SETTEMBRE 2020 PAG. 26 - Il recupero del porto di Genova
Paolo Emilio Signorini, Presidente dell’ADSP del Mar Ligure occidentale, ha recentemente presentato “La ripresa del porto di Genova”, un resoconto sull’attuazione della Legge 130/2018 (cosiddetto “Decreto Genova”) per il rilancio del porto, a due anni dal crollo del ponte “Morandi” e dopo la crisi COVID.
E’ noto a tutti che soltanto 45 giorni dopo il crollo, è stato emanato il Decreto Legge n.109/2018 (“Decreto Genova”), convertito nella Legge n.130/2018, finalizzato ad assicurare la rapida ricostruzione del ponte, il sostegno per gli sfollati e le imprese colpite dall’evento, nonché a favorire la ripresa del porto, nodo di importanza strategica per l’economia locale e nazionale. Le misure si focalizzano su tre obiettivi principali: il potenziamento infrastrutturale e tecnologico; il supporto all’organizzazione dei processi portuali; il sostegno economico alle imprese della filiera di trasporto. Inoltre, con Decreto del 15.1.2019 il Commissario Straordinario per la ricostruzione ha adottato il Programma Straordinario predisposto dall’AdSP (art. 9-bis della Legge Genova) che consente di accelerare l’esecuzione degli interventi per l’accessibilità del porto, dell’aeroporto e dell’area portuale industriale di Genova Sestri Ponente, per favorire l’integrazione fra porto e città e la messa in sicurezza di alcuni torrenti e luoghi di lavoro.
Le azioni previste nel Programma Straordinario
Per le aree industriali, il progetto prevede la messa in sicurezza e l’adeguamento idraulico di alcuni torrenti presenti in area urbana, la razionalizzazione e il miglioramento dell’accessibilità all’area industriale-cantieristica di Sestri Ponente.
A Sestri si prevede la realizzazione di nuovo bacino per manutenzione delle navi da 440 metri di lunghezza, nuovi piazzali e lo spostamento della linea ferroviaria a monte con una spesa complessiva di 480 milioni di €, sino al 2024. Circa l’integrazione fra porto e città, gli obiettivi evidenziati nel Programma sono due: la riqualificazione dello storico magazzino grani Hennebique, e il potenziamento dell’Aeroporto Cristoforo Colombo. Sull’Hennebique, è in corso di aggiudicazione la concessione per la ristrutturazione e la gestione dell’edificio ad una Associazione di imprese, mentre l’aeroporto richiede invece importanti adeguamenti tecnico funzionali, oltre ad evidenziare una carenza di qualità degli spazi e finiture. La riqualificazione prevede anche la realizzazione di un nuovo fabbricato di circa 5.500 m², nonché il completo restyling del terminal esistente.
Il Decreto Genova prevede anche interventi di carattere immateriale per favorire la transizione verso un porto digitalmente efficiente e ben integrato con le supply chains globali. Verrà quindi migliorata l’accessibilità al porto e verranno introdotte nuove tecnologie di automazione dei varchi di accesso, anche grazie a fondi UE (progetto E-Bridge, fondi CEF). Con l’adozione del nuovo PCS, si lavorerà per sviluppare le interconnessioni tra i diversi sistemi informatici coinvolti nella gestione dei flussi tra porto e hinterland. L’obiettivo è di ridurre i tempi medi di attesa da 60 a 40 minuti circa e di aumentare il traffico ferrovia del 30% su base annuale.
Sono state previste, infine, misure di sostegno per le imprese di trasporto penalizzate dalla sequenza di eventi che ha colpito il porto da agosto 2018. Si tratta di misure per alleggerire gli extracosti sostenuti dai terminal, dalle cooperative di lavoratori portuali e dalle imprese di autotrasporto, che hanno visto una pesante riduzione di attività e un aumento delle complessità operative.
Zona Logistica Semplificata istituita dall’art. 7 della legge 130
La ZLS “Porto e retroporto di Genova” è stata istituita per creare condizioni favorevoli all’ attrazione di nuovi investimenti nelle aree portuali e retroportuali per attività produttive e logistiche. Definisce misure di agevolazione e di semplificazione amministrativa, con impatti positivi sia nella fase di progettazione e costruzione, sia nella fase di gestione, ed estende il proprio raggio di azione oltre i confini regionali, prevedendo, unico caso in Italia, l’individuazione di siti retroportuali in quattro Regioni: Piemonte, Lombardia, Emilia Romagna e Liguria. A ottobre, l’AdSP ha dato il via ai lavori per l’implementazione della ZLS. La redazione del Piano di Sviluppo Strategico, che costituirà il documento programmatico per lo sviluppo e la gestione della ZLS, sarà il frutto di un percorso condiviso tra Regione Liguria, Comune di Genova, Struttura Commissariale, CCIAA, Agenzia delle Dogane, Confindustria Genova, Spediporto e con le altre Regioni incluse nella ZLS.
Red.Mar.