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GIUGNO 2020 PAG. 34 - NEWS ADSP








Bilancio consuntivo AdSP Mar Ligure Occidentale
Il Comitato di Gestione dell’AdSP del Mar Ligure Occidentale ha approvato il bilancio consuntivo 2019. Le risorse nel tempo accumulate in un avanzo di amministrazione che a fine 2018 è risultato pari a 302 milioni di euro si sono ridotte, con il nuovo bilancio, a 134 milioni, di cui 81,2 milioni vincolati alla realizzazione di investimenti con effetto finanziario negli esercizi successivi. La relazione finanziaria ha evidenziato come l’ente abbia avviato nel 2019 investimenti in opere, manutenzioni e studi di progettazione per 259 milioni di euro rispetto ai 37 milioni di euro dell’esercizio precedente. Gli impegni di spesa in conto capitale hanno avuto un notevole impulso per effetto del Programma di investimenti urgenti approvato dal Commissario Straordinario per la ricostruzione del Viadotto Polcevera (decreto n.2/2019 in attuazione dell’art. 9 bis della Legge 130/2018 “Decreto Genova”), e che viene attuato con le deroghe normative espressamente previste. Per quanto concerne le partite correnti, si sono registrate entrate per 104,5 milioni di euro (97,699 milioni di euro nel 2018), di cui il 54,75% per entrate tributarie, il 37,61% per entrate per canoni demaniali ed il 7,64% per altre entrate. Le entrate per canoni demaniali rispetto al 2018 hanno fatto registrare un incremento di circa 5 milioni di euro nel 2019 a seguito della revisione di alcuni canoni concessori del settore terminalistico. Le spese correnti ammontano a 58,7 milioni di euro in raffronto a 47,98 milioni del 2018. Rispetto alle previsioni definitive si registra un incremento delle entrate correnti per 3,9 milioni di euro connesse in parte alle entrate tributarie per tassa ancoraggio (+2,3 milioni di euro), in parte ai canoni demaniali (+1,7 mila euro). Infine, si segnala come gli investimenti in opere vadano di pari passo con gli investimenti in capitale umano, atteso che, a fronte di circa 70 pensionamenti nel triennio 2017 - 2019, l’Ente abbia assunto 78 nuovi addetti in funzioni cruciali per la nuova missione di sviluppo che l’ente dovrà affrontare. 

Nuovo PIF al terminal SECH
Il porto di Genova ha a disposizione il nuovo Posto di Ispezione Frontaliera (PIF), realizzato dal terminal SECH con proprio investimento, sulle aree a margine del piazzale contenitori. Il nuovo edificio del PIF, che copre un’area di 1000 mq, è strutturato in due zone completamente separate, per i controlli sui prodotti destinati al consumo umano e non. La struttura è dotata di sei rampe per l’apertura dei contenitori e tre celle a temperatura controllata, a -20 °C, -2 °C e a temperatura ambiente, oltre ai laboratori per le analisi sui prodotti, uffici e spazi di servizio. La struttura è in grado di gestire operazioni di controllo su circa 50 contenitori al giorno ed è al servizio di tutti gli operatori del porto di Genova, anche per controlli su merci non containerizzate, come quelle su trailer.

Vado, contenimento rumore e sviluppo intermodale
Incontro tra il presidente dell’ADSP del Mar Ligure Occidentale Paolo Emilio Signorini e il sindaco di Bergeggi, Roberto Arboscello, per la discussione dei possibili interventi per il contenimento delle emissioni rumorose causate dalle operazioni portuali nel porto di Vado, richiesti anche dal sindaco vadese Monica Giuliano. Nel corso della riunione è stato siglato un accordo che prevede in una prima fase l’utilizzo del nuovo fascio di binari situato nelle aree dell’interporto VIO per svolgere una parte della manovre ferroviarie, in modo da limitare l’utilizzo del Terrapieno Sud, la cui maggiore vicinanza all’abitato ha determinato rimostranze. Inoltre, l’AdSP ha deciso di intervenire per ultimare la connessione delle rampe di accesso al terminal ferroviario retroportuale e di dare attuazione a interventi infrastrutturali di lieve entità necessari per poter effettuare in loco le operazioni di carico/scarico dei treni, con una notevole diminuzione dell’impatto acustico. L’impianto, è già dotato delle barriere fonoassorbenti necessarie per contenere le emissioni rumorose conseguenti alla movimentazione dei container, a protezione dell’abitato di Porto Vado. Con il completamento entro l’inizio dell’autunno di questi interventi si renderà pienamente operativo il nuovo sistema intermodale del porto di Vado Ligure, potenziato anche grazie al cofinanziamento della Commissione Europea tramite il progetto Vamp Up, e sarà possibile inoltrare su ferrovia una cospicua quota del traffico della nuova piattaforma, riducendo l’impatto del trasporto su gomma.

