Header Ads

SETTEMBRE 2022 PAG. 46 - Porta Massa, riqualificazione del porto storico di Napoli

 



La sala conferenza da poco operativa rappresenta la ciliegina sulla torta. L’ultimo tassello di una complessa opera di restauro e rifunzionalizzazione di un’opera architettonica sottoposta a vincolo culturale nel cuore del porto storico di Napoli. Cinzia Importa, Amministratore delegato della Compagnia Marittima Meridionale, scandisce alcune tappe di un tour defatigante: una decina d’anni di iter burocratico tra Soprintendenza e tutti gli altri enti coinvolti nel rilascio delle autorizzazioni, l’avvio dei lavori nel 2003, l’inaugurazione nel 2007 alla presenza del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano della nuova Stazione Marittima a Calata Porta Massa, la prosecuzione degli interventi di completamento, in attesa di poter avviare la trasformazione dell’edificio prospiciente. Il punto di partenza sono i magazzini doganali “gemelli”, dall’inconfondibile profilo rosso e grigio, risalenti all’inizio del secolo scorso tra i moli 18 e 20. Il traguardo: un moderno snodo passeggeri da inserire in quel contesto di rivisitazione del waterfront del porto di Napoli che, purtroppo, non sta procedendo allo stesso passo. 

Una sfida importante per una realtà imprenditoriale pur presente nel porto dagli anni ’50…     

Al centro del progetto c’è stata la volontà di restituire l’area ad una nuova e più vitale funzione portuale, sottraendola all’obsolescenza in cui era ricaduta. Non nascondo le difficoltà che hanno accompagnato lo sforzo, tra impegni finanziari e prescrizioni da seguire al millimetro per rispettare il mantenimento delle specificità architettoniche della struttura. Ma il risultato ci rende orgogliosi. Il porto di Napoli può contare su una Stazione Marittima perfettamente attrezzata ed efficiente, operativa h24 tutti i giorni dell’anno. 

Quali sono le principali attività che insistono su questa porzione di porto?   

La Stazione è il punto d’ingresso dei traffici passeggeri che collegano le isole del Golfo di Napoli, i collegamenti per le Eolie, la linea per Cagliari. Ultimo arrivato il servizio per Algeri, due volte al mese, che gestiamo con la nostra divisione viaggi. Nel complesso si tratta di un ingente flusso di persone e merci che impegnano il nostro personale quotidianamente. In un contesto generale che però andrebbe maggiormente valorizzato. 

Cosa si aspetta sotto questo punto di vista?

L’idea di partenza del nostro progetto era inserita nel discorso più ampio della rivisitazione del warterfornt e delle aree storiche del porto. Noi siamo partiti e nonostante le lungaggini imposte dalle procedure amministrative abbiamo centrato l’obiettivo. È tutto il resto che è venuto a mancare. Con la conseguenza di non cogliere tutte le opportunità di crescita relative ad un processo di apertura tra porto e città che bene o male è andato avanti. L’assetto di quest’area è ormai dato, servirebbe qualche sforzo in più in termini di migliore viabilità, informazione, decoro per dare maggiore sostanza alla cultura dell’accoglienza di cui una struttura del genere è simbolo. 

Quali sono i progetti per il futuro?

Affrontare al meglio le difficoltà congiunturali di questa fase economica. Dopo le trimestrali post-pandemia che suggerivano un ritorno ai livelli precedenti la situazione in Ucraina sta complicando di nuovo il quadro con i rincari energetici e i ritardi nelle forniture. Dal punto di vista degli investimenti, invece, rimane in piedi l’idea di portare avanti la riqualificazione anche dell’altro “gemello”, attualmente impiegato in una funzione residuale di magazzino. Come da progetto iniziale l’idea è quello di destinarlo sempre a funzioni accessorie di servizio per il traffico passeggeri. Sulle tempistiche rimaniamo cauti ma ci siamo impegnati fin dal primo momento nella trasformazione della zona e non ci tiriamo indietro.

Giovanni Grande

Immagini dei temi di Bim. Powered by Blogger.