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SETTEMBRE 2020 PAG. 50 - Diario della crisi, le posizioni di Confetra sui media italiani




 Già dai primi giorni di gennaio Confetra aveva iniziato a segnalare temi strategici per la logistica. Il filo conduttore della quarta edizione di Shipping, Forwarding&Logistics Meet Industry, promosso a fine gennaio a Milano da Confetra, Alsea e Propeller Club “Ma la politica e l’economia italiana capiscono la logistica e le sue evoluzioni?” metteva subito in chiaro come la logistica richiedesse attenzioni fuori dal comune per trainare l’industria manifatturiera nella competizione globale.
Il 16 gennaio l’agenzia di stampa AdnKronos riportava le parole di Alessandro Laghezza, Presidente di Confetra Liguria, sceso in campo commentando il grido di allarme lanciato dalle associazioni dell’autotrasporto circa la congestione del nodo logistico di Genova e i tempi di attesa per il ritiro dei container in porto: “La congestione di Genova e i rincari sulle autostrade del mare spingono il trasporto su gomma verso una crisi che danneggerà tutto il Sistema-Italia”. Tema ripreso sul Sole 24 Ore da Giampaolo Botta, Direttore Generale di Spediporto, il 12 febbraio. In luglio scoppierà infatti il caos.
Il 5 febbraio sull’Huffingtonpost il Direttore Generale di Confetra Ivano Russo, critica la posizione UE favorevole alla tassazione dei porti, tema fatto proprio dal Presidente di Assiterminal, Luca Becce, su Meditelegraph, Messaggero marittimo, Informazioni Marittime, Ship2Shore.


A metà febbraio scoppia il caso-Venezia, con tutto il porto e il mondo della logistica che manifesta pubblicamente per la mancata soluzione di problemi che si trascinano da anni. Nella sala dove si tiene la manifestazione, siedono in prima fila Guido Nicolini, Presidente di Confetra, e Silvia Moretto, Presidente di Fedespedi e Vice Presidente Vicaria di Confetra.
Ma la data che segna uno spartiacque tra la già intensa attività di Confetra e l’era-Covid è il 22 febbraio. Su Fortune Morena Pivetti scrive “Mentre l’Italia resta con il fiato sospeso, in attesa di capire a quale velocità l’epidemia da coronavirus che si è appena manifestata in Lombardia e Veneto si espanderà e dove, quali saranno i numeri delle persone infettate e quale l’impatto sul Paese, il mondo comincia a tirare le prime somme sugli effetti economici prodotti dall’emergenza sanitaria sviluppatasi in Cina e che si allarga sempre più a macchia d’olio agli altri continenti”. L’articolista riporta le valutazioni del Direttore di Confetra Ivano Russo sui primi effetti del Covid sulla logistica: “Il trasporto e la logistica, di persone e merci, sono tra i primi settori colpiti: il traffico mondiale dei contenitori (un quinto del tonnellaggio mondiale via mare) potrebbe contrarsi di qualche milione di TEU: il gigante danese dello shipping, Maersk, che detiene il 20% del mercato, ha annunciato un “febbraio molto, molto debole” e la speranza che il rimbalzo inizi da aprile. Intanto sconta la conseguente riduzione dei prezzi dei noli”.
E’ soltanto l’inizio di un’escalation inarrestabile.


Il 26 febbraio Claudio Paudice dalle colonne dell’Huffingtonpost rilancia la proposta di Confetra: Serve una task force nazionale. L’articolo riporta le parole di Silvia Moretto: “Ora che i pochi medici delle Usmaf, già sotto organico, sono stati spostati ai controlli sulle persone, i servizi alla merce sono paralizzati e questo non è accettabile. La nostra logistica così rischia il KO tecnico”.
Il Presidente Nicolini firma una lettera inviata alla Ministra Paola De Micheli, dove chiede, appunto, una task force per “ricondurre ad omogeneità e coordinamento i tanti attori istituzionali che operano lungo la filiera del trasporto merci” come riporta l’agenzia di stampa AGI. Sempre il 26 febbraio Shippingitaly titola: Rossi (Assoporti) rassicura: “Le merci non sono veicolo per il Covid-19”.


