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APRILE 2021 PAG. 46 - ADSP



 

 

 

 

Tecnologia innovativa ai varchi interporto VIO

Nell’ambito del progetto comunitario EasyLog, cofinanziato dal Programma FESR Interreg Italia-Francia Marittimo, che vede l’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale collaborare con il partner Camera di Commercio delle Riviere, ad inizio Aprile è stata sperimentata presso l’interporto VIO di Vado Ligure una soluzione a tecnologia innovativa per il controllo degli accessi al varco del centro logistico. Il sistema di varco virtuale, applicabile anche a contesti portuali e terminalistici, è basato sull’utilizzo di smart glasses, che consentono all’operatore che li indossa di leggere in automatico le targhe dei veicoli in transito ed i codici ADR, di stimare la lunghezza dei mezzi, di fotografare e realizzare filmati, nonché di memorizzare e trasmettere i dati rilevati ad unità esterne. L’attività di sperimentazione realizzata presso l’interporto VIO ha consentito di apprezzare l’applicabilità di tale soluzione tecnologica in un contesto operativo, valutando il miglioramento delle prestazioni di Gate in–Gate out in termini di riduzione dei tempi di controllo documentale, sicurezza delle operazioni attraverso la gestione automatizzata degli accessi e dei flussi informativi ed efficienza complessiva della catena di trasporto intermodale.

AdSP Mar Ligure Occidentale, traffici febbraio 2021

Il traffico commerciale nei porti del sistema ligure occidentale nel mese di febbraio 2021 ha fatto registrare una movimentazione complessiva pari a 4.329.574 tonnellate, -16,2% rispetto allo stesso mese del 2020 (pre-pandemia). Il traffico convenzionale si assesta poco al di sotto dei volumi di febbraio 2020 (1.132.828 tonnellate vs 1.158.347). Migliorano i traffici dry bulk (+15,8% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente) e le rinfuse liquide di oli vegetali e vino (+153%) mentre gli oli minerali chiudono il mese in netto calo (-36,6%). Il settore dei passeggeri manifesta nuovamente una situazione di criticità (-77,4%), registrando un -91,5% nel comparto delle crociere, a causa delle misure restrittive legate agli spostamenti sul territorio già in vigore da inizio anno che hanno costretto le compagnie a interrompere l’operatività.

Progetti sostenibili nel porto di La Spezia

L’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Orientale sta partecipando al progetto MON ACUMEN, co-finanziato nell’ambito del Programma Interreg Italia- Francia Marittimo 2014-2020. L’obiettivo del progetto è quello di ridurre l’impatto acustico nei porti commerciali dell’area di cooperazione (Livorno, La Spezia, Cagliari e Bastia) sviluppando una comune metodologia di analisi della descrizione acustica e del rilevamento del rumore, una progettazione condivisa dei sistemi di monitoraggio e una raccolta e verifica unitaria dei dati raccolti, necessaria per una efficace pianificazione, così come richiesto dalla Direttiva 2002/49/CE. Nell’ambito del progetto MON ACUMEN l’AdSP installerà la strumentazione necessaria per il rilevamento acustico e l’acquisizione dei dati provenienti dalle diverse sorgenti presenti nel porto commerciale della Spezia. Verranno acquistate e posizionate quattro stazioni per il monitoraggio in continuo in classe 1 che forniranno tutte le principali informazioni sul livello e sulla tipologia di rumore ambientale. Per arrivare a questo risultato l’AdSP ha compiuto una fase di studio ed analisi delle sorgenti di rumore all’interno del porto che è consistita in una accurata mappatura acustica sviluppata secondo una metodologia condivisa con tutti gli altri scali coinvolti nel progetto. Il costo dei componenti hardware e software necessari alla realizzazione del progetto ammonta a circa 65.000 euro, totalmente rimborsati dal progetto europeo.

