NOVEMBRE 2021 PAG. 18 - CLIA, necessario lo sviluppo di carburanti alternativi
Con l’orizzonte al 2050, data entro cui si punta a realizzare navi da crociera a zero emissioni, CLIA, la principale associazione di categoria, fa il punto dello stato dell’arte nello sviluppo e nell’implementazione delle tecnologie ambientali attraverso il suo “Global Cruise Industry Environmental Technologies and Practices Report”, realizzato da Oxford Economics.
Il report approfondisce per la prima volta il tema dei nuovi combustibili, valutando le politiche che il settore sta mettendo in atto per sviluppare un percorso di sostenibilità che vede aggiungersi al GNL la sperimentazione di altre fonti alternative come biodiesel, metanolo, ammoniaca, idrogeno e batterie elettriche.
Sebbene dai dati emerga che oltre i tre quarti della flotta globale di navi da crociera per capacità passeggeri è attualmente predisposta per utilizzare combustibili alternativi, il rapporto segnala la presenza di ostacoli ingegneristici, di fornitura e normativi, rallentandone di conseguenza l’adozione su larga scala. Ciò nonostante, l’investimento di 26,5 miliardi di dollari da parte del settore crocieristico sta dando impulso alla ricerca e sviluppo in questo ambito.
“Nonostante il settore croceristico sia stato tra quelli più colpiti dalla pandemia, le compagnie di crociera si confermano in prima linea nello sviluppo di nuove tecnologie ambientali dalle quali l’intero settore marittimo può trarre vantaggio”, ha commentato Kelly Craighead, Presidente e CEO di CLIA.
“Questo rapporto conferma quanto il settore crocieristico sia resiliente, innovativo e orientato al futuro”, ha aggiunto Pierfrancesco Vago, Presidente di CLIA Global. “Siamo consapevoli che ci sia ancora molto da fare, ma ad oggi l’industria croceristica ha già dato ampia prova del suo impegno e della sua capacità di cogliere questa sfida. Il settore promuove un’innovazione marittima sostenibile, che sarà centrale per la decarbonizzazione del trasporto navale. Questo è il motivo per cui CLIA si è unita ad altre organizzazioni marittime per proporre l’istituzione di un fondo di ricerca e sviluppo IMO con una dotazione di 5 miliardi di dollari per accelerare lo sviluppo di combustibili e tecnologie di propulsione a zero emissioni di gas serra”.
Quattro sono sostanzialmente le aree su cui si stanno concentrando gli sforzi delle compagnie di crociera con rotte oceaniche.
Sotto l’aspetto energetico il GNL è la strada preferita: “Il 52% della nuova flotta globale in costruzione si baserà sul gas naturale liquido per la propulsione primaria, con una crescita del 3% della capacità complessiva rispetto al 2020”.
Grande attenzione è posta anche ai sistemi dei gas di scarico. “Oltre il 76% della flotta globale utilizza sistemi di pulizia dei gas di scarico per rispettare o superare i requisiti richiesti relativi alle emissioni in atmosfera, con un aumento del 7% rispetto al 2020. Inoltre, il 94% delle nuove navi non dotate di propulsione GNL farà affidamento su questi sistemi, confermando un trend in linea con gli anni precedenti”.
Inoltre, la totalità delle navi in ordinazione “sarà dotata di sistemi avanzati di trattamento delle acque reflue. Attualmente, il 74% della flotta oceanica globale di CLIA ne è già provvista, segnando un miglioramento del 4% rispetto al 2020”.
Infine, la capacità di alimentazione elettrica da terra, soluzione che permette lo spegnimento dei motori durante le fasi di ormeggio all’interno delle aree portuali e che ha visto attivarsi, a causa degli ingenti investimenti, numerose collaborazioni tra compagnie di crociera, porti e autorità locali per aumentarne la disponibilità .
“L’82% delle nuove navi in ordinazione a livello globale sarà dotato di impianti di alimentazione elettrica da terra o, laddove ciò non sarà possibile, sarà ideato per essere compatibile in futuro con questo tipo di fonte energetica,” sottolinea il report. “Il 35% della flotta globale (con un incremento del 2,3% rispetto al 2020) è predisposto per operare tramite impianti da terra in 14 porti nel mondo in cui tale possibilità di ricarica è fornita in almeno un ormeggio per ciascun porto”.
G.G.