Ports of Genoa, linee guida per la digitalizzazione
I Ports of Genoa, insieme all’intero cluster marittimo, hanno da tempo individuato nella digitalizzazione dei processi documentali il principale strumento per garantire un più efficiente e fluido accesso ai varchi e ai terminal portuali, in linea con il percorso nazionale di evoluzione del Port Community System/E-Port verso la Piattaforma Logistica Nazionale (PLN). Per accelerare la digitalizzazione, che in questo frangente consentirebbe anche una maggiore sicurezza dei lavoratori attraverso la progressiva eliminazione del contatto fisico tra gli operatori nello svolgimento delle procedure, è stato costituito dall’AdSP un Tavolo per la “Digitalizzazione dei flussi veicolari ai varchi e ai terminal portuali” con i rappresentanti di Associazioni di Autotrasporto, Assagenti, Spediporto, Confindustria sezione Terminal Operator. Primo passo la condivisione delle Linee Guida che saranno emanate dal Presidente dell’Autorità di Sistema. Le principali innovazioni previste riguardano: lo scambio della documentazione digitalizzata; l’introduzione di una nuova componente per il caricamento dei viaggi a beneficio delle aziende di autotrasporto che permette di preannunciare l’arrivo al terminal di un mezzo per la consegna o il ritiro di merci, e consente di ampliare gli eventi tracciati a sistema; la messa a disposizione da parte delle imprese dell’autotrasporto al personale conducente di una applicazione mobile.

Mar Ligure Occidentale, bilancio traffici aprile 2020
L’emergenza sanitaria ed economica derivate dalla pandemia da Covid-19, che ormai ha assunto un carattere globale e che ha investito tutte le aree industrialmente più sviluppate, ha indotto pesanti effetti sul Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale in tutte le componenti del traffico merci e passeggeri. La movimentazione commerciale ha chiuso a 3.825.856 tonnellate, pari al -32,0% rispetto allo stesso mese del 2019. Tale riduzione, seppure con alcune diversificazioni, ha coinvolto tutte le tipologie di traffico, dai container (-12,9%), al traffico convenzionale (-44,0%), fino alle rinfuse che chiudono con una contrazione superiore al 45%. Il settore dei passeggeri è sostanzialmente fermo e ha pressoché azzerato le relative movimentazioni (-98,4%) in ragione del blocco dei viaggi che si protrae ormai da marzo 2020. Aprile 2020, che può essere considerato il primo mese totalmente incluso nel lockdown delle attività produttive non strategiche, si è chiuso per il Sistema portuale con un calo dei volumi in linea con le aspettative, assestando la perdita complessiva a -15,8% (-35.956 TEU in termini assoluti). Il dato del mese porta le performance progressive del Sistema a far registrare il primo valore negativo dall’inizio del 2020 (-1,8%), per un totale di 855.955 TEU. A fine marzo, l’intervento del blocco produttivo del Paese ha colpito in maniera maggiore le esportazioni che, mentre a marzo avevano perso solo il 2,6%, hanno registrato nel mese appena trascorso un pesante –19,1% (calcolato sul totale dei container pieni all’imbarco). Sul versante delle importazioni (-12,9% di pieni allo sbarco rispetto ad aprile 2019) il quadro è rimasto sostanzialmente immutato rispetto al mese precedente, durante il quale si erano già dispiegati gli effetti dell’emergenza sanitaria in Estremo Oriente.

