GENNAIO 2021 - PAG. 36 - Green Deal a rischio con le nuove norme Ue sulla strada
Secondo uno studio presentato da UIRR – International Union for Road-Rail Combined Transport le nuove norme Ue sul trasporto stradale potrebbero incidere in modo negativo sulla modalità combinato, fino a una perdita dell’8% dei volumi movimentati. Questo in conseguenza del raddoppio dei costi per il trasporto su strada a breve distanza, una componente essenziale delle catene intermodali, rispetto al trasporto a lunga distanza. Qualora le norme fossero pienamente applicate, spiega la ricerca, gli obiettivi del Green Deal per questo segmento logistico – 40 milioni di tonnellate di emissioni di CO2 in meno – sarebbero messi seriamente a rischio. Il contributo sostanziale del trasporto combinato alla decarbonizzazione si trasformerebbe, anzi, in un’aggiunta di 12 milioni di tonnellate di CO2 alle emissioni nel periodo tra il 2020 e il 2030. Considerando che il Green Deal prevede che “una parte sostanziale del 75% del trasporto interno di merci trasportato oggi su strada dovrebbe passare alla ferrovia e alle vie navigabili interne”, al fine di garantire la competitività del trasporto combinato UIRR ha indicato una serie di correttivi. Tra questi: astensione “dalla sospensione facoltativa dell’articolo 4 della direttiva sul trasporto combinato, specialmente perché gli obiettivi prefissati possono essere raggiunti in modo più efficiente attraverso un’applicazione intelligente”; i principi “chi usa paga” e “chi inquina paga” dovrebbero essere sostenuti al massimo dopo la modifica della direttiva Eurovignette e di quella sulla tassazione dell’energia - la cui presentazione è prevista per il 2021; il quadro per adeguate misure compensative temporanee dovrebbe essere definito nella prossima revisione della direttiva sul trasporto combinato; la trasparenza e la completa informazione dei decisori dovrebbe essere assicurata attraverso un reporting regolare e strutturato in modo comparabile da parte degli Stati membri.