Trasloco di 800 imbarcazioni al Molo Pagliari

L’AdSP del Mar ligure Orientale ha firmato l’ordinanza che consentirà le operazioni di spostamento di circa 800 imbarcazioni sui moli galleggianti della nuova e moderna Marina. Sono 12 i concessionari coinvolti, che avranno 60 giorni di tempo di tempo per completare il “trasloco”. Per la maggior parte di essi l’operazione si tradurrà anche nella ricollocazione negli spazi a terra, appena terminati dalla Società Trevi S.p.A., all’inizio di quel tratto di Viale San Bartolomeo riconosciuto come “Il Miglio Blu”, importante tassello della Blue Economy targata La Spezia grazie all’alta concentrazione, in poco più di un chilometro, appunto, delle eccellenze della cantieristica e della nautica da diporto, da San Lorenzo a Fincantieri. Alcuni dei concessionari di Fossamastra, in questa prima fase, potranno trasferire solo le imbarcazioni.

Nuova procedura per il Varco Ferrovia Donegani

L’Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Settentrionale, in collaborazione con l’Agenzia delle Dogane e la Guardia di Finanza, ha messo a punto la procedura per la gestione del Varco Ferrovia Donegani. Unitamente a quanto già realizzato per gli altri varchi ferroviari Darsena Toscana e Galvani, la nuova procedura risolve tutte le problematiche operative relative al transito dei convogli ferroviari, eliminando i lunghi tempi di attesa che ad oggi hanno creato danni economici e di immagine al porto di Livorno. Sulla base delle prescrizioni contenute nel documento, i terminalisti di riferimento dovranno realizzare un sistema di videosorveglianza nei pressi del varco ferroviario collegato alle postazioni della Guardia di Finanza a quella degli uffici dell’AdSP. I terminalisti dovranno inoltre mettere a disposizione dell’Agenzia delle Dogane e della Guardia di Finanza una serie di informazioni utili alle verifiche necessarie. In particolare bisognerà inviare, almeno due ore prima della manovra, l’elenco dei vagoni e della merce in transito. Il documento stabilisce la procedura operativa di gestione del cancello, dando passo dopo passo tutte le necessarie indicazioni da seguire dall’inizio al termine della manovra in modo così da rendere il varco operativo h 24.

Nuovo accordo tra AdSP e Comune di Civitavecchia

Un nuovo accordo, che riprende quello del 2015 andando a superare le criticità che ne avevano portato allo stallo e, soprattutto, all’intervento di Tar e Consiglio di Stato. È quello sottoscritto in aula Calamatta dal sindaco Ernesto Tedesco e dal presidente dell’Adsp Pino Musolino, a suggellare una nuova intesa tra i due enti e la volontà di collaborare insieme per lo sviluppo del territorio. Il documento ruota attorno a quattro interventi giudicati prioritari ed improcrastinabili: il consolidamento dell’asse viario e di manutenzione straordinaria della bretella di collegamento porto-interporto, il lotto B del progetto esecutivo “Lavori di messa in sicurezza della barriera frangiflutti a protezione dell’anfiteatro della Marina”, integrato con intervento di manutenzione dell’adiacente tratto iniziale dell’Antemurale, la progettazione definitiva ed esecutiva dell’intervento di “rifioritura della barriera soffolta e ripascimento della spiaggia della Marina” e la riqualificazione del Varco Fortezza. E si partirà proprio da quest’ultimo progetto, “in modo tale – ha spiegato il sindaco – da poter restituire il Forte Michelangelo alla città”.

Civitavecchia, completato il primo corso Yep Med

Si è concluso a Civitavecchia il primo corso di formazione professionale del progetto YEP MED, finanziato dal programma europeo ENI CBC Med. Il corso di tre giorni, coordinato dal Country Manager della Escola Europea Marco Muci, si è svolto da remoto insieme a 43 studenti dell'ITS Mobilità Sostenibile di Ortona. L'obiettivo del corso è stato quello di fornire agli studenti del primo anno di formazione professionale in Mobilità Sostenibile, Logistica e Trasporti una conoscenza diretta della Comunità logistica portuale di Civitavecchia, delle sue infrastrutture, attrezzature e operazioni logistiche, nonché della sua gestione ambientale. Inoltre, il corso ha dato la possibilità alle aziende rappresentate dalle associazioni di categoria di evidenziare le caratteristiche della propria attività e dei profili professionali di cui necessitano per svilupparsi in modo appropriato favorendo, al contempo, un dialogo aperto tra i centri di formazione  e le imprese di settore.  