AdSP Mar Ligure Orientale, Consiglio di Stato conferma correttezza dell’ente
Con le sentenze del Consiglio di Stato nn. 3174 – 3175/2020 si chiude la lunga battaglia giuridica promossa dagli ex concessionari delle marine del Canaletto società Scafi di Mauro Cerretti srl e A.S.D. Pesca e Sport La Palma. In particolare, le sentenze si pronunciano sull’ennesimo giudizio promosso dai due ex concessionari, con il quale gli stessi hanno lamentato la mancata ottemperanza di una precedente sentenza del Consiglio di Stato che, a loro avviso, avrebbe prescritto all’AdSP di addivenire ad un accordo per la loro ricollocazione. Il Consiglio di Stato ha respinto anche questo ricorso facendo presente che la sentenza di cui si chiede l’ottemperanza ha, in realtà, rigettato tutti i motivi di gravame proposti dai ricorrenti. Non solo, il Consiglio di Stato ha spiegato che l’invito alla negoziazione era contenuto in una sentenza precedente a quelle di cui si richiedeva oggi l’ottemperanza ed era stato a suo tempo accolto da AdSP con la rimessione in termini e una nuova proposta di ricollocazione. In ogni caso, queste ulteriori sentenze confermano ancora una volta la correttezza dell’azione amministrativa dell’Ente, così come ribadiscono che l’attuale occupazione del demanio da parte dei due concessionari è da ritenersi abusiva.

Darsena Europa, effettuate simulazioni di manovra
I Piloti del Porto di Livorno, assistiti dal personale della Soc. Rimorchiatori Neri, hanno effettuato presso il simulatore navale “Real time” della società CETENA di Genova, oltre trenta simulazioni di manovra finalizzate alla valutazione degli aspetti tecnico nautici del progetto delle opere di difesa e dei dragaggi della Prima Fase della Darsena Europa. Le prove sono state realizzate alla presenza della Capitaneria di Porto, dei progettisti della Darsena Europa e della Direzione Infrastrutture dell’AdSP, ed effettuate anche con condizioni meteomarine avverse e con venti di intensità sino a 25 nodi. Sulla base dei riscontri emersi sono state apportate al progetto preliminare dell’opera alcune modiche che hanno consentito di compiere in piena sicurezza le manovre di ingresso/ormeggio/disormeggio/uscita di portacontainer sia della classe Neo Panamax (di progetto per il Piano regolatore portuale di Livorno), che di quella Megamax-24 (MGX-24).

Livorno, traffici in calo nel primo quadrimestre
Segni meno davanti a tutti gli indicatori di traffico, con l’unica eccezione per quello dei prodotti forestali, cresciuto di quasi il 10% a causa dell’aumentata domanda di fazzoletti monouso, rotoli e carta igienica. Sono questi i risultati quadrimestrali del porto di Livorno. Il bilancio consuntivo riflette chiaramente la situazione generale attuale di emergenza, che non ha risparmiato nessun porto in termini di contrazione dei volumi movimentati. Tra gennaio ed aprile lo scalo ha movimentato complessivamente 10,2 milioni di tonnellate di merce, facendo registrare un decremento del 15,9% sullo stesso periodo del 2019. In calo il traffico dei container, che nei primi mesi dell’anno, ha fatto segnare, al netto delle operazioni di trasbordo (in crescita del 3,7%), una diminuzione del 4,7%, a 251.333 TEU. Diminuiscono sia i container pieni (-4,3%) che quelli vuoti (-19,4%). Dati negativi anche per il traffico rotabile che, dopo le buone performance e i continui record degli ultimi anni ha fatto registrare un calo complessivo del 15,9% in termini di mezzi commerciali movimentati, a 141.181 unità. La flessione ha interessato sia lo sbarco che l’imbarco con una dinamica più accentuata per l’export. In diminuzione, inoltre, sia il traffico delle auto nuove (ne sono state movimentate 154.605, contro le 227 mila dello scorso anno, -32%) che quello della merce alla rinfusa (-29% per quelle liquide, -8,9% per quelle solide). Come accennato, i prodotti forestali sono invece risultati l’unico traffico commerciale in positivo con 563.918 tonnellate movimentate e un +9,9% sul primo quadrimestre del 2019, risultato – quest’ultimo – da attribuirsi all’aumento della domanda di fazzoletti monouso, rotoli e carta igienica, prodotti tipici delle cartiere della Lucchesia particolarmente richiesti nel periodo Covid-19. Per quanto riguarda i passeggeri, il porto ha messo a segno risultati negativi sia nel traffico traghetti (153.869 persone sbarcate/imbarcate, -58,8% rispetto al 2019) che in quello delle crociere (-78,7%). L’andamento mensile del traffico rotabile, di auto nuove e passeggeri ha messo in evidenza come ad aprile la situazione sia ulteriormente peggiorata rispetto al mese precedente. Per altri traffici, come quello dei contenitori e dei forestali, si sono invece conseguiti risultati positivi di rispettivamente il 3,2 e il 29%.

