SETTEMBRE PAG. 35 - La tassazione digitale scorre lungo la BRI
Nelle sue innumerevoli incarnazioni la BRI non trascura le materie tributarie puntando alla costruzione di una rete di cooperazione fiscale internazionale sempre più stretta fra i Paesi che, a diverso titolo, aderiscono al progetto.
A testimoniare gli sforzi di Pechino in questa direzione la seconda conferenza della Belt and Road Iniziative Tax Administration Cooperation Forum (Britacof) con cui è stata delineata, alla presenza di rappresentanti di 57 nazioni, la tabella di marcia per stabilire una “tassazione intelligente” nel periodo del 14mo Piano quinquennale (2021-2025).
La tre giorni di lavoro, condotta in videoconferenza, ha discusso le prospettive dell’economia digitale e ha esplorato modi per costruire un sistema fiscale integrato, basandosi sulla gestione elettronica dei processi, il miglioramento dei servizi e confrontandosi sull’uso delle moderne tecnologie in materia di transazioni, tra cui Blockchain e Intelligenza Artificiale (AI). Al centro del dibattito anche l’uso dei Big Data come mezzo per facilitare le procedure fiscali e aumentare la resilienza nel settore. Inoltre, sono state presentate soluzioni concrete per modernizzare la gestione dei dati, scambiare informazioni, sviluppare sistemi di controllo e migliorare la sicurezza.
Il Forum ha registrato anche l’espansione del cosiddetto Britacom (BRI Tax Administration Cooperation Mechanism), meccanismo ufficiale senza scopo di lucro per la cooperazione dell’amministrazione tributaria tra le giurisdizioni che aderiscono alla BRI, la promozione e la facilitazione del commercio e degli investimenti a 36 amministrazioni tributarie cui se ne aggiungono altre 30 sotto forma di osservatori.
La prima conferenza Britacof è stata convocata a Wuzhen, nella provincia orientale cinese dello Zhejiang, nell’aprile 2019, evento nel corso del quale furono approvati due documenti: la Dichiarazione di Wuhzen e il piano d’azione per il triennio 2019-2021.
La Dichiarazione traccia le linee generali della collaborazione fiscale in ambito BRI. I Paesi aderenti al Britacom, nello specifico, si impegnano a supportare e a rafforzare gli standard fiscali internazionali come, per esempio, “le linee guida dell’Ocse sul Transfer Princing”. “L’obiettivo è focalizzato su come costruire un ambiente economico favorevole alla crescita e che allo stesso tempo garantisce il corretto flusso delle entrate” recita il documento. “La crescita economica dipende in parte dalla crescita internazionale del commercio e degli investimenti, che richiede un alto livello di certezza fiscale”.
Per raggiungere questo traguardo il primo piano triennale approvato dal Forum punta a realizzare una vera e propria “piattaforma di dialogo fra le amministrazioni fiscali consentendo la diffusione di buone pratiche, l’identificazione di questioni emergenti che richiedono azioni congiunte e la ricerca di soluzioni innovative attraverso la cooperazione fra amministrazioni fiscali”.
Tra i progetti del meccanismo di cooperazione l’attivazione di un sito internet ufficiale, inteso come piattaforma per la “condivisione della conoscenza” e per “informare gli investitori in merito all’applicazione delle leggi tributarie”.
Intanto Wang Jun, capo della State Taxation Administration, in una riunione dei direttori delle autorità fiscali degli Stati Brics, ha annunciato che Pechino porterà avanti “senza sosta” la digitalizzazione della sua amministrazione fiscale. Il dirigente ha dichiarato che il calcolo automatico delle tasse, spinto dai recenti sviluppi tecnologici nello sfruttamento dei big data, sarà pronto entro i prossimi cinque anni. Per rafforzare ulteriormente la collaborazione fiscale, Wang ha proposto la creazione di un sistema di scambio tra i Paesi Brics sull’informatizzazione delle procedure suggerendo anche di promuovere gli scambi con le organizzazioni internazionali, tra cui il G20 e l’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico, allo scopo di “attingere alla loro grande esperienza”.