LUGLIO 2022 PAG. 21 - Formare per il sistema nave sempre più iper-specializzato
L’epoca delle accelerazioni continue porta con sé la necessità di interpretare anche la direzione in cui vanno i cambiamenti. I tempi di azioni-reazione si riducono. E, nell’ambito economico, intercettare i bisogni del futuro diventa una delle chiavi per l’acquisizione del vantaggio competitivo. L’evoluzione della “blue economy”, sotto questo aspetto, rappresenta un caso paradigmatico. Le nuove tecnologie hanno reso sempre più iper-specializzato il sistema nave. Chi, a bordo o a terra, è coinvolto nei processi operativi deve essere in grado di confrontarsi con la complessità. Mentre, tutto intorno, le normative non riescono più a tenere il passo delle novità. In questa rincorsa affannosa nasce, così, l’esigenza di tecnostrutture, di società di servizi capaci di affiancare le aziende nel percorso di modernizzazione, senza inutili sovrapposizioni. Tale è il compito che si è dato Fabrizio Monticelli, dall’inizio dell’anno a capo di Formare, società consortile nata nel 2005 e recentemente trasformata in Srl da Confitarma che ne è diventata il socio unico.
È stato chiamato a gestire un cambio di passo rispetto al passato…
Formare è nata con lo spirito di lavorare sui sistemi formativi occupandosi, tra l’altro, dell’analisi dei fabbisogni delle figure professionali del mare, dei corsi necessari per preparale, dell’armonizzazione delle certificazioni delle competenze ed ha operato ottimamente in questa direzione, con progetti importanti sia a livello nazionale sia internazionale. L’obiettivo della sua nuova configurazione è continuare su questo percorso proponendosi come facilitatore di tutti quei processi che non sempre le compagnie possono interpretare in maniera puntuale e veloce. Il tutto contando su un team di figure professionali in grado di orientarsi nei diversi segmenti della progettualità europea, nazionale e regionale e attraverso una stretta collaborazione con le università e tutta una serie di centri di eccellenza collegati direttamente e indirettamente al cluster marittimo.
In quali ambiti opererà questo nuovo modello di tecnostruttura?
Noi non ci occupiamo direttamente di formazione ma creiamo sistemi funzionali ai profondi cambiamenti che investono il comparto. Il modello è quello della implementazione verticale che prevede fasi di studio, ricerca, piloting e infine sperimentazioni che, replicabili, chiudono il ciclo a vantaggio del comparto in generale. La struttura certificativa che ne esce, in sintesi, diventa patrimonio di tutti. Il concetto principale è incentrato sullo sviluppo del paradigma del “life long learning” declinato non solo in una logica tecnico-operativa ma manageriale. Per essere competitivi bisogna diffondere una “cultura dell’apprendimento”.
Supporterete le aziende anche nel campo dell’innovazione?
È il secondo pilastro della nostra azione. Così come per i processi formativi, di cui sopra, anche in questo segmento di attività puntiamo a massimizzare, in collaborazione con le associate di Confitarma, la partecipazione alla programmazione dei fondi 2021-26 mettendo a disposizione attività di progettazione, gestione e rendicontazione. L’obiettivo è individuare le challenge nel campo dell’open innovation che possono permetterci di ingaggiare star-up, PMI, mondo della ricerca per alimentare il rinnovamento della nostra “blue economy”.
Qual è la risposta da parte del cluster rispetto a questa nuova missione?
Molto positiva. In un momento in cui, a partire dal PNRR, il settore ha acquisito un peso sempre maggiore nelle strategie economiche per i prossimi anni emerge la consapevolezza della necessità di avere a disposizione strumenti di programmazione e la possibilità di andare a calarli in modo efficiente nei sistemi aziendali. È proprio questo il compito di una tecnostruttura come la nostra. Non siamo in competizione con i naturali fornitori di servizi delle compagnie in questi ambiti specifici ma, in un’ottica mutualistica, possiamo fungere da soggetto che supporta, integra e accelera determinati processi operativi assecondando le logiche tipiche del comparto. Un messaggio che sta passando.
Giovanni Grande