GIUGNO 2022 PAG. 48 - Westmed in my country e crescita della blue economy nel Mediterraneo Occidentale
Il Mediterraneo deve divenire il centro della cooperazione internazionale e delle nuove opportunità legate alle dinamiche occupazionali, in crescita, della blue economy: in questo solco, si è svolta nella città di Napoli, l’edizione 2022 dell’evento Westmed in my country, nella bella cornice del nuovo museo Darwin Dohrn.
Westmed è un’iniziativa della Commissione Europea – DG MARE, finalizzata all’implementazione della comune agenda in materia di Blue Economy/Blue Growth sostenibile tra i paesi del Dialogo 5+5 (Algeria, Francia, Italia, Libia, Malta, Marocco, Mauritania, Portogallo, Spagna e Tunisia). Alla presenza del Sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, dell’Assessore alla Ricerca, Innovazione e Start up della Regione Campania, Valeria Fascione, con il supporto del Cluster Tecnologico Nazionale Blue Italian Growth, della Federazione del Mare e l’adesione del Dipartimento delle Politiche di Coesione nell’ambito della Presidenza del Consiglio dei Ministri e del Ministero degli Affari Esteri, l’evento ha confermato la sua particolare importanza con la partecipazione di oltre 100 operatori in presenza o online che hanno arricchito e relazionato durante i lavori e gli incontri di networking, cogliendo anche la straordinaria occasione di visitare il nuovo museo, grazie agli esperti del Museo Darwin Dohrn (DaDoM). L’iniziativa Westmed è stata avviata dall’Unione per il Mediterraneo con il supporto della Commissione Europea per contribuire a generare uno spazio marittimo più sicuro, creare una blue economy più intelligente e resiliente e migliorare la gestione marittima nel Mediterraneo Occidentale. Mario Mattioli, Presidente della Federazione del Mare, insieme a Giovanni Caprino, Presidente Cluster Tecnologico Nazionale BIG – Blue Italian Growth, e a Fabrizio Monticelli, CEO di Formare - Polo Nazionale per lo shipping, sono stati gli animatori e i protagonisti del panel coordinato da Daniele Bosio, del Ministero degli Affari Esteri e Coordinatore Nazionale WestMED per l’Italia, nel corso del quale sono stati analizzati l’attualità , le future dinamiche dell’ecosistema Italiano della Blue Economy e sono stati illustrati i primi risultati derivanti dall’alleanza tra il Cluster Big e la Federazione del Mare.
Il ruolo dell’economia del mare emerge proprio nelle situazioni di crisi: i mesi più cupi dell’emergenza sanitaria globale, il blocco del Canale di Suez e la vile aggressione russa all’Ucraina lo hanno chiaramente dimostrato. Le attività marittime servono il 90% del commercio mondiale, che nell’ultimo decennio è cresciuto da 6 a 10 miliardi di tonnellate e salirà nel 2030 a 17 miliardi. L’integrazione tra le varie aree del pianeta e il loro sviluppo, non sarebbero possibili senza il contributo del mare. D’altronde, significativo è il contributo svolto dai cluster marittimi, mediatori tra le regioni dell’Unione europea e i paesi marittimi vicini, con la finalità di aggregare le piccole, medie e grandi aziende nei diversi settori dell’economia blu con le istituzioni nazionali e sovranazionali.
Durante i lavori di Napoli è emersa anche la volontà di colmare il gap di competenze della figura del Cluster Manager, al fine di rispondere alle esigenze di innovazione nel settore della Blue Economy e di creare un modello formativo efficace e competitivo per tutto l’ecosistema dei Cluster Marittimi dell’area Mediterranea, per sviluppare un percorso di accelerazione di impresa e sperimentare percorsi mirati all’individuazione di nuove figure professionali nell’ambito della green economy, al fine di accrescere l’ecosistema competitivo navale territoriale e rispecchiare i punti dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite. In conclusione, i relatori dell’evento napoletano hanno concordato sull’importanza della cooperazione, la sinergia che va emergendo tra le strutture private e pubbliche, regionali, nazionali ed europee, che costituiscono la filiera italiana della ricerca e dell’innovazione al servizio della Blue economy. Tali protagonisti marittimi hanno strutturato un dialogo tra i fornitori di servizi e i facilitatori di investimenti, volto al rafforzamento dell’ecosistema italiano della Blue Economy per assicurare una transizione verde sostenibile con particolare attenzione alle opportunità dell’economia circolare.
Domenico Letizia