MAGGIO 2022 PAG. 48 - Trasporto collettivo su gomma “motore” dell’intermobilità
Il trasporto collettivo su gomma può e deve diventare “l’ambasciatore dell’intermobilità” grazie al supporto della tecnologia. È il risultato della ricerca condotta da GPF Inspiring Research per IBE Intermobility and Bus Expo presentata in occasione del Webinar “La domanda di nuova mobilità collettiva sostenibile per la Bus Industry e il TPL” all’interno della Digital Green Week, la tre giorni di appuntamenti digitali organizzata da IEG Italian Exhibition Group.
La ricerca GPF Inspiring Research-IBE si è posta l’obiettivo di scandagliare ampiezza e profondità della domanda non solo di trasporto collettivo “Coach” (leisure/turismo e “business travel”) e su linee commerciali (a lungo e medio raggio), ma anche di “nuova mobilità” attinente al Trasporto Pubblico Locale (TPL), sempre più interconnesso e orientato al servizio del cittadino-cliente (Mobility as a Service, Mobility as a Platform, Mobility as a Common).
In apertura del Webinar, Corrado Peraboni, CEO di Italian Exhibition Group, ha dichiarato: “Come IEG siamo orgogliosi di offrire al mercato un importante strumento di confronto come la ricerca GPF-IBE. Riteniamo che il ruolo di noi organizzatori fieristici sia sempre più quello di facilitatori di business e di community catalyst per le filiere che ospitiamo. Dunque, l’interpretazione di tendenze e segnali diventa essenziale per mettere tempestivamente a disposizione dei comparti produttivi e dei ‘policy maker’ elementi di programmazione e di indirizzo coerenti con i tempi dell’industria. Bus Industry e TPL stanno affrontando un’eccezionale convergenza verso un nuovo ecosistema del trasporto collettivo pubblico-privato, guidati dalla transizione energetica e dalla tecnologia, temi sui quali come IEG vantiamo un know-how strategico, grazie a manifestazioni come Ecomondo, Key Energy e, appunto, IBE”.
Alessandra Astolfi, Group Exhibition Manager di IEG, a cui è stato affidato il coordinamento del Webinar, ha aggiunto: “Il trasporto pubblico su gomma è il segmento che mostra l’evoluzione più marcata e un potenziale di sistema ancora inespresso. Può candidarsi come attore proattivo dell’evoluzione dell’intero comparto, un vero e proprio ambasciatore dell’intermodalità. Al centro del cambiamento c’è la tecnologia che ci propone soluzioni per trasformare l’utente in un cliente che oggi chiede mezzi più adatti ai ritmi delle nostre città, automatizzati e sostenibili. E’ un percorso evolutivo in cui IBE Intermobility and Bus Expo (giunto alla sua X edizione) riafferma il proprio ruolo centrale per la Nuova Mobilità Collettiva Sostenibile” ha precisato Astolfi.
A seguire le evidenze più importanti emerse dalla ricerca quali - quantitativa condotta da GPF nel mese di aprile 2022 su un campione demoscopico di 663 interviste (rappresentativo dell’utenza che utilizza regolarmente uno o più mezzi di trasporto pubblici) oltre che un selezionato numero di “stakeholder” e “opinion leader” di settore e delle filiere emergenti.
Il trasporto collettivo su gomma e l’intermodalità: il segmento “Coach”
L’indagine di GPF ha evidenziato che una “vera” intermodalità è un bisogno chiave per quasi 7 utenti su 10 (il 69% degli utenti ritiene che sia importantissimo uno scenario di intermobilità in cui i mezzi “si parlano” tra loro per garantire la maggior efficienza). Tuttavia vi è tuttora un “gap” tra l’auspicio e la realtà: 8 utenti su 10 ritengono che la situazione attuale sia tuttora lontana da uno scenario ideale, per quanto si riconosce (secondo circa due terzi del campione) che sono stati fatti già passi avanti.
L’esigenza di intermodalità efficace ed efficiente è elevatissima, in un contesto in cui circa 3/4 degli utenti del trasporto pubblico capita di utilizzare più di un mezzo per uno spostamento tipo nell’arco temporale di un mese. Secondo gli intervistati è proprio il trasporto su gomma che dovrebbe farsi maggiormente “paladino” dell’intermobilità (6 utenti su 10) investendo soprattutto in sistemi tecnologici all’avanguardia, aspetto ritenuto fondamentale per quasi il 95% del campione.