Tutto pronto per la deperimetrazione del SIN labronico
La fotografia del porto SIN è stata scattata. In circa due anni, dal 2018 a oggi, sono state portate avanti tutte le attività tecnico-scientifiche necessarie per conoscere la qualità dei fondali e dei suoi sedimenti. Ora non resta altro che chiedere al Ministero dell’Ambiente di convocare la Conferenza dei Servizi e arrivare così quanto prima alla deperimetrazione delle aree prospicienti la futura Darsena Europa, l’opera di ampliamento a mare con la quale lo scalo livornese mira a conquistare nuovi traffici. È annunciato dall’Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Settentrionale che in una missiva inviata al Dicastero di Via Cristoforo Colombo, ha comunicato di aver terminato, in collaborazione con l’ISPRA ed ARPAT, le attività di campionamento a mare e le relative analisi di laboratorio finalizzate all’aggiornamento della caratterizzazione dei sedimenti marini.

Arriva la concessione per il porto della Chiusa
E’ stato firmato presso la sede piombinese dell’AdSP del Mar Tirreno Settentrionale l’atto di accordo sostitutivo col quale viene concessa alla società cooperativa La Chiusa di Pontedoro l’occupazione e l’uso di oltre 380 mila metri quadrati destinati la realizzazione del polo della cantieristica e delle attività ittiche lungo il tratto costiero compreso tra la Punta Semaforo ad Ovest (in prossimità del porto commerciale-passeggeri) e la foce del Cornia ad Est. Sulla base dell’accordo firmato la cooperativa si impegna a realizzare quattro stralci funzionali. La Darsena Turistica: 652 posti barca, con una parte dedicata a box per il diportismo, un centro commerciale di 4mila mq e 40mila mq di parcheggi; il polo della Cantieristica, 80mila mq di aree e una banchina da 180 metri; un’area con una funzionalità autonoma dedicata alle attività di pesca: 57 posti barca previsti e un ettaro di magazzini per la conservazione del fresco; un’area di 100 posti dedicata alla nautica sociale e sportiva (più altri cento posti barca per i soci della cooperativa). L’opera nel suo complesso ha un costo stimato di 80 milioni di euro, di cui 25milioni per la Darsena Turistica e 24 per il polo della Cantieristica.

Adottato il PPP per i porti di Piombino, Portoferraio e Rio Marina
L’AdSP ha adottato il Piano di Prevenzione e Protezione (PPP) per i porti di Piombino, Portoferraio, Rio Marina e sul pontile di Cavo. Il Documento contiene l’analisi dei rischi e le misure necessarie finalizzate al contenimento della diffusione del Covid-19 sia all’interno delle aree pubbliche del Centro Integrato Servizi Portuali (CISP) e della Stazione Marittima dello scalo piombinese, che in quelle destinate alla sosta dei passeggeri e dei mezzi al seguito durante l’attesa della partenza dei traghetti. Il PPP indica azioni di protezione e prevenzione commisurate alla conformazione e alla organizzazione degli ambiti portuali di riferimento e dei servizi ivi presenti; azioni peraltro elaborate sulla base delle conoscenze e delle informazioni relative all’andamento epidemiologico a tutt’oggi disponibili, nonché sulle previsioni di traffico previste nei suddetti porti. Le misure organizzative che verranno attuate ad integrazione delle azioni di prevenzione e protezione già in atto o in fase di applicazione prevedono, per i porti di riferimento, tre livelli di gestione suddivisi in base al grado di affluenza delle persone all’interno delle stazione marittima e delle parti comune annesse.

