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DICEMBRE 2020 PAG. 82 - InRail, il cargo ferroviario privato fatto sistema


 

È un vero e proprio network del cargo ferroviario privato, un “ecosistema” del trasporto ferroviario cresciuto intorno a InRail che dal 2009 è impresa di trazione, fino a raggiungere oggi la significativa dimensione di 16 aziende, 338 dipendenti e un volume d’affari che sfiora i 70 milioni di euro. Un network che si organizza su sei linee, rispettivamente Rail Transport, Shunting, Maintenance, RoSCO, Innovation e Training ben sintetizzato nella nuova immagine grafica che caratterizza il Gruppo evidenziandone le principali imprese.


InRail e FuoriMuro si occupano di trazione, Traction&Service di manovra, MaReSer e ODA (Officine d’Arquata) di manutenzione e revamping, MetroCargo e I.Log di innovazione, SerForm di training, LocoItalia è la RoSCo del Gruppo e infine Metrocargo Italia opera come MTO.


“Sì, la nostra filosofia è questa - sottolinea il Presidente Guido Porta - avere una rete costituita da società autonome ma legate da una mission che va al di là dei soli risultati aziendali, che ovviamente sono fondamentali, ma che vuole contribuire ad innovare la logistica ferroviaria incentivando l’uso del treno, che tra l’altro è la modalità di trasporto più sicura e rispettosa dell’ambiente”.  Una scelta che ha portato il gruppo che ruota attorno ad InRail ad essere uno dei principali attori del panorama ferroviario cargo nazionale. “Abbiamo fatto recentemente un’analisi dei concorrenti – continua Porta - e come InRail ci posizioniamo settimi nel ranking delle sole imprese ferroviarie, mentre come network ci posizioniamo terzi, come numero di dipendenti e come fatturato, e abbiamo davanti a noi solo Mercitalia e Captrain. Quando ci sono dei tavoli complessi con Ansfisa o Rfi il nostro referente c’è sempre, insieme a quello delle imprese più importanti. La scelta di aver creato un network dà anche questo vantaggio anche se ovviamente costa un po’ di più e c’è una maggior complessità da gestire”.
Il 2020 è anche per InRail e il network collegato, un anno particolare. “È stato vissuto differentemente a seconda delle varie imprese - spiega il Presidente - come InRail abbiamo avuto continuità, nonostante i cali durante il lockdown quando i nostri clienti, aziende produttrici di beni, si sono fermate. E stiamo arrivando adesso abbastanza vicini ai dati di gennaio e di fine anno scorso. Se non ci fosse stato il Covid noi avremmo avuto un anno veramente positivo perché eravamo partiti molto bene, con dati che erano tra il 20 e il 25% in più rispetto all’anno precedente.  Ci hanno aiutato le misure governative, la riduzione di tariffa per il pedaggio, ma anche senza quella riduzione, avremmo avuto un buon anno. Diverso naturalmente il caso di FuoriMuro che con i container del Porto di Genova ha avuto un calo nei prima 4 -5 mesi del 17%. Le altre imprese del gruppo invece hanno lavorato con continuità. Nonostante tutto avremo un incremento di fatturato rispetto al 2019 e già la semestrale riferita alla prima metà dell’anno ha certificato una crescita del 5% per InRail. Inoltre, a settembre abbiamo inaugurato il nuovo quartier generale del gruppo in Via degli Operai a Genova su una superficie di ben 800 mq”.


Lo sviluppo del Gruppo avviene quindi su molte direttrici, ma naturalmente centrali sono le attività di InRail e FuoriMuro. Entrambe (la prima da gennaio, la seconda da aprile) dispongono del Certificato Sicurezza Unico rilasciato da ERA che permette di percorrere tutta la rete ferroviaria italiana. Inoltre, InRail può percorrere tutto il territorio sloveno sulle principali linee elettrificate e ha già richiesto il Certificato di Sicurezza per la rete croata. “Contiamo prossimamente di ottenere il certificato in Croazia – conferma Porta - nel quadro di un programma di sviluppo delle nostre attività ad est. L’obiettivo è gestire le relazioni da e per quei Paesi attraverso i valichi di Tarvisio, Villa Opicina e Nova Gorica, sull’intera tratta e non solo nel segmento italiano come avviene ora.   Sono treni di cereali, legname, calce quindi si tratta di trasporto convenzionale, ma cerchiamo di far crescere anche nuove relazioni intermodali”. 


FuoriMuro invece che ha come baricentro della propria attività Genova, assicura relazioni tra il Porto del capoluogo ligure e il nord Italia con diverse destinazioni e servizi tra il nord Italia (Castelguelfo, Mortara, Borgo San Dalmazzo, Valdaro, Portogruaro e San Giorgio di Nogaro) e la Francia (Miramas) in sinergia con Metrocargo Italia. “In questi anni – continua Porta – sono cresciuti molto il trasporto di gas dalla Francia (la campagna di quest’inverno prevede il trasporto di 120.000 tons) – e le movimentazioni di prodotti finiti, anche alimentari, grazie alla sinergia con il nostro MTO Metrocargo Italia. Anche questo è uno dei vantaggi dell’operare con un grande network”.


Ma le iniziative e le eccellenze del Gruppo non si fermano qui: “Nelle nostre officine ferroviarie di Udine ci occupiamo della manutenzione delle locomotive di tutte le nostre imprese e riusciamo ad avere una disponibilità dei mezzi di trazione del 95%. Vuol dire – sottolinea Porta - che rispetto alla disponibilità teorica massima di ogni locomotiva, in termini di tempo, noi la abbiamo operativa per il 95% del tempo. È un grande risultato se pensiamo che tutte le settimane ogni locomotiva deve essere portata in officina per la manutenzione programmata. Ancora, con le nostre officine di manutenzione MaReSer e ODA stiamo realizzando il revamping di 25 locomotive da manovra LHB di costruzione tedesca, che andranno a formare una delle flotte da manovra uniformi più numerose tra tutti gli operatori. Alcune le useremo noi, altre le venderemo o le noleggeremo sempre nell’ottica di far crescere complessivamente il mercato del cargo ferroviario e non solo le nostre imprese”.


Ha invece subíto un momentaneo rallentamento l’attività di LocoItalia, la RoSCO del gruppo arrivata ad avere in dotazioni 11 nuove locomotive elettriche. “Dopo l’uscita dalla società di Ferrovie Nord Milano, stiamo cercando un nuovo partner per rilanciarne l’attività - rivela Porta - In questa fase ci occupiamo solo di locomotive diesel, ma contiamo presto di tornare a offrire anche locomotive elettriche”. 


Infine il progetto Metrocargo, che tanto sta a cuore all’ingegner Porta, per le possibilità di sviluppo innovativo del trasporto ferroviario che offre: “Finalmente dovremmo realizzare un impianto pilota nello scalo ferroviario di Novi San Bovo - fa sapere  Porta - C’è uno studio avviato con RFI e il Comune di Novi San Bovo, entrambi molto interessati a questa nuova tecnologia che permette il carico e lo scarico laterale dei container dai treni anche sotto una linea elettrificata. Questo permette un carico e uno scarico rapido dei treni merci senza dover fare costose manovre anche nelle stazioni intermedie di un tragitto, aumentando in modo significativo il numero di potenziali clienti interessati al trasporto su ferro. Noi ci crediamo, serve tempo e pazienza, ma le buone idee di solito riescono ad affermarsi”.

Franco Tanel

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