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OTTOBRE 2021 PAG. 31 - La “tempesta perfetta” dei noli può nuocere all’export italiano

 

 

La penuria di rifornimenti presso la distribuzione statunitense riguarderà anche l’export italiano e, in particolare, uno dei suoi segmenti di punta come l’agroalimentare. La “tempesta perfetta” cominciata sulla direttrice transpacifica, in direzione Nord America, ha innescato la ben nota crescita dei noli, fino a ripercuotersi sulla qualità complessiva dei servizi di collegamento, cui Washington sta cercando di porre rimedio. A rimetterci potrebbero essere le esportazioni italiane che nel periodo pre-covid valevano 46 miliardi (+1,9%, nonostante gli effetti dei dazi imposti dall’amministrazione Trump) e che sono paradossalmente cresciute nel 2020, e in questo scorcio di 2021, anche in virtù della maggiore disponibilità di spesa dei consumatori americani in seguito alle misure di sostegno al reddito introdotte per contrastare gli effetti negativi della pandemia.

«Sarà difficile continuare ad intercettare questo aumento di domanda» sottolinea Ermanno Giamberini, presidente di Accsea, l’associazione della logistica campana. «Il nolo per gli Stati Uniti è cresciuto di 4-5 volte. Un container di una commodity tipica dell’agroalimentare come i pomodori pelati costa mediamente tra i 10 e i 12mila euro, con un peso della componente trasporto che raggiunge ormai il 70-75%».

A peggiorare la situazione, secondo Giamberini, l’illusione, ricorrendo all’ex-work, «di confinare il costo del trasporto a problema dei clienti stranieri. In realtà il sovrapprezzo è stato prima assorbito dagli importatori, poi ribaltato sul consumatore, infine sta determinando una rinegoziazione dei contratti con i fornitori. Il rischio, già manifestatosi per un prodotto come la pasta con marginalità inferiori, è di assistere ad una cancellazione degli ordini».

Ad approfittare di un mercato dove i prodotti italiani sono oggi ben posizionati potrebbero essere i paesi più vicini, «con tempi più certi di consegna, costi più bassi, minore qualità e, magari, ricorso all’italian sounding. Quando si parla di disservizi non ci sono solo i ritardi nel transit-time ma tutta una serie di extra costi legati alle difficoltà di circolazione della merce. Conquistare un cliente – conclude Giamberini – può essere facile: per ri-conquistarlo possono servire anche degli anni».

 

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