Bilancio consuntivo 2019 per l’AdSP del Mar Tirreno Centro Settentrionale
Il bilancio consuntivo 2019 dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Centro Settentrionale è stato approvato dal Comitato di Gestione dell’ente con il solo voto contrario, anche per quest’anno, del rappresentante del Comune di Civitavecchia. “Con il bilancio 2019 - spiega il Presidente dell’AdSP, Francesco Maria di Majo – abbiamo completato le attività di riaccertamento con cui si sono ricogniti tutti i residui di parte capitale, come peraltro ci era stato richiesto anche dal ministero vigilante. Dal 2018 al 2019 abbiamo, inoltre, registrato un aumento di circa 2 milioni di euro dai diritti di porto, frutto essenzialmente della politica di incentivazione e riequilibrio delle tariffe iniziata nel 2018. Il decreto 255/2017 ha, infatti, consentito il raggiungimento di una situazione di effettivo riequilibrio della distribuzione del carico contributivo oltre ad assicurare, fin dall’inizio, una trasparente imposizione del corrispettivo sulla base del principio del “chi usa paga”. Per quanto concerne, invece, le entrate tributarie, queste sono rimaste costanti nonostante il vertiginoso calo, che supera i 3 milioni di euro, a seguito della riduzione dell’importazione di carbone ma, grazie ad altri traffici risultati in crescita, siamo riusciti a compensare la perdita”. Nello specifico, il Rendiconto Generale per il 2019 mostra un valore delle entrate correnti pari a 54.666.334,45 di euro rispetto a quanto preventivato nel Bilancio di Previsione di 47.024.966,00 mostrando una differenza di 7.641.368,45 che per 1.481.966,60 rappresenta l’incremento di entrate dovute a maggiori introiti delle tasse portuali, per 298.004,70 rappresenta l’incremento di entrate derivanti dalla vendita di beni e servizi “Diritti dell’infrastruttura portuale”, di 5.700.241,79 dovute a maggiori introiti per canoni demaniali e per i restanti 61.155,36 per altre entrate non classificabili in altre voci. La situazione amministrativa dell’ente si chiude, pertanto, con un avanzo di amministrazione di 15.518.235,18.

Civitavecchia, via libera all’uso flessibile delle banchine pubbliche
Penultimo passo ufficiale verso la flessibilità dell’utilizzo delle banchine pubbliche per far fronte all’emergenza sanitaria in corso ed attrarre nuovi traffici. Prendendo spunto dal c.d. Decreto Rilancio, il Presidente dell’AdSP del Mar Tirreno Centro Settentrionale, Francesco Maria di Majo ha presentato all’Organismo di Partenariato una bozza di provvedimento volta ad introdurre misure straordinarie per garantire la massima disponibilità dell’impianto portuale complessivamente considerato, indipendentemente dalle destinazioni funzionali del Piano Regolatore vigente, assicurando tuttavia la compatibilità dei diversi utilizzi con le caratteristiche tecniche di aree e banchine. Sulle banchine pubbliche potrà essere scaricata qualsiasi tipologia di merce. Nel caso si rendesse necessario l’ente portuale ha annunciato anche un adeguamento del regolamento sulle operazioni portuali relativamente alla sosta temporanea delle merci in banchina che, in termini di franchigia, sarà ridotto al solo tempo necessario allo svolgimento delle operazioni di scarico della nave, affinchè sia salvaguardato il massimo utilizzo della banchina stessa da parte di tutti coloro che ne faranno richiesta.

Servizi passeggeri Olbia, aggiudicati due lotti del bando di gara
Saranno le società Italservizi 2007 ed il raggruppamento Sviluppo Performance Strategie e Fast a gestire, per i prossimi due anni (con l’opzione di un ulteriore anno aggiuntivo), i lotti I e III del bando di gara per l’affidamento dei servizi ai passeggeri nel porto di Olbia – Isola Bianca. È il risultato dell’apertura delle offerte per l’appalto bandito dall’Autorità di Sistema Portuale del Mare di Sardegna lo scorso 20 aprile, che ha registrato ben 9 offerte. Rinviata, invece, la conclusione della procedura di gara per il secondo lotto, inerente al Trasporto su navetta dalla stazione marittima alla nave e viceversa, per il quale l’AdSP ha richiesto alcuni chiarimenti sulla congruità nel rapporto offerta tecnica – offerta economica ad una delle 5 società concorrenti. Il valore complessivo stimato dell’appalto, della durata di due anni più uno, è pari a poco più di 6 milioni e 445 mila euro a ribasso di gara, circa 2 milioni di euro all’anno. Attesa la lunga durata dell’appalto, l’AdSP, in caso di sopraggiunte necessità di pubblico interesse, potrà comunque recedere dal contratto con un congruo preavviso.

