FEBBRAIO 2022 PAG. 36 - NEWS OBOR
BRI, pieno successo per i collegamenti ferroviari con la Germania
Lo scorso 18 febbraio è entrata in servizio la prima rotta bidirezionale, lunga 12.300 chilometri e con un transit-time previsto in 22 giorni, del treno merci che collega la città portuale di Qingdao della provincia di Shandong, nella parte orientale del Paese asiatico, con Mannheim, in Germania. Il convoglio è stato caricato con 100 container standard contenenti materiali chimici grezzi, componenti per automobili, beni di prima necessità e altre merci per un valore di circa 2,5 milioni di dollari. Nello stesso giorno, un treno carico di materiali laminati ha lasciato Mannheim in direzione inversa. Più di 1.800 treni merci Cina-Europa sono stati gestiti nella provincia di Shandong in Cina orientale solo nel 2021. Attraverso un totale di 51 linee ferroviarie internazionali, dallo Shandong le merci possono raggiungere 54 città e 23 Paesi interessati dall’Iniziativa Belt and Road. Il nuovo servizio vede la partecipazione della nuova DB Cargo Transasia, della controllata di Deutsche Bahn, DB Cargo, istituita a Shanghai alla fine del 2021, allo scopo di rafforzare il trasporto ferroviario di merci tra la Cina e l’Europa, collegando, secondo l’operatore ferroviario statale tedesco,18 Stati europei. “Il trasporto ferroviario di merci, un sistema affidabile e che rispetta il clima, sta diventando sempre più importante per le catene di approvvigionamento globali”, spiega una nota di Deutsche Bahn, secondo cui “la domanda sulla rotta ferroviaria che collega l’Europa e la Cina è in piena espansione”. Nel 2020, DB Cargo ha trasportato circa 200.000 container in entrambe le direzioni. Entro il 2025, Deutsche Bahn punta a più che raddoppiare la capacità annuale a 500.000 container. Secondo l’Ufficio Federale di Statistica (Destatis), i ricavi totali del commercio estero tra la Germania e la Cina sono aumentati del 15,1% su base annua, raggiungendo i 245,4 miliardi di euro nel 2021. Risultati che fanno della Cina per il sesto anno di fila il più importante partner commerciale della Germania.
Relazioni bilaterali, Pechino organizza le difese legali
Pechino punta a rafforzare i suoi strumenti legali in vista del possibile inasprimento dei rapporti con l’Occidente. Lo stesso Xi Jimping ha sostenuto sulla rivista politica del Partito comunista che «la competizione internazionale si svolge sempre più sotto forma di concorrenza tra istituzioni, regole e leggi». Da qui il proposito di promulgare leggi ad hoc e favorire la formazione di figure specializzate in questioni internazionali. Tra gli obiettivi da perseguire per proteggere gli interessi cinesi all’estero anche la cooperazione nelle relazioni bilaterali, alla base degli accordi tra Pechino e i paesi che hanno aderito alla BRI. L’iniziativa è considerata una prima risposta allo Uygur Forced Labour Prevention Act, che vieta le importazioni in USA dal Xinjiang, e alle critiche giunte dall’Organizzazione internazionale del lavoro (Ilo) che ha denunciato le politiche discriminatorie dei lavoratori della regione nord – occidentale del Paese.
L’Argentina aderisce alla BRI
Beunos Aires aderisce formalmente alla BRI. Il presidente argentino Alberto Fernández ha firmato un memorandum d’intesa durante una sua recente visita in Cina. L’adesione è frutto di un corteggiamento che risale al 2017 e mai portato a termine per la contrarietà dei governi precedenti, fortemente legati agli interessi USA. In un contesto di negoziati tesi con il Fondo Monetario Internazionale per il rifinanziamento del debito estero argentino e l’opposizione di una parte delle forze politiche per i timori legati alla “trappola del debito” l’accordo prevede 16 progetti per un totale di circa 24 miliardi di dollari. Tra gli interventi previsti, la costruzione di autostrade, ferrovie, porti, dighe idroelettriche, centrali elettriche, abitazioni e opere sanitarie, compresa una centrale nucleare. Finora sono 19 i paesi latinoamericani e caraibici che hanno aderito all’iniziativa. Ma l’Argentina, fino ad ora la più grande economia della regione coinvolta, è considerata da Pechino come il grimaldello per accelerare i negoziati con Messico, Brasile e Colombia.
Pechino stimola l’e-commerce transfrontaliero
Con l’obiettivo di stimolare il settore del commercio elettronico transfrontaliero, particolarmente cresciuto nel periodo pandemico, le autorità cinesi hanno aggiornato l’elenco delle importazioni di beni autorizzati ad entrare nel mercato interno. A partire dal primo marzo, un totale di 29 articoli tra cui attrezzature da sci, succo di pomodoro e attrezzature da golf si aggiungeranno alla lista rilasciata nel 2016 e modificata svariate volte in questi anni con l’aggiunta di articoli e categorie commerciali nuove. Per favorire ulteriormente il comparto, all’inizio di febbraio, il Consiglio di Stato cinese ha approvato l’istituzione di zone pilota di e-commerce transfrontaliero in 27 città e regioni, tra cui Erdos nella regione autonoma della Mongolia Interna della Cina settentrionale e Yangzhou nella provincia di Jiangsu della Cina orientale, portando il numero complessivo di queste aree a 132. Nel 2021, le importazioni e le esportazioni di e-commerce transfrontaliero della Cina sono salite del 15% su base annua a 312,6 miliardi di dollari.