SETTEMBRE 2022 PAG. 20 - BIC alla Naples Shipping Week per la prima volta in Italia
Container intelligenti, sicurezza e futuro dell’intermodalità saranno protagonisti a Intermodality Worldwide, il seminario che, per la prima volta in Italia, BIC - Bureau International des Containers organizza insieme al Centro Internazionale Studi Containers (C.I.S.Co.) nell’ambito della Naples Shipping Week, la settimana internazionale dedicata all’economia e alla cultura del mare. Venerdì 30 settembre 2022, a partire dalle 9, nella Sala Perseide della Stazione Marittima di Napoli, relatori di caratura internazionale si confronteranno sul tema dell’intermodalità , approfondendo i temi del tracciamento della merce e dei contenitori del futuro e della sicurezza, per terminare con un intervento sulle nuove sfide e sulle nuove frontiere, in particolare quelle che si stanno aprendo in Africa.
Sono trascorsi 90 anni da quando il BIC propose all’industria il trasporto intermodale di merci in container via camion, ferrovia e nave. Negli anni ’50 questa proposta divenne realtà quando Malcolm Mc Lean, famoso pioniere, spedì i primi container via mare e via terra. Oggi la tecnologia ci ha traghettato in un’era diversa, in cui i container interagiscono e sono diventati smart.
Il significato di tutto ciò sarà esplorato nel primo panel moderato da Douglas Owen, Segretario Generale del BIC, che vedrà la partecipazione, tra gli altri, di Marianna Levtov, coordinatrice di Nexxiot and ISO, società fornitrice di dispositivi IoT di tracciamento per container secchi.
«Si tratterà di un’occasione per capire direttamente dall’artefice della struttura informatica che di fatto rende “intelligente” un container quali sono le prestazioni che si possono ottenere da questo tipo di dispositivi» spiega a PORTO&interporto Giordano Bruno Guerrini, chairman di BIC.
Un passo importante nella digitalizzazione del trasporto marittimo di container, che presto coinvolgerà migliaia di depositi nel mondo, e che permetterà alle aziende di offrire servizi commerciali più trasparenti e performanti. «Grazie a un monitoraggio puntuale sulle tempistiche di ogni processo della catena di fornitura, saranno infatti in grado di fornire un quadro completo, migliorando la gestione della catena stessa».
Seguirà una sessione dedicata ai temi della sicurezza e dell’attenzione all’ambiente nell’ambito del trasporto di container con particolare attenzione ai rischi di natura biologica.
«Al pari delle navi che trasportano specie aliene nelle acque di sentina anche i container possono costituire il vettore per il trasferimento da un continente all’altro di parassiti o altre specie viventi in grado di creare forti danni agli ecosistemi,» continua Guerrini. «La problematica investe soprattutto il Sud Italia, polo di movimentazione per farine e granaglie per tutto il bacino del Mediterraneo.
Si parlerà , al proposito, anche delle misure prese in considerazione recentemente per superare la problematica. Probabilmente, anticipa Guerrini, «si arriverà ad un cambiamento del profilo dei container: il che significa dover modificare l’equipment utilizzato finora».
Il terzo e ultimo panel sarà dedicato alle nuove sfide dell’intermodalità , con un approfondimento sullo sviluppo delle infrastrutture ferroviarie, per evitare le congestioni e far fronte all’estensione geografica e demografica, come è il caso degli Stati Uniti, dell’Asia e dell’Africa. Sandra Gehenot, direttore UIC Trasporto merci, parlerà di pianificazione dello sviluppo delle infrastrutture ferroviarie nel mondo che devono essere funzionali e rispettose dell’ambiente, soddisfacendo gli standard di velocità , connessione e sicurezza. Quando si parla di sviluppo delle infrastrutture non si può non citare l’Africa, dall’altissimo potenziale di crescita del trasporto containerizzato infracontinentale. Questo aspetto sarà approfondito da Yves d’Erneville, direttore CSTTAO Sudafrica e Senegal. L’Africa è il futuro del traffico containerizzato che sarà da sviluppare secondo i canoni di safety & security, standardizzazione e sostenibilità che stanno molto a cuore a BIC che dal 2015 conferisce borse di studio a studenti che propongano progetti per l’industria della logistica dei container basata su questi punti.
Il convegno sarà preceduto, giovedì 29 settembre, dalla riunione dei rappresentati delle NRO - National Registration Organizations di BIC - Bureau International des Containers che, per la prima volta, si svolgerà in Italia. Questo evento, a cadenza biennale, riunisce tutti gli enti federati nel BIC dedicati al rilascio delle sigle dei container. La delegazione parteciperà attivamente al seminario per affrontare e risolvere i problemi legati allo sviluppo del trasporto intermodale attraverso le frontiere mondiali.
Interverranno, tra gli altri: Peregrine Storrs-Fox, Direttore della Gestione Rischi del TT Club, forte sostenitore dell’importanza della guida per evitare incidenti e danni economici causati da una errata distribuzione del carico all’interno del container; e Lucia Cavallo di Bureau Veritas International, multinazionale con cui l’associazione ha stretto un accordo di collaborazione per la diffusione del CTU code attraverso specifiche proposte di formazione e di certificazione.
Fondato sotto gli auspici della Camera di Commercio Internazionale nel 1933 come organizzazione internazionale neutrale e senza scopo di lucro, BIC - Bureau International des Containers, promuove l’efficienza, la sicurezza, la standardizzazione e la sostenibilità nella catena di fornitura dei container e oggi conta oltre 2600 membri proprietari e operativi di container in 125 Paesi. Editore del registro dei codici BIC dal 1970, è da oltre 50 anni l’ente che registra i prefissi dei proprietari di container a livello mondiale.
Da questo particolare punto di vista NSW presenterà novità anche riguardo l’impegno profuso da BIC e C.I.S.Co nell’attività di diffusione del CTU Code, la guida di riferimento per tutte le procedure di caricazione, movimentazione e trasporto della merce.
Un anno fa, proprio in occasione della Genoa Shipping Week fu presentata la pubblicazione in italiano, sia della guida, sia della relativa lista di controllo per l’imballaggio dei container, resa possibile grazie al sostegno delle due associazioni.
«Illustreremo una nuova edizione riveduta, poiché non concepiamo il “cdu code” come qualcosa di monolitico bensì come uno strumento di lavoro che deve sempre stare al passo con i tempi attraverso modifiche e aggiunte» evidenzia Guerrini.
Centro Internazionale Studi Containers – C.I.S.Co. fondata come associazione nel 1967 dalla Camera di Commercio di Genova e dall’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale in coincidenza con l’avvento dei primi traffici containerizzati nel Mediterraneo mira a contribuire ad una maggiore efficienza e sviluppo della logistica e del trasporto merci, con particolare riferimento alle nuove tecnologie di trasporto intermodale e combinato. Fra gli associati Cisco vi sono, accanto a soggetti istituzionali, tra i più importanti operatori privati nazionali operanti nel campo dei trasporti e della logistica.