Porto Canale di Cagliari, slitta  al 31 agosto la call internazionale
Nuova data di scadenza per la formalizzazione delle richieste di concessione ex art. 18 per il porto Canale di Cagliari. Con la pubblicazione dell’avviso a firma del Presidente dell’AdSP Massimo Deiana, sono stati prorogati al prossimo al 31 agosto 2020 i nuovi termini per la presentazione delle domande sul compendio portuale cagliaritano. Una decisione, questa, determinata da diversi fattori. Da una parte, la prosecuzione della situazione emergenziale, che ha spinto alcuni operatori interessati a sollecitare un’ulteriore estensione dei tempi necessari per approfondimenti tecnici e, aspetto non secondario, per le persistenti difficoltà nei collegamenti con l’Isola per l’effettuazione dei necessari sopralluoghi. Dall’altra, le richieste delle Organizzazioni sindacali di attivazione di un nuovo tavolo interministeriale urgente sulla crisi del Porto Canale, le cui risultanze, proprio nella seduta della giornata di ieri, hanno registrato una piena convergenza sull’opportunità di un’ulteriore proroga finalizzata a garantire una più ampia partecipazione di soggetti alla call internazionale. Tutto invariato, quindi, fino alle 12.00 del 31 agosto. A partire dall’oggetto della concessione: 1.600 metri lineari di banchina, con possibilità di allungamento così come previsto all’interno del Piano regolatore, 16 metri di fondale e quasi 400 mila quadri di piazzale, sul quale sono presenti 6 cabine elettriche, 3 fabbricati destinati ad uffici, mensa, spogliatoi, depositi attrezzature, nonché un Punto di Ispezione Frontaliero (ai quali si aggiunge la possibilità di locale o acquistare dal Consorzio Industriale Provinciale di Cagliari il relativo parco gru e mezzi per la movimentazione). Immutati anche i contenuti del “pacchetto insediativo”: collegamento alla Zona Economica Speciale di oltre 1.600 ettari; Zona Franca Doganale interclusa, vicinanza al servizio di bunkeraggio navale operato dalla Saras; riproposizione di un Contratto di Localizzazione per il sostegno degli investimenti per l’acquisto di nuove attrezzature. Così come i criteri di valutazione che terranno conto della visione dell’Ente sul futuro del Porto Canale, la durata del titolo concessorio e l’importo annuale del canone, la cui parte variabile potrà essere soggetta a riduzione in dipendenza dei volumi di traffico che il nuovo terminalista registrerà. Dopo la presentazione, la domanda di concessione ex. Art 18 della Legge 84/94 sarà pubblicata per 60 giorni, termine entro il quale anche altri soggetti interessati potranno presentare delle istanze in concorrenza o eventuali osservazioni ed opposizioni alla stessa.

Partito il bando di gara per il distretto della nautica  di Cagliari
L’AdSP del Mare di Sardegna ha pubblicato il bando di gara per la realizzazione del secondo lotto funzionale del distretto della cantieristica nell’avamporto Est del Porto Canale. Un’opera consistente, che renderà pienamente funzionale la già completata parte a terra – prevista, nella prima tranche, con la suddivisione delle aree in 15 lotti e la realizzazione della viabilità di accesso – e darà vita e piena operatività alla tanto attesa cittadella della nautica. Il distretto, di circa 23 ettari, sorgerà entro i prossimi due anni e ospiterà insediamenti industriali, artigianali e commerciali del settore cantieristico, con particolare riferimento al refitting dei megayacht. Sono sei i principali interventi a mare previsti nella gara d’appalto, tutti previsti dal Piano Regolatore Portuale del 2010, già sottoposti a procedura di Valutazione di Impatto Ambientale e autorizzati. A partire dall’ampliamento dell’attuale linea di costa di 50 metri e la realizzazione di una banchina di riva di 120 metri di lunghezza; la predisposizione degli scali di alaggio e varo per i travel lift (che saranno a carico dei futuri concessionari). La realizzazione di un canale interno all’avamporto, lungo 270 metri, che consentirà a tutti i lotti un affaccio diretto sul mare; il dragaggio del fronte avamportuale, per una larghezza di 100 metri, per consentire l’avvicinamento delle imbarcazioni alla banchina. La creazione di un molo di sopraflutto a protezione del bacino e l’apertura di un varco di 80 metri nella diga foranea di levante che consentirà l’accesso separato alle imbarcazioni dirette al distretto dal traffico delle navi portacontainer. Circa 27 milioni e 486 mila euro, l’importo complessivo dell’appalto; 730 i giorni per la realizzazione delle opere, ai quali si aggiungono altri 60 per l’elaborazione della progettazione definitiva dell’opera. L’appalto verrà aggiudicato in base al criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa. Cento i punti previsti nel disciplinare di gara: 70 per l’offerta tecnica, 25 per quella economica e 5 punti per la riduzione dei tempi di esecuzione dei lavori. 