Gioia Tauro si presenta al viceministro Morelli

Riunione operativa a Gioia Tauro in occasione della visita al porto del viceministro alle Infrastrutture e alla Mobilità Sostenibili, Alessandro Morelli. Partendo dai dati sui traffici movimentati nel 2020, che hanno registrato una crescita del 26,6% rispetto al 2019, il commissario dell’Ap Andrea Agostinelli ha posto l’attenzione sull’infrastrutturazione dello scalo. Dotato di fondali di profondità pari a 18 metri, mantenuti constanti grazie ad un programma di livellamento triennale, Gioia Tauro può ricevere e lavorare, contemporaneamente, 3 ultra large portacontainer. Non a caso, ogni settimana, alle sue banchine attraccano portaconteiner di capacità superiore ai 23 mila teus. Tra gli obiettivi raggiunti, grazie alla piena sinergia con la Regione Calabria, il commissario Agostinelli si è soffermato sull’intermodalità, avviata grazie alla recente inaugurazione del gateway ferroviario,che garantirà l’integrazione con l’entroterra e il passaggio delle merci dal mare alle tratte terrestri regionali, nazionali e internazionali. Il commissario Agostinelli ha, quindi, illustrato la nuova viabilità portuale, realizzata con un investimento di 11 milioni di euro, per rendere agevole la mobilità interna all’area portuale e garantire in sicurezza la separazione tra la viabilità su gomma e quella su ferro. Tra gli obiettivi raggiunti e quelli da realizzare, Agostinelli ha puntato l’attenzione su due progetti presentati alla Struttura Tecnica Ministeriale e finalizzati all’approfondimento dei fondali e alla resecazione della banchina di ponente. Per offrire allo scalo una maggiore crescita, grazie alla diversificazione dei servizi offerti, con un investimento di 90 mln di euro, lo scalo di Gioia Tauro sarà dotato di un bacino di carenaggio, destinato alle operazioni di manutenzione delle portacontainer medio-grandi. Tra le altre attività, che determineranno la diversificazione dell’offerta, la realizzazione dello stabilimento industriale dedicato alla manutenzione e riparazione di container. Non ultimo, ma tra gli obiettivi da festeggiare a breve, il passaggio della gestione a cura di RFI del raccordo ferroviario, che collega lo scalo ferroviario di San Ferdinando a Rosarno.

Taranto, presentato lo Sportello Unico Amministrativo

Il porto di Taranto ha presentato il suo Sportello Unico Amministrativo, la finestra unificata di dialogo tra l’utenza portuale e l’AdSP del Mar Ionio, costruita in collaborazione con Unioncamere e realizzata da InfoCamere. Il SUA rappresenta lo strumento applicativo che, in linea con gli altri sportelli amministrativi, permetterà di migliorare l’esperienza di dialogo tra Amministrazione e utente nelle varie fasi connesse al rilascio di permessi e autorizzazioni, contribuendo al potenziamento dell’organizzazione delle attività portuali e facendo un passo in avanti rispetto al tema dell’“innovazione”, su cui l’AdSP punta come asset strategico centrale della propria vision declinata nel Piano Operativo Triennale 2020-2022, anche in ambito di accountability istituzionale e semplificazione dei processi amministrativi.