Il segmento “Coach” oggi è ritenuto da 8 utenti su 10 come pratico, comodo e puntuale; si percepisce un buon grado di sicurezza e adattabilità alle esigenze. Settore dinamico e (similarmente a quanto detto) in piena trasformazione, il comparto Coach sta avendo una evoluzione lungo 2 direttrici complementari:
- ottimizzazione di quanto già rappresenta un punto di forza del comparto, cioè il “comfort”, con investimenti su sedili speciali, tipo chaise longue e investimenti sull’entertainment, traendo spunto da quanto già ha caratterizzato i servizi top aereo e ferroviario/AV
- maggiore accessibilità in termini di offerta economica, per attrarre un bacino sempre più ampio di utenza, con servizi in grado di porsi come “competitor” al trasporto pubblico (per altre vie).
Negli ultimi anni vi è una proliferazione di servizi a media-lunga percorrenza su pullman Gran Turismo (in grado di garantire tale “comfort”) e prenotabili/fruibili con le modalità tipiche del trasporto pubblico. Si assiste ad una evoluzione nel senso di una continua customizzazione dell’offerta, con compresenza di mezzi grandi e tradizionali accanto a mezzi più piccoli e snelli, in grado di adattarsi maggiormente alle esigenze dell’utente. L’analisi della domanda dal punto di vista degli “stakeholder” si focalizza sul ruolo dell’integrazione e intercomunicabilità con/tra i mezzi, con modalità pensate per l’utente, caratterizzate da digitalizzazione accessibile e tecnologia “user-friendly”. La tecnologia deve quindi porsi come collante tra domanda e offerta.
La sostenibilità
L’ecologia non è più (solo) un “must” di facciata, ma risulta un “plus “imprescindibile per un bacino crescente di popolazione: gran parte degli utenti regolari di trasporto pubblico auspica un trasporto all’insegna dell’ecologia e del rispetto per l’ambiente; complessivamente l’89,5% del campione dichiara che la scelta del mezzo con cui spostarsi è influenzata da considerazioni ambientali.
Anche l’elemento economico ha la sua incidenza: quasi un terzo degli utenti si dice molto influenzato da questo fattore; complessivamente oltre 9 utenti su 10 si dice (quantomeno in una certa misura) influenzato da questa variabile
La tecnologia al servizio del singolo
Lato utenza, le innovazioni tecnologiche più attraenti consistono in interfacce “user-friendly” quali APP in grado di fornire informazioni integrate e acquisto biglietti per molti operatori, informazioni affidabili sull’arrivo del mezzo, aspetti pratici come una connessione WiFi all’interno dei mezzi, nonché un sistema che consenta di richiedere-prenotare il mezzo a una data ora-fermata, supportato da tecnologie GPS efficaci (posizionate sul mezzo e comunicate all’utente che può consultarle in tempo reale tramite cellulare).
Più in generale, il trasporto su gomma è nel corso di una rivoluzione tecnologica e funzionale che gli consentirà di “cambiar pelle” nella direzione di una sempre maggiore autonomia, velocità, puntualità e flessibilità per l’utente. La tecnologia, attraverso sistemi avanzati di sicurezza e interfaccia con la strada e gli altri mezzi, consente già oggi di ridurre il gap di “certezza” e prevedibilità relativo a frequenza e velocità, tipico di alcuni servizi su rotaia. Tale approccio necessita un adeguamento infrastrutturale verso un sistema su linee/corsie dedicate al TPL su gomma sempre più automatizzato che, in un futuro non troppo lontano, potrà portare alla guida autonoma.
Secondo gli “stakeholder” l’interazione tra offerta di mezzi e gestione infrastrutturale darà tuttavia il meglio di sé nelle realtà urbane dove si possano prevedere quartieri/”hub” autonomi ed esterni rispetto al centro città; contesti “a 15 minuti” o anche “a 5 minuti”, concepiti per l’intermobilità e dove il trasporto su gomma non sia soggetto a variabili di traffico, con mezzi a “emissioni zero” che consentano la sostenibilità economica del servizio.
La tecnologia, fattore chiave per la sicurezza
Secondo la ricerca GPF-IBE lato utenza, ulteriore valore aggiunto della tecnologia è percepito in particolare in termini di sicurezza: basti pensare ai servizi avanzati di frenata, guida assistita e tenuta di strada automatizzata, in grado di dare al conducente dettagli in tempo reale sulla strada (per esempio sensori che segnalino ostacoli o pedoni, sviluppati attorno a infrastrutture IOT). A questi aspetti (ascrivibili ai bisogni “primari” di “security”) si affiancano elementi tesi a garantire maggiore efficacia e fluidità al servizio, quali l’interconnessione con i semafori (per trovare sempre verde al passaggio del mezzo, la c.d. “onda verde”) o con altri mezzi, nonché la strumentazione in grado di informare il “driver” sulle condizioni del percorso e sullo “stato della domanda” cioè i passeggeri in attesa alle fermate.
Paola Martino