NOVEMBRE 2020 PAG. 24 - Riconoscere la logistica “servizio pubblico essenziale”
Riconoscimento al settore dello status di “servizio pubblico essenziale” e inserimento dei contratti di servizi logistici nel Codice Civile. È la richiesta che farà al governo Assologistica. Lo ha annunciato lo stesso presidente Andrea Gentile, in apertura dei lavori dell’Osservatorio Contract Logistics del Politecnico di Milano.
“In un momento così difficile come è stata la prima fase della pandemia, a fianco di strutture e operatori sanitari impegnati con abnegazione in uno sforzo straordinario, un ruolo altrettanto importante è stato svolto dagli operatori della logistica,” ha ricordato Gentile. “A inizio 2020 si è corso il rischio oggettivo di aggiungere alla crisi sanitaria anche quella degli approvvigionamenti. Tutto questo però non è successo. La logistica in conto terzi, pur con enormi difficoltà e in un clima spesso caotico, ha invece dato una risposta di efficienza, evitando di fatto il tracollo del sistema socio-economico del nostro Paese”.
Un impegno che pur favorendo un’accresciuta consapevolezza dell’importanza del cluster a livello generale andrebbe valorizzato con l’immediato riconoscimento di “servizio pubblico essenziale” con “relativa applicazione delle norme di cui alla legge n. 146/90 e successive modificazioni per tutta la durata di permanenza dello stato di emergenza”. Atto che “favorirebbe un’accresciuta consapevolezza di tutte le componenti sociali coinvolte”. “Una norma di questo tipo potrebbe generare un effetto mediatico molto positivo: sarebbe chiaro a tutti che chi lavora in logistica sta contribuendo al sostegno del Paese. Naturalmente tale status viene richiesto limitatamente al periodo di permanenza dello stato di emergenza e avrebbe zero oneri per lo Stato”.
Al fine di rendere più fluido l’operatività del comparto la proposta di inserimento nel codice civile del contratto di servizi logistici. “L’operatore logistico si trova tuttora sfornito di tutele normative previste invece per altri soggetti che svolgono specifiche fasi dell’attività di logistica. Tra i differenti vantaggi della revisione da noi richiesta occorre annoverare un calo del contenzioso civile, le cui cause oggi sono determinate non solo da ragioni di inadempimento, ma proprio da difetti sull’interpretazione delle norme che la nuova normativa andrebbe a risolvere. Giova ricordare che l’ingresso tra i contratti tipici consacrati nel codice civile rappresenta inoltre il riconoscimento di un modello contrattuale che disciplina quotidianamente la movimentazione delle merci nel nostro Paese, contribuisce in modo rilevantissimo alla crescita del Pil e garantisce il sostentamento di milioni di persone”.
Nell’intervento spazio anche al rinnovo del contratto di categoria, i cui negoziati sono stati rallentati dalla crisi sanitaria e sono stati ripresi con incontri in gruppi ristretti o da remoto. Come richiesto dai sindacati si discuterà anche di smart working ma – puntualizza Gentile – “andrà valutato se questa modalità, dove tecnicamente possibile, sia una scelta organizzativa efficace perché è chiaro che l’emergenza ha imposto scelte emergenziali che costringono ad adattarsi, ma con il ritorno alla normalità la scelta andrà valutata dal punto di vista economico e organizzativo”. “Assologistica non intende sottrarsi al confronto sui temi classici di un rinnovo contrattuale, ma di fronte a una situazione di estrema incertezza come quella che stiamo vivendo la prima preoccupazione deve essere il mantenimento sul mercato delle aziende e la salvaguardia dei posti di lavoro. Il tutto con una chiave di lettura improntata a una contrattazione nella quale la componente flessibilità sia messa in primo piano, riuscendo ad adeguare le regole del lavoro alle esigenze del business e alle contingenze che la pandemia siamo certi non ci risparmierà”.
Paola Martino