Ortona, progetto per ammodernamento infrastrutture pesca

L’Autorità di sistema portuale dell’Adriatico Centrale ha presentato alla Regione Abruzzo un progetto da oltre 500 mila euro per l’ammodernamento delle infrastrutture dedicate alla pesca nel porto di Ortona. L’intervento che l’Autorità di sistema portuale del Mare Adriatico Centrale ha presentato per partecipare al bando, condiviso con il mondo della pesca, ha la finalità di migliorare l’infrastruttura di pesca del porto di Ortona e l’edificio del mercato ittico in cui si realizza la vendita all’asta del pesce per assicurare migliore qualità, controllo e tracciamento del prodotto ittico, garantire condizioni operative con più elevati livelli di sicurezza degli operatori, favorire una maggiore efficienza energica e ridurre l’impatto ambientale. Fra le azioni previste dal progetto, ci sono il rinnovamento dei parabordi per la sicurezza degli ormeggi lungo 785 metri di banchina per un importo complessivo stimato in 140 mila euro. Questo consentirà di migliorare la sicurezza all’ormeggio ed evitare danni alle imbarcazioni causate da improvvise variazioni delle condizioni metereologiche. Viene anche prevista la realizzazione di un nuovo fabbricato per servizi igienici in prossimità delle banchine d’ormeggio delle unità da pesca, migliorando le condizioni di lavoro degli occupati nel settore. L’intervento più importante riguarda la riqualificazione tecnologica dell’edificio demaniale, sede del mercato ittico, che sarà migliorato dal punto di vista dell’efficienza energetica, tutela ambientale e miglioramento della qualità, del controllo e del tracciamento del prodotto ittico attraverso l’installazione di celle frigorifere, macchina del ghiaccio e di un abbattitore per la conservazione e commercializzazione del pesce, nonché per la gestione degli scarti. Il mercato sarà inoltre dotato di impianto di videosorveglianza. Ad accompagnare questi investimenti, ci sarà l’installazione di un impianto fotovoltaico da 50 kW e 295 metri quadrati di superficie sul tetto del mercato ittico per assicurare il funzionamento delle celle frigo, del fabbricatore di ghiaccio e delle utenze elettriche. L’emissione di CO2 risparmiata equivale a 35 tonnellate/anno corrispondenti a poco meno di un albero piantato ogni giorno. L’intervento sul mercato ittico ha un valore complessivo di circa 350 mila euro.

Barletta, il faro napoleonico passa all’AdSP

Lo Stato Maggiore della Marina Militare ha disposto la consegna all’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Meridionale del Faro napoloenico che insiste nel porto di Barletta. Si completa così un iter che l’AdSP MAM aveva avviato nello scorso anno, richiedendo a MARIFARI, soggetto nella cui disponibilità ricadeva la struttura, di poter ottenere la consegna del bene. Dopo un sopralluogo dei tecnici dei Dipartimenti di Esercizio e Tecnico dell’Ente, nel corso del quale erano stati esaminati gli elementi di criticità e i punti di forza della struttura, i tecnici dell’AdSP avevano realizzato un preliminare studio di fattibilità che prevede tutti gli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria, di messa in sicurezza e di ripristino dello stato dei luoghi, finalizzati a riportare il vecchio e glorioso faro napoleonico agli antichi splendori. L’Ente portuale, inoltre, ha già coinvolto l’Amministrazione comunale di Barletta per sviluppare assieme idee progettuali concordate e condivise perché, al termine del processo di recupero, si possa rendere la struttura fruibile alla cittadinanza, con la condivisione e la supervisione della competente Soprintendenza e dell’Agenzia del Demanio.

Brindisi, crescono i traffici

Le statistiche relative al mese di marzo 2021 registrano numeri che parlano di una crescita importante nel porto di Brindisi, nei traffici commerciali, nonostante le limitazioni agli spostamenti ancora imposte per la pandemia e il processo di decarbonizzazione avviato dalla centrale Enel. Ciò che spicca particolarmente è il fiorente traffico RO-RO. Le stime parlano di una media di circa 11.000 mezzi pesanti al mese, passati dal porto di Brindisi, nel primo trimestre 2021 (32.958 complessivamente nei tre mesi) con un aumento del + 17,3% rispetto allo stesso periodo del 2019 (anno utile per una reale comparazione, attesa l’anomalia rappresentata dal 2020). 4.720 mezzi in più hanno attraversato lo scalo adriatico. Il trend di crescita interessa tutti i segmenti di traffico: nel mese di marzo, aumentano le tonnellate totali delle merci del 4,7%, ben 1,608 milioni di tonnellate (di cui +3,3% rinfuse solide, +12,4% merci in colli, piccola flessione nelle rinfuse liquide -1,8%).

