DICEMBRE 2020 PAG. 84 - Nasce T.E.A. per unire la filiera del trasporto eccezionale
Il mondo del Trasporto Eccezionale, da quasi un anno, può contare su una nuova associazione nazionale, nata in Veneto, a tutela e sostegno della categoria. La nuova sigla associativa che ha già aderito anche a Confetra Nord Est, è Trasportatori Eccezionali Associati, in acronimo T.E.A., che ha già raccolto l’adesione di oltre 50 aziende legate al settore. Presidente della nuova associazione è Luca Civolani, veronese e titolare della Gatto Service, che spiega così realtà e obiettivi di T.E.A. “Siamo pienamente operativi da quasi un anno e la risposta che abbiamo dal nostro settore è davvero incoraggiante. Voglio sottolineare che noi puntiamo ad associare l’intera filiera del trasporto eccezionale, non solo i trasportatori ma anche le imprese che realizzano i manufatti che noi trasportiamo, molto spesso destinati all’esportazione, e anche le agenzie operanti nel settore e che si occupano del rilascio delle autorizzazioni e delle scorte tecniche. Ci piacerebbe aprire un tavolo per associare anche le Autorità Portuali – e su questo abbiamo iniziato un dialogo anche con Confetra - visto che i porti sono i luoghi di destinazione di moltissimi trasporti destinati all’estero”.
Il comparto dei trasporti eccezionali è variegato: si va dalle imprese specializzate in trasporti che eccedono qualsiasi limite previsto dal codice della strada, e movimentano ad esempio parti indivisibili di impianti chimici e petroliferi o cantieristica navale, a quelli che trasportano manufatti meno “giganteschi” come silos o travi in calcestruzzo, che eccedono solo in una tra lunghezza, larghezza o altezza, fino a quelli che trasportano prodotti piccoli come dimensioni, ma estremamente pesanti come coils d’acciaio o blocchi di marmo e superano il peso massimo delle 44 tonnellate. Secondo Civolani il mondo del trasporto eccezionale complessivamente comprende attorno alle 300 imprese con 20-30 camion l’una e circa 50/55 dipendenti ciascuna. Se allarghiamo anche alle altre imprese legate alla filiera si raggiunge il numero di circa 500. Ma cosa chiedono oggi queste aziende e quali sono i loro problemi?
“I trasportatori sono molto scoraggiati dai pochi risultati raggiunti dall’attività associativa degli ultimi decenni - sottolinea il presidente Civolani - Anche per questo stanno guardando a T.E.A con grande interesse. C’è bisogno di una scossa forte, di una realtà giovane e viva che dia un segno importante e che sia davvero in grado di dialogare in maniera costruttiva con le Amministrazioni Pubbliche locali, regionali e nazionali. Anche per questo noi abbiamo coinvolto, come nostro Segretario Nazionale, Marcello Bano che ricopre anche la carica di vicepresidente della Provincia di Padova e tra le sue deleghe ha proprio la viabilità , che è una delle croci che ci affligge ogni giorno. Bano conosce nel dettaglio le nostre problematiche e allo stesso tempo è perfettamente addentro ai meccanismi amministrativi e politici che possono risolvere le nostre difficoltà ”.
Difficoltà che si possono riassumere in una frase: estrema difficoltà a disporre della viabilità necessaria per svolgere il proprio lavoro. “E’ proprio così – continua Civolani - difficoltà per ragioni tecniche e per ragioni burocratico amministrative. Partiamo dalle prime. Vediamo che un sempre maggior numero di strade ci viene precluso per ragioni di sicurezza, dovute molte volte alla mancata manutenzione di ponti e manufatti. Ci dicono di prendere l’autostrada, dimenticando che tutti i cavalcavia garantiscono una luce di 5 metri ma i nostri carichi superano spesso i 6 metri di altezza. E poi quando si è individuato un percorso bisogna chiedere ad ogni Comune l’autorizzazione al transito e qui ci troviamo spesso di fronte rifiuti e ritardi motivati solo dal fatto che il nostro passaggio può dare fastidio. Insomma è ogni volta un percorso a ostacoli. Eppure, ad esempio per i trasporti che riguardano acciaierie e porti, i percorsi alla fine sono sempre gli stessi e dovrebbe essere logico da parte dei nostri amministratori assicurarsi che queste direttrici siano sempre sicure e a norma. Ma duole dirlo, manca la volontà politica”. T.E.A. propone due obiettivi che potrebbero sostenere il comparto in modo concreto: “Due cose che sono semplici anche da capire - sottolinea il presidente Civolani - la digitalizzazione delle autorizzazioni e il controllo satellitare di tutti i nostri mezzi sul territorio, il tutto integrato in un portale della Regione che così può vedere tutti gli spostamenti, li può abbinare ad ogni tipologia di trasporto grazie ai documenti digitali, magari accompagnati da una foto. In questo modo oltre a controllare quello che accade, sarà possibile vedere quali sono le strade più utilizzate dai trasporti eccezionali e dare loro la priorità nelle manutenzioni. Tutto nella massima trasparenza. Il secondo obiettivo viene di conseguenza: creare regione per regione delle direttrici sicure e certificate e che siano garantite sempre transitabili per i nostri mezzi. E’ importante fare presente - conclude Civolani - che il trasporto eccezionale è “l’ultimo miglio” di una lunga commessa tra produttori e committenti e che per tanto non può essere il centro perenne del problema”. Sottolinea Marcello Bano Segretario Nazionale
dell’associazione: “Da quando ho questo ruolo in T.E.A. mi sono subito attivato per porre rimedio a questa situazione, partendo naturalmente dalla Provincia di Padova dove ho un ruolo importante di Amministratore. Abbiamo così ottenuto ad esempio che le nuove rotatorie sulle strade provinciali siano progettate sempre con un diametro minimo di 34 metri. Sul fronte dei ponti, altra nota dolente, l’obiettivo è che in tutti gli interventi di riqualificazione sulle strade più importanti il nuovo manufatto sia progettato e realizzato in 1° categoria, in modo da poter sostenere anche i carichi più pesanti. Certo vuol dire spendere un po’ di più, ma per me è doveroso che la nostra rete stradale sia adeguata alle esigenze dell’economia e ai mezzi che circolano oggi. Su questo ho trovato grande sintonia con la Regione e con Anas così come con molti Comuni importanti. Spesso manca la percezione del problema. Faccio un esempio: si chiede giustamente di trasportare i coils d’acciaio via ferrovia limitando il trasporto su strada all’ultimo miglio. Interporto Padova, una delle eccellenze a livello nazionale, può ricevere treni di coils, ma poi a pochi chilometri di distanza un ponte un po’ datato impedisce il transito dei camion che li devono portare a destinazione. Una volta spiegato il problema, il Comune di Padova si è subito attivato per eliminare questo collo di bottiglia con grande impegno. Quello che siamo riusciti a fare e che stiamo facendo come T.E.A. in provincia di Padova e nel Veneto vuole essere un modello che proporremo anche nelle altre regioni, con spirito costruttivo e volontà di dialogo. E’ giusto denunciare i problemi che penalizzano le nostre imprese, ma è doveroso anche aiutare a risolverli”.
Franco Tanel