Header Ads

GIUGNO 2022 PAG. 28 - EMSA, una guida essenziale per la sicurezza marittima

 


A due decenni di distanza dai devastanti incidenti della Erika e della Prestige, il quadro europeo per la sicurezza marittima si è evoluto a tal punto da diventare uno dei più solidi al mondo. È quanto emerge dalla relazione sulla sicurezza marittima europea (European Maritime Safety Report, EMSAFE), la prima panoramica esaustiva sulla sicurezza marittima nell’Ue. 

Uno dei pilastri fondamentali del quadro di sicurezza unionale è il controllo dello Stato di approdo, che ogni anno comporta l’esecuzione di oltre 14.000 verifiche su navi da parte di ispettori nei porti dell’UE. Questo sistema è integrato da iniziative legislative, come lo specifico regime di ispezioni dell’UE per navi ro-pax e unità veloci, e dall’obbligo per gli Stati membri di segnalare e monitorare gli incidenti a livello centrale ai fini dell’analisi e dello sviluppo di azioni preventive. Tale legislazione sostiene l’attuazione e l’applicazione delle convenzioni internazionali adottate in seno all’Organizzazione marittima internazionale (IMO) affrontando rischi specifici e adottando un approccio centralizzato per la sicurezza marittima. 

La pubblicazione della relazione EMSAFE avviene in un momento in cui la flotta battente bandiera di Stati membri dell’UE registra una crescita più lenta rispetto alla flotta mondiale (3,4 % contro il 7 % negli ultimi cinque anni). Sebbene l’età media delle navi battenti bandiera di Stati membri dell’UE sia sostanzialmente paragonabile a quella della flotta mondiale, alcune categorie di navi stanno invecchiando, ad esempio le navi passeggeri, che hanno un’età media di 28 anni.

«La relazione dimostra come gli sforzi profusi dall’UE per garantire la sicurezza marittima siano stati efficaci nel prevenire gli incidenti e assicurare un elevato livello di armonizzazione per le norme di sicurezza in tutta l’Unione. D’altra parte, la vigilanza e il miglioramento costanti rimangono fondamentali, poiché anche un solo incidente marittimo può avere conseguenze catastrofiche per la vita umana e l’ambiente marino. Sono molto soddisfatta di questa utile iniziativa, che fornisce una guida essenziale in merito alla situazione della sicurezza marittima e alle questioni che ci troviamo ad affrontare», ha dichiarato Adina Vălean, Commissaria Europea per i Trasporti. 

La relazione evidenzia l’assistenza fornita dall’Agenzia alla Commissione Europea per la verifica dell’attuazione della legislazione dell’UE. In tale contesto, negli ultimi due decenni l’EMSA ha effettuato più di 300 visite negli Stati membri per conto della Commissione e oltre 300 ispezioni presso organizzazioni riconosciute dall’UE, a cui gli Stati membri delegano in misura crescente compiti legati alla propria responsabilità di Stato di bandiera. Nello stesso periodo sono state altresì condotte più di 70 ispezioni presso amministrazioni marittime e istituti di istruzione e di formazione in paesi terzi, al fine di assistere la Commissione nel valutare la conformità alla convenzione internazionale sulle sugli standard di addestramento, abilitazione e tenuta della guardia per i marittimi. 

Solo nel 2020 sono stati registrati oltre 680.000 scali in porti dell’UE. Pertanto, lo scambio di informazioni sulla sicurezza tra gli Stati membri in settori quali i trasporti di carichi pericolosi, i dati di posizionamento delle navi e la registrazione dei passeggeri è essenziale. Di conseguenza, l’EMSA continuerà a sviluppare e migliorare SafeSeaNet, ovvero il sistema di scambio di dati marittimi a livello dell’UE, realizzato per offrire servizi di facilitazione, semplificare l’adempimento degli obblighi di comunicazione e sostenere la legislazione dell’UE nuova e rivista. Tali sviluppi consolidano il ruolo di SafeSeaNet quale piattaforma principale per le informazioni sulla sicurezza marittima nell’UE. 

«La sicurezza è la pietra angolare di tutte le attività marittime, senza la quale la sostenibilità, la protezione e l’evoluzione nel settore del trasporto marittimo nell’UE non possono essere assicurate. Pertanto, la sicurezza è l’elemento centrale del lavoro dell’EMSA e continuerà ad esserlo in futuro. Tuttavia, la nostra relazione chiarisce che la sicurezza marittima è, e sempre sarà, una questione comune. Solo lavorando insieme, su scala internazionale, europea e nazionale nonché a livello delle politiche strategiche, dell’industria e con il coinvolgimento di tutte le parti interessate, possiamo dare continuo sostegno al quadro già solido che abbiamo costruito negli ultimi vent’anni e continuare ad affrontare le sfide future», ha ribadito Maja Markovčić Kostelac, direttrice esecutiva dell’EMSA.  

 Secondo la relazione, la sicurezza marittima continuerà a porre sfide a breve e medio termine, non solo nella gestione della flotta esistente, ma anche negli ambiti della digitalizzazione, delle tecnologie emergenti e della sostenibilità. 

“Gli sforzi del settore per raggiungere gli obiettivi in materia di emissioni nell’ambito del Green Deal europeo sono legati anche alla sicurezza marittima, soprattutto in considerazione del fatto che l’uso di nuovi combustibili (idrogeno, metanolo, ammoniaca e biocarburanti) e tecnologie energetiche alternative (batterie e celle a combustibile) deve poggiare su adeguate norme di sicurezza” si legge nel documento. 

Inoltre, nell’UE il numero di veicoli alimentati con combustibili alternativi, comprese le automobili elettriche, è cresciuto del 29 % tra il 2019 e il 2021, “e sia le navi passeggeri che le navi da carico devono pertanto prepararsi ad affrontare i rischi per la sicurezza connessi all’aumento del trasporto di tali veicoli”. 

Sotto questo aspetto il report evidenzia che “le navi autonome, pur offrendo nuove opportunità all’industria, comportano altresì sfide in campo normativo e tecnico, riguardanti tra l’altro la necessità di elaborare un quadro giuridico nonché standard di sicurezza, un regime ispettivo, disciplinare le manovre in mare e in porto e le qualifiche di coloro che si trovano a bordo”.

Immagini dei temi di Bim. Powered by Blogger.