Il 27 febbraio su Repubblica è Fedespedi “a ribadire l’esigenza primaria della salute dei cittadini, senza però colpire indiscriminatamente le categorie economiche, soprattutto quelle che trasportano la merce via mare, oppure la trasferiscono dalle banchine ai centri di distribuzione”, mentre Confetra Liguria parla dei danni che stanno subendo export e turismo. Fercargo rilancia gli stessi concetti all’AGI il giorno seguente. E’ un crescendo, dal quale tutta la gravità della situazione. Non passa giorno che Confetra non prenda posizione. Lo fa anche il 28 febbraio con una intervista al Sole 24 Ore del Presidente Nicolini: “Lunedì, alla Ministra De Micheli, Confetra chiederà, tra l’altro, di mettere in pista subito misure a costo zero come l’attivazione dello sportello unico; e poi compensazioni fiscali e sospensione per un anno dei contributi versati all’Authority per la concorrenza e a quella dei trasporti”.


Il 2 marzo Radiocor, AGI, Ansa, Shipmag e Il Messaggero tornano su una delle prime proposte di Confetra: “Siamo nel caos, urge una task force. La merce in giacenza presso gli hub sta assumendo dimensioni da collasso operativo, con centinaia di migliaia di pratiche in giacenza. L’incertezza regna sovrana: dai dispositivi di sicurezza obbligatori per i lavoratori - in particolare a quelli dei magazzini ed all’autotrasporto - alle minacciate ordinanze di singole Regioni volte ad interdire al traffico veicolare merci pezzi di territorio, ove mai i vettori abbiano transitato in zona rossa. Una follia”. Nel frattempo Il Secolo XIX, Meditelegraph e Ship2Shore annunciano che “Confetra e Cnel attivano un gruppo di lavoro sulla logistica”.
La Vice Presidente Moretto parla a Ship2Shore e propone “Lasciamo alla Sanità Marittima i controlli sulle merci, le Asl si occupino dei passeggeri”. Le parole di Nicolini e Moretto sono riprese con ampio spazio dai media del settore dell’autotrasporto: Trasportoeuropa, Euromerci, Uominietrasporti.it.


Il 3 marzo Mauro Nicosia, Presidente di Confetra Sicilia, viene intervistano da Milano Finanza: «Abbiamo innanzitutto bisogno di una cabina di regia nazionale e serve sottrarre all’intervento delle singole realtà territoriali, come le Regioni, scelte che sicuramente avranno un effetto a 360° su tutto il Paese”.


Il 4 marzo, l’ANSA rilancia la “soddisfazione per l’istituzione di un tavolo che è un braccio operativo dove le istanze degli operatori del trasporto merci possono trovare pronta risposta”. La richiesta più volte avanzata dalla Confederazione alla Ministra De Micheli, è così accolta.
Lo stesso giorno, però, Port News, riporta l’allarme di Alessandro Albertini, Presidente Anama: Il Coronavirus ha contagiato il traffico merci aereo. Cancellati moltissimi voli.


Il 5 marzo sull’edizione del Veneto del Corriere della Sera: «Stiamo chiedendo al Governo di poter continuare a trasferire le merci ai magazzini anche dopo mercoledì, evitando il blocco almeno della parte logistica delle aziende che dovranno chiudere», dice Paolo Salvaro, Presidente di Confetra Nord Est. Siamo al lockdown.


Nella notte tra il 7 e l’8 Marzo esce il DPCM che dispone il lockdown. Nella giornata dell’8  Confetra è mobilitata. L’Ansa scrive: “Il DPCM adottato questa notte non blocca ne’ trasporti ne’ produzione”. Lo dichiara Guido Nicolini, Presidente di Confetra, sottolineando che tra le ‘comprovate esigenze lavorative’, citate dal decreto “rientrano le attività di imprese non gestibili in remoto o in smartworking. Vale per il trasporto merci, le attività logistiche, ma anche per la produzione manifatturiera. Tutto il Governo, da Palazzo Chigi a Mit e Mise, ci hanno dato garanzia in tal senso”, spiega Nicolini. L’indomani tutti i quotidiani titolano ‘Le merci possono viaggiare’.