Continua a crescere, anche, il numero degli accosti: 417 navi hanno scalato il porto, ossia il +3% rispetto al primo trimestre 2019. Le uniche flessioni importanti sono registrate nel settore crocieristico (le crociere sono ancora ferme per via del Covid) e passeggeri -43%  per effetto delle limitazioni ancora in atto negli spostamenti.

Mar Adriatico Meridionale finanziamento da 24 milioni dal MIMS

Il Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili ha confermato il finanziamento per due progetti presentati dall’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Meridionale, nell’ambito del PAC 2014/2020 (Programma di Azione e Coesione complementare al PON Infrastrutture e Reti 2014-2020), attribuendo finanziamenti per oltre 27 milioni di euro, ritenendo i progetti presentati dall’Ente validi e ineccepibili. Per quanto concerne la digitalizzazione della logistica il progetto è stato ammesso a finanziamento al 100% dell’importo previsto (4,7 miloni di euro) e  prevede l’evoluzione della piattaforma GAIA a supporto della interoperabilità con il sistema logistico regionale, nazionale e globale, estendendola a tutti e cinque i porti del sistema. In particolare, verrà potenziato il PCS GAIA e sviluppato lo Sportello Unico Amministrativo, con integrazione diretta delle soluzioni SPID e PagoPA. Non solo. Si effettuerà l’estensione della cooperazione applicativa con il sistema doganale AIDA a tutti i porti del sistema, attraverso la realizzazione di varchi intelligenti per il tracciamento logistico della merce, il potenziamento del sistema di videosorveglianza a supporto della security portuale e l’attivazione, in tutti i porti, di reti Wi-Fi a disposizione dei passeggeri in transito e degli operatori portuali. Per quanto riguarda i porti green il progetto presentato dall’ente si è classificato al 2° posto, su 14 presentati e solo 4 ammessi. Il piano prevede lavori di realizzazione dei sistemi di COLD IRONING nei porti di Bari, banchina 10, e Brindisi, Punta delle Terrare. In particolare, nel porto di Bari saranno elettrificati due ormeggi presso la Darsena di Ponente. Considerata la frequenza di attracco delle due tipologie di utenze individuate, si è stabilito di dimensionare l’impianto considerando la contemporaneità di due navi Ro-Ro/Ro-Pax o, in alternativa, di una nave Ro-Ro/Ro-Pax e una nave da crociera, sarà installato un convertitore di potenza da 16 MVA con uscite a 6,6/11 kV. Nel porto di Brindisi verranno elettrificati due ormeggi presso la banchina di Punta delle Terrare. L’impianto sarà dimensionato in modo da garantire l’alimentazione contemporanea di due navi Ro-Ro/Ro-Pax, attraverso l’installazione di un convertitore di potenza da 6,5 MW con uscita a 11 kV predisposto anche per un futuro ampliamento dell’impianto che consenta anche l’attracco di navi da crociera. Il progetto prevede, inoltre, la realizzazione di due impianti fotovoltaici, uno nel porto di Bari e uno nel porto di Brindisi, la cui produzione di energia elettrica supporterà il sistema di elettrificazione delle banchine, diminuendone il fabbisogno energetico, e sarà, inoltre, impiegato per integrare e soddisfare le svariate esigenze degli ambiti portuali (catena del freddo, pubblica illuminazione, operazioni portuali, ecc).

Ravenna, andamento dei traffici nel primo bimestre

Il primo bimestre dell’anno ha registrato una movimentazione complessiva pari a 3.697.510 tonnellate, in calo del 3,4% rispetto lo stesso periodo del 2020; gli sbarchi e gli imbarchi sono stati, rispettivamente, pari a 3.114.431 (-4,8%) e a 583.079 (+5,3%) tonnellate. Il mese di febbraio, in particolare, ha movimentato complessivamente 1.782.241 tonnellate, in calo del 10,3% rispetto al mese di febbraio 2020. Analizzando le differenti tipologie di merci si vede che nel periodo gennaio-febbraio 2021, rispetto ai primi due mesi dello scorso anno, le merci secche – con una movimentazione pari a 3.051.796 tonnellate – sono calate dell’1,8% e, nell’ambito delle stesse, le merci in container presentano un calo del 4,0% mentre le merci su rotabili del 5,8%. 