Taranto, convenzione per bonifica Yard Belleli
La “ex Yard Belleli”, storica area industriale nel porto di Taranto da tempo dismessa, verrà interamente bonificata: con una convenzione dal valore di 45,5 milioni di euro il Commissario Straordinario del Porto di Taranto Sergio Prete ha dato incarico alla Sogesid, Società “in house” dei Ministeri dell’Ambiente e delle Infrastrutture, di completare le attività di messa in sicurezza permanente della falda nell’area che si trova all’interno del Sito d’interesse nazionale di Taranto, proprio di fianco ai terreni ex Ilva e a ridosso del quinto sporgente dello scalo ionico. Inserita dall’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ionio nella sua programmazione triennale delle opere pubbliche 2018-2020, la nuova attività nella “ex Yard Belleli” viene disciplinata nell’atto firmato dal Commissario Prete e dal Presidente e Amministratore delegato di Sogesid Enrico Biscaglia. La Società pubblica di proprietà del Ministero dell’Economia sarà il Soggetto attuatore e avrà, in stretto raccordo con l’Autorità, il compito di adeguare la progettazione definitiva e realizzare quella esecutiva, bandire e portare a termine la gara per l’affidamento dei lavori, dirigerli e collaudarli, gestire inoltre l’impianto di trattamento acque di falda (TAF) già in esercizio per i successivi cinque anni. Questo secondo lotto di attività segue il primo stralcio attuato da Sogesid e rivolto alla messa in sicurezza dei trentasei ettari di falda superficiale: un lavoro considerato funzionale alla realizzazione della cassa di colmata che dovrà circoscrivere nel quinto sporgente portuale un piazzale per il deposito e la movimentazione delle merci, consentendo allo stesso tempo – con l’abbassamento del fondale e il riutilizzo dei sedimenti caratterizzati e dragati per creare la cassa di colmata - il passaggio di navi super portacontainer.

Pescara, progetto pesca e lavori banchine
E’ stato presentato il progetto dell’Autorità di sistema portuale, finanziato dal bando Feamp-Regione Abruzzo, che prevede la manutenzione ordinaria e straordinaria delle banchine nord e sud del bacino di Pescara, la costruzione di una struttura per i pescatori e di una pensilina per i “retieri”. I lavori inizieranno a luglio, il totale dei costi presunti è di 511.347,70 euro. Il progetto prevede la fornitura e l’installazione di parabordi d’ormeggio in gomma, già in parte effettuate. Gli altri interventi, che sono alla base del bando, riguarderanno la costruzione, sulla banchina sud, di un modulo chiuso che sarà utilizzato dai pescatori e di una pensilina per il riparo dei “retieri”, gli addetti alla riparazione delle reti da pesca. Gli altri lavori riguarderanno la costruzione di due blocchi per i servizi igienici, di cui uno nella sponda nord e un altro nella sponda sud, la realizzazione del restauro lapideo della pavimentazione della banchina nord con il ripristino delle opere accessorie (bitte, cordoli, dissuasori, fontanella d’acqua potabile), i rifacimenti localizzati della sovrastruttura stradale in conglomerato bituminoso e la costruzione di un impianto per la raccolta, il trattamento e il conferimento in fognatura delle acque reflue di lavaggio del pescato alla banchina nord e sud.

Assegnati i lavori  per l’escavo dei fondali nel porto di Ravenna
La Commissione incaricata di esaminare e valutare le due offerte pervenute relative alla realizzazione delle opere previste nel Progetto “Ravenna Port Hub”, ha individuato nel Consorzio Stabile Grandi Lavori S.c.r.l e Dradging International n.v. Zwijndrecht (Belgio) –  a cui sono associati Fincosit S.r.l., R.C.M. Costruzioni S.r.l., TECHNITAL S.p.A., SISPI SRL e F&M INGEGNERIA SPA – il soggetto che realizzerà, tra le altre opere, anche l’escavo da 5 milioni di metri cubi nel porto di Ravenna. L’offerta prevede un costo totale dell’opera di 198 milioni di Euro. Le opere del Progetto “Ravenna Port hub”, comprese nella prima fase, del valore complessivo di 235 milioni di Euro (costo del progetto più oneri accessori), consistono nell’escavo di 5 milioni di metri cubi di sedimenti, per approfondire i fondali del porto sino a -12,5 mt con , nel rifacimento del primo lotto di banchine esistenti (per oltre 6,5 km) per adeguarle ai nuovi fondali e nella realizzazione di una nuova banchina della lunghezza di oltre 1.000 mt in Penisola Trattaroli dove sorgerà, tra l’altro, il nuovo Terminal Container. Il completamento del progetto consentirà anche la realizzazione di aree destinate alla logistica in ambito portuale, per circa 200 ettari, aree direttamente collegate alle banchine, ai nuovi scali ferroviari merci e al sistema autostradale, che rappresenteranno un unicum nel panorama della portualità nazionale.