L’11 marzo si apre il fronte estero. Nicolini al Sole 24 Ore parla della lettera inviata al Premier Conte: “Il Paese sta combattendo, i cittadini stanno combattendo, le imprese stanno combattendo. Per quanto dura, ce la faremo. Ma non possiamo combattere - scrive il Presidente di Confetra - anche contro altri Stati, molti addirittura europei, che stanno letteralmente perseguitando l’industria logistica italiana e i suoi lavoratori: alle frontiere, nei transiti, nei controlli, nelle operazioni, negli sbarchi e negli imbarchi. Austria, Slovacchia, Turchia, Malta e Albania gli ultimi dolorosi esempi. Ci affidiamo a Lei, ai Ministri Di Maio e Amendola, al Vice Presidente Gentiloni: non lasciate che sia ulteriormente e immotivatamente colpita l’industria logistica italiana”.


Il 13 marzo Confetra ribadisce: “urgente il vademecum per la logistica”. Passano poche ore e sempre Confetra può annunciare che la Ministra dei Trasporti Paola De Micheli “ha garantito che, previo ulteriore rapido confronto con le parti sociali, il tema saà’ affrontato e risolto nelle prossime ore”. Ma anche con i Ministri Amendola e Speranza, si sta facendo un gran lavoro per provare ad aggredire le enormi criticità del momento”.
Contemporaneamente (Assologistica, Assisterminal, Assoporti, Fise-Uniport) e i sindacati confederali (Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti) che hanno sottoscritto il Ccnl Lavoratori dei porti chiedono “Subito risorse e misure a sostegno dei lavoratori”.


Il 17 marzo il Presidente Guido Nicolini commenta il decreto ‘Cura Italia’: “Ovviamente aspettiamo di leggere i testi consolidati, ma il Ministro Gualtieri è stato chiaro: la filiera logistica e del trasporto merci rientra tra i settori più immediatamente colpiti dalla emergenza. Quindi beneficerà delle misure compensative, fiscali ed amministrative, e degli strumenti agevolativi previsti dal Decreto. Decisiva era anche lʼestensione ai nostri settori della Cassa Integrazione: vogliamo superare questa drammatica crisi senza licenziare un solo dipendente. Ho letto poi altri interventi anche a sostegno della portualità e di una più flessibile e funzionale organizzazione dellʼautotrasporto. La Ministra De Micheli ha rispettato gli impegni politici assunti con le categorie. Sia chiaro, si tratta di prime misure per non affogare. La pagina della ripresa e dello sviluppo è ancora tutta da scrivere. Ma è importante, nel dramma che stiamo vivendo, aver affermato un principio che è di politica e cultura industriale: la logistica ed il trasporto merci sono una priorità vitale del Paese e del suo sistema produttivo”.


Il 19 marzo Il Sole 24 Ore può dar conto di un’altra richiesta di Confetra rivolta al Governo, in dirittura d’arrivo: “L’atteso vademecum a tutela dei lavoratori del settore logistico è alle battute finali. A ore il testo, messo a punto dalla Ministra dei Trasporti, Paola De Micheli, dopo un ampio e serrato confronto con associazioni di categoria e sindacati vedrà la luce”.


Il 21 marzo il Premier Conte parla alla nazione e annuncia una nuova stretta alle misure per contenere il coronavirus. Scatta l’allarme Codici Ateco. Confetra compie passi decisi e Aircargoitaly può annunciare che “trasporti e spedizioni aeree rientrano fra le attività essenziali”.


