GIUGNO 2021 PAG. 46 - Sicurezza, mercato di nicchia appannaggio di società estere
Il Direttore del I Reparto del Segretariato Generale della Difesa e Direzione Nazionale degli Armamenti, Giovanna Romeo, e il Presidente della Federazione Nazionale della Vigilanza e Sicurezza (Federsicurezza) Luigi Gabriele, hanno ratificato la convenzione operativa per il sostegno alla ricollocazione dei Volontari congedati senza demerito.
L’iniziativa è stata presieduta dal Generale di Corpo d’Armata, Rosario Castellano, Comandante del Comando Militare della Capitale, ente dell’Esercito che si è dedicato allo sviluppo della convenzione sin dalle fasi iniziali.
L’accordo si inserisce nell’ambito del progetto “Sbocchi Occupazionali”, ovvero nelle attività di sostegno alla ricollocazione professionale prevista in favore dei Militari di truppa, dei Volontari in servizio permanente e degli Ufficiali in ferma prefissata delle Forze Armate Italiane congedati senza demerito.
Il Generale Castellano ha confermato quanto questo accordo intenda rispondere sia alle aspirazioni di impiego dei giovani che aderiscono al progetto, sia alle esigenze delle aziende che necessitano di personale affidabile, motivato e qualificato. Il Comandante Militare della Capitale ha evidenziato come «le competenze maturate dagli ex militari negli anni di servizio, implementate attraverso una formazione professionale specifica, potranno consentire loro un più rapido inserimento nel settore della sicurezza sussidiaria che, a seguito delle crisi internazionali e della pandemia in atto, ha visto evolvere positivamente il suo trend».
«Nonostante l’implementazione della Legge 244/2012 sembri ancora remota, allo stato le unità dell’Esercito sono destinate a ridursi ad 89.400 entro fine 2024. Il tema della ricollocazione si pone quindi in primissimo piano. In questo scenario, professionalità e disciplina sono le caratteristiche dell’Esercito più spendibili in un settore privato che ha fame di qualificazione e necessità di impiego da soddisfare con assolute garanzie di serietà e rapidità».
Per Giovanna Romeo si tratta solo di un primo passo verso l’ampliamento di una rete di partenariati tra la Difesa e uno dei settori di maggior interesse nel mercato del lavoro per gli ex militari, con l’obiettivo di offrire loro nuove opportunità occupazionali e di rispondere alle richieste delle aziende che offrono servizi di sicurezza e che apprezzano le competenze acquisite dai militari durante l’impiego nelle missioni nazionali e internazionali.
L’accordo riguarda da vicino anche il settore dello shipping alle prese con l’annosa questione del personale civile da impiegare per i servizi di antipirateria dopo la decisione di sostituire l’impiego dei militari della San Marco.
«In quest’ambito siamo ancora in una fase embrionale a causa di un in quadro normativo ancora da definire - sottolinea Luigi Gabrielli - L’ipotesi più attendibile è la messa a punto di un albo da cui attingere per reperire il personale qualificato. Stiamo cercando un’interazione con i ministeri competenti per chiudere il cerchio nel più breve tempo possibile».
Il riferimento di Gabrielli riguarda la promulgazione di un “Decreto Formazione” che detterà le regole della professionalizzazione per il comparto sicurezza e vigilanza privata nel suo complesso. Una volta a regime, Federsicurezza avvierà un cronoprogramma per la diffusione delle informazioni, incontri territoriali e verifiche sulle reali assunzioni per tarare al meglio il processo.
«Priorità per la Federazione è l’adeguamento di una legislazione che risale agli anni Trenta e che con la barriera alla “difesa fisica” blocca un mercato di nicchia ad appannaggio di società americane e inglesi. Abbiamo tutte le competenze per poter affiancare la miriade di imprese italiane che operano all’estero, contribuendo alla competitività complessiva del nostro sistema economico».