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OTTOBRE 2021 PAG. 10 - NEWS DALL'EUROPA

 

 


Chiusa l’indagine della Commissione Ue su Saremar

La Commissione europea ha concluso che la compensazione degli obblighi di servizio pubblico, concessi a partire dal 2011 a Laziomar S.p.A. per la gestione del servizio di traghetti in Italia, è conforme alle norme dell’Ue in materia di aiuti di Stato. Lo stesso vale per la compensazione concessa a Laziomar dopo l’acquisizione da parte della Compagnia Laziale di Navigazione S.r.l.. La Commissione ha anche concluso un’indagine approfondita su alcune misure a favore di Sardegna Regionale Marittima S.p.A., società in liquidazione dal 2016. Nel 2014, a seguito di un’indagine approfondita, la Commissione aveva constatato che alcune misure di sostegno concesse dalla Sardegna a Saremar nel 2011 e nel 2012 costituivano aiuti di Stato incompatibili, ordinando il recupero di 10,8 milioni di euro. A seguito della decisione Saremar è stata messa in liquidazione e le linee di servizio pubblico che operava sono state affidate a un altro operatore, Delcomar, al termine di una gara d’appalto pubblica. Nella decisione del 2014 la Commissione non era giunta a una conclusione su tutte le misure oggetto dell’indagine. Tuttavia, poiché Saremar ha cessato ogni attività e i suoi attivi sono stati venduti e poiché sarà cancellata dal registro delle imprese una volta conclusa la procedura di liquidazione, la Commissione ritiene che l’indagine su tali misure sia divenuta priva di oggetto e ha pertanto deciso di chiuderla.

Infrastrutture per i combustibili alternativi, parte la discussione

Nell’ambito delle attività organizzate dal semestre di Presidenza slovena dell’UE, si è tenuta una riunione dei Ministri dei Trasporti dei Paesi membri che ha toccato anche il tema delle infrastrutture per i combustibili alternativi. Nel corso dell’incontro sono emerse differenze di vedute in relazione ai meccanismi per centrare gli ambiziosi obiettivi fissati dal pacchetto “Fit for 55” e alla proposta di una nuova direttiva in materia. La presidenza slovena ha sottolineato come i finanziamenti restano una questione chiave: serviranno grandi risorse sia a livello nazionale che europeo, con un intervento pubblico iniziale ma poi con il coinvolgimento di investitori privati per i quali bisognerà fissare “obiettivi chiari e un ambiente stabile”. Per raggiungere gli obiettivi di emissione saranno necessari importanti cambiamenti strutturali, insieme al coordinamento della domanda e dell’offerta tra produttori di veicoli, di energia e investitori nelle infrastrutture.  

Artico, preoccupazione per le iniziative russe e cinesi

In una risoluzione adottata sulle sfide geopolitiche e la sicurezza nell’Artico, il Parlamento europeo ha ricordato che l’Ue è impegnata nello sviluppo sostenibile e pacifico a lungo termine della regione e chiesto che gli stati artici e la comunità internazionale tutelino l’area come zona di pace, di bassa tensione e di cooperazione positiva. Nel testo si sottolinea come l’attuale modello di governance, basato sul diritto internazionale, abbia giovato a tutti gli Stati e fornito stabilità alla zona. I deputati hanno invitato inoltre tutti i paesi interessati e l’Ue a rispondere alle conseguenze estremamente allarmanti del cambiamento climatico nell’Artico, nel rispetto degli obiettivi dell’Accordo di Parigi. È inoltre necessario preservare la cultura dei popoli indigeni della regione e tutte le attività che hanno luogo nell'area, incluso l’utilizzo delle risorse naturali, dovrebbero rispettare i diritti dei popoli indigeni e degli altri abitanti e favorire tali popolazioni. Dalla risoluzione emerge una seria preoccupazione per il progressivo rafforzamento militare russo nell'Artico, gesto che i deputati considerano ingiustificato, in quanto supera sensibilmente i legittimi scopi difensivi. Qualsiasi cooperazione con la Russia nella regione dovrebbe rispondere al principio di dialogo selettivo dell’Ue con il paese. Allo stesso modo, la cooperazione non dovrebbe indebolire le sanzioni e le misure restrittive adottate a seguito delle azioni del governo russo in altre parti del mondo. I deputati si dicono anche molto preoccupati per gli imponenti progetti cinesi. L’Ue dovrebbe monitorare con attenzione i tentativi della Cina di integrare la rotta del Mare del Nord nella sua iniziativa “Nuova via della seta” (Belt and Road Initiative), poiché ciò pone a rischio l’obiettivo di proteggere l’Artico dagli interessi geopolitici globali.

DFDS, nulla osta per l’acquisizione di HSF

La Commissione europea ha approvato, ai sensi del regolamento sulle concentrazioni dell’Ue, l’acquisizione di HSF Logistics Groups (Paesi Bassi), da parte di DFDS (Danimarca). HSF è una società attiva nel trasporto merci ed è specializzata nel trasporto di carichi a temperatura controllata. DFDS invece gestisce una rete di trasporto marittimo a corto raggio nel Nord Europa ed è attiva nei servizi di spedizione nel Mare del Nord e nel Mar Baltico. La Commissione ha concluso che l’acquisizione proposta non solleverà problemi sotto il profilo della concorrenza, dato che, dopo l’operazione, rimarranno comunque numerosi concorrenti forti. La Commissione ha inoltre esaminato la possibilità che DFDS, rafforzata dall’acquisizione, possa limitare l’accesso ai propri traghetti, discriminando le società di spedizione concorrenti, al fine di favorire la propria attività di spedizione merci. Tuttavia, la Commissione ha concluso che ciò è improbabile che avvenga dato che vi sono rotte alternative disponibili per le società concorrenti.

 

 

 

 

 

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