Il 22 marzo è la Vice Presidente Vicaria Moretto a rilasciare a Ferpress e Messaggero marittimo la seguente dichiarazione: “Il Governo sta mostrando grande sensibilità alle istanze del settore logistico. La triangolazione con MIT, MISE e Palazzo Chigi sta producendo ottimi provvedimenti. Vale per l’esenzione IVA e per il differimento dei diritti doganali, art 61 e 92 del Cura Italia, ed ora per mettere in sicurezza trasporto merci e logistica rispetto a questa legittima ma dolorosa ulteriore stretta alla nostra produzione industriale nazionale”


Il 25 marzo, Confetra chiede un intervento urgentissimo sul Cura Italia. Il Meditelegraph, Shipmag, le agenzie di stampa, scrivono: “In fase di conversione del decreto legge Cura Italia si espliciti che è consentita l’apertura dei magazzini logistici delle imprese”. È l’appello che il Vice Presidente di Confetra, e spedizioniere del porto di Ravenna, Marco Migliorelli, rivolge all’Esecutivo e al Parlamento: “Questo non può essere tema di scontro ideologico con il sindacato. È una mera questione di buon senso. Sono in viaggio, stanno arrivando e arriveranno nelle prossime settimane, numerose navi che sono partite dalla Cina o dal Sud America anche due o tre settimane fa. Navi cariche di merci, prodotti, materie prime, destinate a imprese italiane, anche a quel 60% di aziende la cui produzione industriale improvvisamente e momentaneamente è sospesa a seguito del decreto legge del 23 marzo”. Tema che Migliorelli riprende il giorno seguente sul Sole 24Ore.
“Il Governo chiarisca che tutti i magazzini possono operare” chiedono Fedespedi e Confetra : è il titolo di Ship2Shore del 27 marzo. Il 28 è l’Huffington Post a rilanciare questa richiesta.


Il 31 marzo arriva sul tavolo del Mit una lettera di Confetra con un pacchetto di interventi urgenti per un valore di 9 miliardi: riduzione flat del cuneo fiscale del 40% per i prossimi 20 mesi, la possibilità di incassare tramite Cassa Depositi e Prestiti subito il 50% delle fatture inevase senza oneri, la costituzione di un Fondo nazionale per ristorare le imprese che possano dimostrare un gap di fatturato tra il periodo dell’emergenza e del lockdown 2020 rispetto allo stesso periodo del 2019.
Il mese si chiude con una dichiarazione al Sole 24 Ore del Presidente Nicolini: Logistica, a marzo volumi giù fino al 70%.
Aprile si apre con le richieste di Alessandro Laghezza (Confetra Liguria) per interventi finanziari immediati a favore delle imprese logistiche e di Stefano Visintin (Confetra Friuli) sulla necessità di svuotare i magazzini. Ne parlano ampiamente Ship2Shore, Shippingitaly, Il Tempo, Milano Finanza.


Il 3 aprile Silvia Moretto lancia il nuovo allarme: La logistica non è una banca, e nelle attuali condizioni il sistema logistico non potrà garantire a lungo la propria attività al servizio dell’economia del Paese. La posizione della Presidente di Fedespedi è ampiamente ripresa dai media. Il SecoloXIX titola, ad esempio: merci spedite e mai ritirate, il conto è di 2,5 miliardi. Gli spedizionieri: non possiamo fare da banca a chi ha interrotto la produzione.


Il 6 aprile dalle pagine di Affari&Finanza di Repubblica, Nicolini rilancia: “In vista della ripartenza chiediamo un fondo nazionale per ristorare le imprese» e «la possibilità di incassare il 50% delle fatture tramite la Cdp». Nel frattempo Shippingitaly riprede le parole del Presidente di Confetra Toscana, Alberto Bartolozzi che si augura che il Governo esamini al più presto la proposta di riapertura dei magazzini nazionali delle attività non essenziali. L’Economia del Corriere della Sera registra alcuni dati analizzati da Confetra: se l’interscambio commerciale dell’Italia con il resto del mondo fletterà di circa 150 miliardi, in termini di merci movimentate ciò equivarrà a circa 18 miliardi di fatturato in meno per l’intero settore della logistica e del trasporto merci.
Dati che spingono Fortune a titolare L’effetto Covid affonda la logistica. Nel servizio si parla dell’analisi del Centro studi Confetra: la contrazione media dei volumi movimentati è tra il 35% e il 45%.  Il Sole 24 Ore titola Il Covid affonda la logistica, per i corrieri cali fino al 70%
Idem la Repubblica Trasporti e logistica, il Covid-19 affonda il settore.


