OTTOBRE 2022 PAG. 52 - La risorsa Med Blue Economy a favore del Mediterraneo
Le istituzioni italiane devono comprendere e approfondire le opportunità economiche e commerciali che possono innescarsi dalla cooperazione tra i Paesi del Mediterraneo e da un corretto ed efficace percorso di internazionalizzazione dei servizi legati al mare, alla marittimità e alle potenzialità della blue economy. Tematiche al centro del recente Med Blue Economy, la nove giorni dedicata all’economia del mare in un’ottica sostenibile. L’importante evento è stato organizzato dal Consorzio Industriale del Lazio e dal Comune di Formia con il contributo e il patrocinio di Regione Lazio, Roma Capitale, Confederazione Italiana per lo Sviluppo Economico, “Informare”, Camera di Commercio Frosinone-Latina, Blue Forum Italia Network, Its Academy Fondazione Caboto, Assonautica Italiana, Consomare del Golfo, Arsial, XVII Comunità Montana, Parco Regionale dei Monti Aurunci, Ente del Microcredito, Fic Canottaggio, Flag Mar Tirreno Pontino e Isole Ponziane. Tutte le iniziative, sono state coordinate dalla direzione artistica di Gianni Donati, con al centro la suggestiva cornice della pineta di Vindicio di Formia e il coinvolgimento dell’Area archeologica e del Porticciolo di Caposele. Luoghi meravigliosi in cui si sono alternate manifestazioni, incontri, convegni, ma anche presentazioni di libri, eventi sportivi, sfilate di barche, rappresentazioni teatrali e spettacoli. Un evento dal carattere internazionale, al quale hanno partecipato anche alcune delegazioni straniere dei Paesi che gravitano nell’area del bacino Mediterraneo, con l’intervento di rappresentanti istituzionali di Tunisia, Egitto, Malta, Libia e Marocco.
Tra i vari incontri, particolarmente interessante e seguito, l’evento sulla micro finanza con l’economia blue cui ha assistito anche il presidente del Consorzio Industriale del Lazio, Francesco De Angelis. Il microcredito in questo contesto rappresenta una possibilità per sostenere quelle politiche attive del lavoro, divenendo un volano utile alle nuove imprese del territorio e promuovendo la nuova creazione di domanda per soddisfare l’offerta di lavoro sostenibile e innovativo. Cantieristica, food and beverage, accoglienza, turismo, acquacoltura, mercato ittico, ricerca energetica e ricerca scientifica sono solo alcuni degli aspetti economici da incrementare grazie alle opportunità della blue economy, affrontando con determinazione alcune problematiche importanti legate all’ambiente, al mare e più in generale all’economia del mare. All’interno delle iniziative del Decennio del Mare, voluto dalle Nazioni Unite, trovano naturale collocazione le proposte del Med Blue Economy e il finanziamento di una parte del rifacimento del pavimento del mercato ittico di Formia, accompagnate anche da diverse pubblicazioni sempre nell’ambito della conoscenza della pesca sostenibile e dell’acquacoltura. Un’azione di educazione per gli studenti e per un loro avvicinamento al mondo della pesca sostenibile. Particolarmente interessanti anche gli interventi di Vander Tumiatti, della Sea Marconi, e dei ricercatori dell’Università della Tuscia e dell’Università La Sapienza, senza dimenticare le relazioni degli ingegneri Di Ciò e Valente che hanno analizzato le nuove dinamiche energetiche legate all’idrogeno, con la prosecuzione della ricerca e di nuovi progetti per il futuro, sempre intrecciati all’economia circolare e alla salvaguardia del mare. Tra le varie iniziative merita attenzione anche il Blu Forum Italia Network, che vede al centro lo splendido Golfo di Gaeta. L’evento ha evidenziato una crescita importante dell’economia del mare, intesa come quell’insieme di settori integrati, che è pari al 9,1% della ricchezza italiana e che continua a crescere e che ancor di più crescerà negli anni.
Prima dei lavori il saluto del vicesindaco di Formia, Giovanni Valerio, e del sindaco di Gaeta Cristian Leccese: “Oggi il tema da focalizzare e mettere sul tavolo – ha commentato il sindaco di Gaeta – è la salvaguardia del mare e delle nostre coste. Dobbiamo mettere in campo azioni di tutela del nostro oro, di quella che viene definita la blue economy. Noi dobbiamo tutelare, difendere il nostro mare che rappresenta il nostro patrimonio e la nostra ricchezza. Il monito che lancio è proprio la tutela e difesa sul mare insieme alla sfida dell’innovazione”. Particolarmente importante la presenza del comandante della Capitaneria di Porto di Gaeta, Angelo Napolitano, che ha sintetizzato il lavoro attuale della Guardia Costiera: “Ci proponiamo come sportello unico del mare ai vari soggetti che si affacciano alle attività marittime, occupandoci essenzialmente degli usi civili del mare e con il compito più importante che è quello della ricerca e del soccorso in mare, oltre che sul controllo e la vigilanza delle aree marine protette”. A chiudere gli interventi la presidente della Ucid Sud Pontino, l’attivissima Valentina Di Milla, che ha puntato il dito sull’importanza dell’economia sostenibile, ricordando che il Mediterraneo rischia di divenire un mare tropicale con tutte le metamorfosi economiche che il territorio italiano non è pronto a comprendere a causa di una visione politica assente e distratta. Infine, una particolare attenzione è stata dedicata anche alle sinergie tra blue economy e i fondi del Pnrr, ricordando che quella in corso è una fase molto delicata, poiché le proposte di finanziamento che arrivano dai territori devono far fronte a procedure molto complesse al termine delle quali non è detto che le stesse richieste siano dichiarate accoglibili, come ha più volte evidenziato Giovanni Acampora, presidente della Camera di Commercio Frosinone-Latina. Il Pnrr può e deve sostenere i diversi ambiti dell’economia del mare che, rappresentando la prima voce del Pil dell’economia locale, implementando le giuste e necessarie caratteristiche per garantire una crescita virtuosa del territorio ed il miglioramento della qualità della vita dei cittadini.
Domenico Letizia