LUGLIO 2022 PAG. 41 - Le compagnie di navigazione: analisi economico-finanziaria
Il 2021 è stato l’anno della ripresa dopo il difficile 2020 segnato dalla pandemia. Il 2022 avrebbe dovuto rappresentare quello del consolidamento ma lo scoppio del conflitto russo-ucraino ha riportato il mondo dell’economia nell’incertezza, come testimoniato dalla revisione al ribasso delle stime di crescita di inizio anno (per l’FMI il Pil mondiale aumenterà del 2,9% mentre il commercio internazionale si assesterà attorno al 3%).
Parte da questa premessa il settimo report del Centro Studi di Fedespedi “Le compagnie di navigazione: un’analisi economico-finanziaria. Bilancio 2021 e trimestrale 2022” che analizza le performance economico finanziario delle principali compagnie di navigazione (Le società analizzate sono: CMA-CGM, Cosco e OOCL, Evergreen, Hapag-Lloyd, Hyundai MM, Maersk, Wan Hai, Yang-Ming, ZIM, ONE. Manca MSC in quanto non rende pubblici i propri bilanci).
A livello generale il traffico mondiale di container del 2021 ha raggiunto i 184 milioni di Teu con una crescita del 6,6% rispetto al 2020. Per contro, nel primo trimestre 2022, il traffico container ha subito una flessione del 2,4%, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Persiste anche nel 2022, dopo la flessione di marzo aprile, l’alto livello dei noli, alimentato dall’aumento dei prezzi delle materie prime e dalle recenti difficoltà registrate dai porti statunitensi (congestione) e cinesi (lockdown).
Negli ultimi 9 mesi la capacità delle principali compagnie è aumentata nel complesso di poco più di 600.000 Teu per una capacità complessiva di 17 milioni di Teu (69% del totale, 86% con MSC), distribuiti su una flotta a disposizione delle 11 compagnie analizzate pari a 2.880 navi, il 46% delle portacontainer totali, che sale al 56% comprendendo MSC. La capacità media per nave è aumentata, portandosi dai 5.891 Teu/nave del 2020 ai 6.010 del 2021.
Un gigantismo navale, quindi, e i dati confermano anche la polarizzazione del mercato: le società coinvolte nelle tre grandi alleanze controllano, infatti, l’82,5% dell’offerta di capacità e il 51,6% delle navi (2M: 8,69 mln di Teu e 1.414 navi; Ocean Alliance: 7,75 mln di Teu e 1.252 navi; The Alliance: 4,73 mln di Teu e 621 navi).
Il 2022 sta confermando la tendenza di crescita degli utili finali già manifestata nel 2021 e sostenuta, come già detto, dal persistere di un alto livello dei noli.
Sotto l’aspetto più propriamente finanziario risultano positivi i principali indici di bilancio per tutte le società così come i livelli di redditività operativa, in linea con gli impegni finanziari assunti. La strategia messa in atto dai carrier si è sostanziata nel positivo andamento dei risultati di bilancio anche per il I° trimestre dell’anno in corso.
“Per alcune società i risultati sono anche la conseguenza della riorganizzazione delle società stesse e dei loro modelli di business, verso una integrazione verticale nel settore logistico” sottolinea il report.
Andando nello specifico la ricerca evidenzia la scelta di Maersk verso lo sviluppo di servizi end to end a livello globale. “Una parte importante di questa strategia è rappresentata dalla politica di M&A, facilitata dagli importanti asset finanziari resi disponibili dalla positiva fase di mercato per le compagnie di navigazione”. Ne è una dimostrazione l’acquisizione di Senator International, spedizioniere tedesco specializzato nel cargo aereo e marittimo, di quello statunitense Pilot Freight Service, o l’annunciato takeover di LF Logistics, azienda di Hong Kong, con una forte presenza in Asia nel settore della logistica e delle spedizioni. Tutte operazioni culminate nella costituzione di Maersk Air Cargo.
Accelerata nel settore aereo anche per CMA CGM (con l’istituzione della divisione Air Cargo) che continua contestualmente l’espansione nel settore portuale con l’acquisizione di quote di terminal portuali a Tripoli, Algeciras, Alessandria e Los Angeles.
Infine Hapag Lloyd che persegue anch’essa “l’obiettivo di fornire servizi door to door ai propri clienti, internalizzando quote importanti della catena del valore della logistica”. Il gruppo, in particolare, sta rafforzando la sua presenza nel continente africano.