L’8 aprile la Ministra De Micheli accoglie la richiesta di Confetra. A Shipmag dichiara: presto apriremo i magazzini delle aziende produttrici. Ma al Presidente Nicolini il decreto legge Credito di quei giorni, presenta luci e ombre: bene i 400 miliardi, ma insufficienza per quanto riguarda gli strumenti per accedervi. La posizione viene riportata da tutti i media.


Il 10 aprile arriva l’attesa decisione del Governo. Titola Ship2Shore: Il Governo ‘sblocca’ i magazzini delle aziende e Shipmag: Accolta la richiesta di Confetra. Ne parlano Repubblica, Port News, portoravennnews, Informazioni Marittime, Messaggero Marittimo, Corriere Marittimo, La Stampa, la Nuova Venezia, Trasporto Europa, Il Secolo XIX (Titolo: La logistica convince il Governo).


Il 12 aprile il Sole 24 Ore parla di “Prove di Fase 2 nella logistica: via libera a 400mila container” e riprende una dichiarazione del Direttore Russo: Se il decreto del Governo non avesse riaperto i magazzini industriali, la merce sarebbe rimasta bloccata almeno fino al prossimo  3 maggio. Un’eternità. Inoltre la riapertura è ben accolta anche dalle aziende, che aspettano le materie prime (acciaio, alluminio, legname) in vista della ripresa delle attività.


Il 21 aprile Albertini (Anama) auspica su Aircargoitaly, Shipmag, Informare, Informazioni Marittime che La nuova Alitalia punti sul trasporto aereo.


Il 22 aprile, su La Stampa e altri media Confetra ripropone con forza il tema della liquidità alle imprese: “Le misure varate dal Governo? Per noi sono state del tutto inutili, a noi che continuiamo a lavorare non serve a nulla né il rafforzamento degli ammortizzatori sociali né la possibilità di avere liquidità attraverso prestiti bancari. A parte il fatto che per averli ci vogliono tempi lunghi, non vogliamo indebitarci. A noi serve un sostegno immediato per impedire la chiusura delle nostre imprese”. Sul Sole 24 Ore, Albertini e Moretto puntano sul rilancio del cargo aereo, “fondamentale per l’export, ma anche per l’import” e un’occasione può venire dalla nuova Alitalia.
Il 23 aprile Shippingitaly riporta la posizione di Assiterminal e Assologistica che, seguendo quanto osservato criticamente da Confetra a proposito della richiesta di Art per la riscossione del contributo 2020. Viene chiesta la chiusura di Art: è dannosa.
Maggio si apre con Shippingitaly che ospita un intervento di Moretto: “Sono tante le difficoltà operative che gli spedizionieri stanno affrontando in questi mesi a causa del carattere emergenziale della situazione. A questo si aggiunge la crisi di liquidità finanziaria: su questo punto ci siamo già espressi, richiamando tutti alle proprie responsabilità in quanto attori economici. Alla fine di questa emergenza bisognerà ripartire da zero: iniziamo adesso a collaborare”.


Il 4 maggio Il Secolo XIX riporta l’analisi di Confetra: Ad aprile i volumi dei traffici sono crollati del 40%. Di qui il titolo del giornale: Logistica, pressing sul Governo. A rischio 300mila posti di lavoro. Sul Corriere Marittimo, Diego Pasero per Confetra Piemonte (è Presidente di Astra Cuneo) lancia un appello al Mit: riprendere immediatamente le sessioni di revisione dei mezzi pesanti.
Il 6 maggio Repubblica, scrive: Tornando ad Alitalia e alla “quasi incredulità” del Presidente Albertini, perché la compagnia, di nuovo in odor di bandiera, non si affaccia al più che promettente e ricco mercato del cargo e addirittura “rinuncia” al volo per New York che ha sempre rappresentato l’obiettivo più ambito, e che, tra l’altro, serve la principale destinazione dell’export italiano via aerea?