Record di avviamenti per ALPT

Il mese di marzo segna un risultato importante nel numero di turni lavorati per i portuali dell’Agenzia per il lavoro del porto  di  Trieste  (ALPT).  Un  dato  mai  prima  raggiunto. Si  tratta  di 4640 avviamenti, 200 in più rispetto al record di ottobre 2020. L’organico dell’agenzia, nata nel 2016 con lo scopo di fornire lavoro temporaneo portuale, è cresciuto da 110 unità a 200, segno evidente della riuscita del progetto. ALPT è stata fondata su impulso dell’Autorità di Sistema Portuale, che per un periodo sperimentale di 12 mesi ha detenuto una partecipazione maggioritaria. Fin da principio la governance dell’Agenzia ha visto un modello particolarmente innovativo, poiché del capitale sociale hanno fatto parte in quote eguali, imprese operanti nel porto di Trieste.

Venezia, sdoganamento in mare per merci alla rinfusa

Eseguito a Venezia il primo “sdoganamento in mare” di merci alla rinfusa per navi mono clienti che consente agli operatori di anticipare le attività per la presentazione/accettazione delle dichiarazioni doganali rispetto all’arrivo della nave in porto, tramite un sistema di monitoraggio da remoto. Più in particolare l’innovazione, già introdotta nel 2014 per i contenitori nello scalo di Venezia, risulta particolarmente importante per il Sistema Portuale del Veneto dato che comporta l’abbattimento dei tempi di sdoganamento, di giacenza e di consegna delle merci anche per il settore rinfuse, uno dei suoi asset merceologici di maggiore rilievo che rappresenta circa un quarto del totale delle tonnellate movimentate annualmente. L’estensione della procedura si è svolta con successo per un carico di 7.100 tonnellate di cemento destinato ad una società operante nell’ambito della produzione e commercializzazione di calcestruzzo preconfezionato pronto per l’uso a Porto Marghera e trasportato da una nave in arrivo dalla Turchia.

Un hub per l’idrogeno verde a Venezia

L’AdSP del Mar Adriatico settentrionale punta a giocare un ruolo da protagonista nella transizione energetica collaborando ai due progetti “PORTS8” (con l’obiettivo di realizzare un centro di produzione di idrogeno e stazione di rifornimento stradale nell’area portuale di Porto Marghera) e “SUNSHINH3” che intende sviluppare un sistema di distribuzione innovativo di ammoniaca verde dal quale derivare l’approvvigionamento di idrogeno verde, azzerando le emissioni di anidride carbonica. La meta fissata è la creazione di una Hydrogen Valley ovvero un distretto dell’idrogeno d’area vasta metropolitana e si pone in linea con il “Manifesto per la sostenibilità” redatto da Confindustria Venezia per coniugare lo sviluppo economico con la tutela sociale ed ambientale. Lo strumento: un protocollo d’intesa firmato con il gruppo Sapio e il consorzio Hydrogen Park. L’accordo si coordina, inoltre, con la strategia promossa dalla Regione Veneto attraverso il progetto “Venezia capitale mondiale della Sostenibilità” e vede nell’area di Porto Marghera il sito ideale per la realizzazione di entrambi i progetti in virtù di efficienti collegamenti marittimi, di ampi spazi portuali e dei collegamenti con la rete stradale, ferroviaria ed energetica nazionale ed europea. Con la firma del memorandum Sapio, produttore di idrogeno da quasi 100 anni che vanta un’esperienza consolidata lungo l’intera catena del valore e opera in completa sicurezza attraverso una rete capillare su tutto il territorio, metterà a disposizione le proprie competenze nell’ambito della produzione, trasporto, distribuzione e applicazioni finali per sviluppare soluzioni che consentano all’idrogeno di posizionarsi come vettore energetico sostenibile e sicuro.

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