SETTEMBRE 2020 PAG. 42 - Necessario il contatto diretto per la ripartenza delle fiere B2B
In questo sventurato 2020 gli tocca l’onere e l’onore di organizzare tra le prime manifestazioni fieristiche “in presenza”.
“La macchina organizzativa degli eventi è in pieno funzionamento. Sono in giro dal mese di giugno e ho registrato la grande voglia di ripartire dopo i mesi di stop totale”. Fabio Potesta, direttore di Media & Communication, ha in ballo ben due manifestazioni a Piacenza. Come piacciono a lui: “molto specifiche, in grado di far emergere una domanda poco conosciuta e di creare le giuste condizioni per un proficuo scambio tra gli addetti ai lavori”.
Quali sono gli appuntamenti che ha in serbo per la ripresa?
Dal 29 al 31 ottobre organizzeremo la terza edizione di GIC, Giornate Italiane del Calcestruzzo, che quest’anno è anche l’unica del genere che si tiene a livello internazionale. Un appuntamento, dedicato unicamente al comparto del calcestruzzo e alle sue tecnologie, in cui si parlerà moltissimo di infrastrutture e quindi anche di logistica. Dopo il crollo di Genova il settore ha riscoperto una nuova centralità. L’impegno del governo alla revisione delle opere in cemento, la riapertura dei cantieri congelati e dei progetti interrotti, le nuove opere che potrebbero essere rilanciate con i finanziamenti europei possono fare da volano positivo per tutto il comparto. Non è un caso che per la parte dedicata ai convegni incentreremo la discussione sul “modello Genova” e sulle strategie per il rilancio infrastrutturale del paese.
Il focus della seconda fiera?
Qui giochiamo su un campo assolutamente nuovo. Pipeline & Gas Expo, dal 17 al 19 novembre, sempre a Piacenza, è una edizione inaugurale, con un comparto merceologico che non ha uguali a livello internazionale. Si tratta di una mostra convegno B2B per i settori del mid-stream e delle reti distributive dell’Oil & Gas, ma anche di quelle idriche. Gli espositori, ad oggi già 150, sono annoverati tra le imprese coinvolte nella progettazione, realizzazione e manutenzione di gasdotti, oleodotti e acquedotti, ma anche reti di distribuzione gas (primarie e secondarie) e idrica e i relativi fornitori di impianti, macchine, attrezzature e materiali nonché un riferimento informativo essenziale per gli Enti coinvolti nella gestione delle infrastrutture di trasporto e nella distribuzione dei servizi.
C’è timore per la riapertura al grande pubblico?
In giro in questi mesi ho registrato una grande voglia di ripartire. Il blocco globale non ha giovato a nessuno sotto il profilo economico. Noi, ripartendo, ci assumiamo la responsabilità di portabandiera di un certo “made in Italy”. Nel pieno rispetto dei protocolli sanitari che vengono applicati, ad esempio, per i grandi magazzini: distanziamento, mascherine, sanificazione. Gli spazi espositivi sono grandi e areati, non vedo perché preoccuparsi se si rispettano le regole base.
Le modalità di incontro smart si sono molto sviluppate negli ultimi mesi. Influiranno sul futuro delle fiere?
Gli incontri in remoto sono stati un’importante risorsa per mantenere i contatti nella fase di lockdown. Ma, se per consolidare la clientela esistente questo può bastare, per trovarne di nuova è necessario il contatto diretto. Specie per settori come i nostri in cui si trattano macchinari e non prodotti di grande consumo. Il blocco delle attività ha pesato moltissimo con l’interruzione del circuito internazionale delle fiere. Ma questa modalità di fare business, in presenza, è ancora quella più adatta, anche se si deve guardare ad altri modelli.
Quali?
Personalmente non credo più che il modello di fiera generalista, articolata su quattro-cinque giorni, sia proponibile. Bisognerà puntare a “creare domanda” attraverso una offerta molto specializzata, con cadenza biennale e su due-tre giorni massimi di esposizione. Avendo ben presente una visione di sistema-Italia che non disperda il nostro patrimonio di risorse, conoscenze, qualità a causa di un mancato coordinamento.
G.G.