Il 7 maggio su Aircargoitaly, risponde il Ministro Patuanelli: c’è una riflessione in corso sul potenziamento della flotta cargo perché quel settore abbiamo capito quanto sia importante. Commenta il giornale: i desiderati di Anama parrebbe siano stati ascoltati.


L’8 maggio ampio spazio alla notizia dell’accordo sottoscritto dall’Agenzia delle Dogane e Confetra per la distribuzione delle mascherine protettive.


Il 22 maggio su Meditelegraph Il Forum FerCargo esprime il suo apprezzamento nei confronti del Governo e del Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti per le misure a sostegno del cargo ferroviario, e propone attraverso il position paper «Logistica ferroviaria e crisi sanitaria da Covid 19», ulteriori interventi a costo zero per il rilancio del settore.


Il 23 maggio a Repubblica Giampaolo Botta, Direttore Generale degli spedizionieri genovesi, dichiara: Alle infrastrutture serve un commissario, una figura che possa dedicarsi a tempi pieno e in modo esclusivo alla realizzazione dell’opera. Nello stesso giorno sul Meditelegraph: “Il Decreto Rilancio contiene certamente provvedimenti che riconoscono alle imprese della logistica e del trasporto merci di aver garantito la consegna dei generi di prima necessità nel pieno delle chiusure forzate. E’ vero anche che su alcune questioni aperte dall’inizio dell’emergenza coronavirus, ci saremmo aspettati di più”. A sostenerlo è il Presidente di Confetra Guido Nicolini, commentando il contenuto del decreto Rilancio. E Shipmag titola Decreto Rilancio, Confetra: “Ci aspettavamo di più”. Nicolini, al Sole 24 Ore, definisce insufficienti le misure per i porti previste dal DL Riancio ”Appena 16 milioni”.
Il 25 maggio i media riportano le proposte di modifica al Decreto Rilancio predisposte da Confetra. Nicolini: “I porti producono un gettito Iva annuale di 13 miliardi, hanno perso volumi in media per il 25% ad aprile e siamo a circa -40% a maggio: non è pensabile si possa ristorare questa importante flessione con 16 milioni di euro”. La Confederazione ha già chiesto nelle scorse settimane la riduzione del costo del lavoro tramite provvedimenti sul cuneo fiscale. Confetra si attiverà anche sul prossimo Decreto Semplificazioni: “Abbiamo già avanzato al ministero dei Trasporti e a Palazzo Chigi le nostre proposte. Impossibile applicare un Decreto Legge fatto di 600 rimandi ad altre norme e oltre novanta decreti attuativi” conclude il Presidente della Confederazione”.


Il 27 maggio Meditelegraph intervista Silvia Moretto: “Sfruttiamo il momento per accrescere la nostra competitività tecnologica”.
“La logistica è stata riconosciuta giustamente tra le filiere essenziali, e tra quelle più colpite dalla crisi. Siamo soddisfatti del canale di comunicazione e aggiornamento con il ministero delle Infrastrutture e dei trasporti, che si è mostrato attento e recettivo rispetto alle nostre esigenze”.
Sullo stesso giornale il Direttore Ivano Russo dichiara “Riduzione del cuneo fiscale e digitalizzazione: questo è il vero rilancio” / L’INTERVISTA:  “Il settore è in grande sofferenza. La crisi è stata differita rispetto agli altri settori e dopo un primo trimestre accettabile, a aprile abbiamo visto un calo del 40-50 per cento delle attività, che in maggio sta ancora peggiorando. Le movimentazioni portuali scese in aprile del 25 per cento, a maggio stanno registrando una flessione del 40 per cento, sempre rispetto allo stesso mese dello scorso anno. La prima richiesta di Confetra in questo momento di crisi è la riduzione del cuneo fiscale”.


L’1 giugno Dagospia riprede un articolo dell’Huffington Post che ha sentito Confetra: “Tra gli invisibili del coronavirus ci sono autotrasportatori e tutti i lavoratori della filiera della logistica: un sistema che vale circa il 9% del Pil (poco più di 150 miliardi di euro l’anno) e mobilita 1,5 milioni di posti lavoro diretti con un milione di operatori indiretti attraverso l’indotto di 95mila aziende attive. Lo scenario, post emergenza pandemia, è terribile. In autunno rischiamo di bruciare 300mila occupati”.


Il 5 giugno Shipmag e altri media riportano le modifiche al Dl Semplificazione avanzate da Confetra: “Abbiamo inviato al Presidente Conte ed alla Ministra De Micheli, il nostro documento programmatico DL Semplificazioni”. Ad annunciarlo è il numero uno di Confetra, Guido Nicolini. “Un contributo importante anche in vista degli Stati Generali dell’economia. Bene l’impegno del MIT per rendere più agevole l’attuazione del Codice Appalti, e quindi per velocizzare la realizzazione delle infrastrutture programmate. Ma non va dimenticata l’altra faccia della medaglia: occorre rendere più fluido il ciclo operativo della logistica, agendo sulla semplificazione dei procedimenti amministrativi e sull’esternalizzazione di molti servizi”. 


L’11 giugno Silvia Moretto, al termine dell’audizione alla Camera, dichiara all’Ansa: “Bene i DL Cura Italia e Rilancio, il Governo ha riconosciuto la centralità del settore della Logistica ed ha provato a tamponare l’emorragia di lavoro e fatturati. Ora occorre provare a correggere ciò che c’è da correggere in fase di conversione parlamentare”, aggiunge a partire dalle “esigue” risorse per i porti e il cluster portuale”.


Il 14 giugno il Messaggero Marittimo annuncia che Confetra incontrerà il Premier Conte e il Governo in occasione degli Stati Generali. “Porteremo all’attenzione i temi legati alle infrastrutture, partendo dal documento di programmazione voluto dalla Ministra dei Trasporti, Paola De Micheli, e intitolato Italia Veloce. Inoltre, la Confederazione vuole avviare col Governo una riflessione sul potenziamento dell’industria logistica nazionale attraverso la capitalizzazione delle imprese, il supporto agli investimenti innovativi, l’aumento delle dimensioni, l’agevolazione delle aggregazioni e l’incentivo ai contratti franco destino”.


Il 17 giugno Confetra è agli Stati Generali. E commenta così l’esito dell’incontro: “Esprimiamo apprezzamento nei confronti del Governo per aver posto la logistica al centro dell’agenda economica del paese. Non era scontato e rappresenta il riconoscimento ad un comparto che, durante il lockdown ed al costo di enormi sacrifici economici, ha garantito gli approvvigionamenti del Paese”, “Ora che il tema è posto, occorre passare alla fase di costruzione di risposte concrete, va realizzata una politica industriale per la logistica, e messo mano a due emergenze: quella delle infrastrutture e quella della semplificazione. Senza dimenticare il pacchetto di servizi 4.0”.
Concetti rafforzati il 18 con una intervista a Repubblica del Direttore Russo.


Il 7 luglio, il Presidente Nicolini rilascia una intervista al Messaggero: “Il nostro Centro studi prevede una contrazione del 15-20% dei volumi. Questo significa 16-17 miliardi di fatturato in meno per il comparto. Noi abbiamo avuto una interlocuzione con il Governo e siamo stati presenti anche al tavolo degli Stati Generali dell’economia”. Con quali richieste è presto detto. “Per mantenere l’occupazione ai livelli attuali - dice Nicolini - sarebbe necessaria una riduzione del cuneo fiscale”. Una taglio degli oneri contributivi a carico delle imprese che dovrebbe essere di almeno il 20-30% del costo attuale. 


Il 22 luglio la stampa rilancia il commento di Confetra a conclusione del Consiglio europeo:
“Sul recovery fund buon risultato del Governo. L’Europa ha dimostrato di esserci. Ora occorre ripartire dalle conclusioni degli Stati Generali”.

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