Brindisi, procedura per il recupero del Fanale Rosso
L’AdSP del Mare Adriatico Meridionale ha avviato una procedura per la ristrutturazione del faro posto all’imboccatura del porto di Brindisi, installato su uno dei cinque isolotti e scogli affioranti che costituiscono il mini-arcipelago delle Pedagne. Trattandosi di un bene connotato da spiccati segni identitari che pure a tutt’oggi conserva la sua antica funzione di indispensabile segnalamento marittimo, l’Ente portuale ha ritenuto opportuno convocare una Conferenza di Servizi Preliminare sul progetto di fattibilità tecnico economica, redatto per valutare, congiuntamente con la Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio e con gli altri Enti interessati, tutte gli aspetti da tener conto nelle successive evoluzioni progettuali, onde assicurarsi i migliori risultati possibili nei termini di una sua massima valorizzazione. Il complesso delle strutture presenti, compresa la torre del faro, attualmente versa in uno stato di degrado che rende estremamente difficoltoso agli operatori del Comando di MARIFARI, preposti alla manutenzione e tenuta in esercizio dell’apparato luminoso, accedere sia all’isolotto che alla sommità della torre su cui è installato il faro, alimentato da pannelli fotovoltaici.

Trieste approva il rendiconto 2019
Approvato all’unanimità con un avanzo di amministrazione di 9,9 milioni di euro il rendiconto generale per l’anno 2019 dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Orientale. Il patrimonio netto non vincolato supera i 120 milioni di euro. Nel contesto degli aspetti positivi della gestione, va rilevato che l’indicatore annuale della tempestività dei pagamenti dell’Amministrazione ha registrato nel 2019 un dato medio pari a -16,5 giorni rispetto alle previste scadenze contrattuali. La seduta odierna è stata guidata dal Commissario straordinario, Mario Sommariva che sta garantendo la continuità nella gestione degli atti dell’Authority giuliana. Il Comitato ha inoltre approvato due importanti provvedimenti per il porto di Monfalcone. Il primo riguarda la modifica del regolamento delle operazioni portuali. Viene istituita per la prima volta nel porto di Monfalcone la figura del terminalista, che permetterà di prevedere lo sviluppo di investimenti privati e un utilizzo più razionale delle aree portuali, ad oggi frammentate in piccole aree gestite con scadenze differenziate. Il secondo provvedimento, introduce invece, una nuova disciplina per le soste temporanee, incentivando la rotazione dell’utilizzo delle aree in banchina.

Venezia, l’AdSP coinvolta nel progetto europeo per il contenimento delle emissioni
L’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Settentrionale è uno dei sette porti coinvolti nel progetto europeo SUPAIR – SUstainable Ports in the Adriatic-Ionian Region, finanziato dal programma Interreg Adrion con un budget di quasi 1, 5 milioni di euro e che mira a pianificare uno sviluppo portuale della regione adriatico-ionica a basse emissioni di carbonio. Un impegno in linea con gli obiettivi strategici definiti da AdSPMAS nel Piano Operativo triennale 2018-2020 e con quelli di politica ambientale conformi alla ISO 14001, che si sposa perfettamente con al recente Agenda del Green Deal Europeo, ma anche con le 10 priorità ambientali dell’Organizzazione europea dei porti marittimi (ESPO), fra le quali il consumo di energia e i cambiamenti climatici risultano di primaria importanza. L’Autorità ha individuato un modello basato sul principio del miglioramento continuo, illustrato nel ciclo “Plan - Do - Check - Act”, partendo dalla definizione dello stato dell’arte e abbracciando una “strategia in 3 step”: dalla riduzione del fabbisogno energetico, all’introduzione di innovazioni tecnologiche, all’utilizzo di fonti energetiche rinnovabili. Oltre a ciò AdSPMAS, consapevole dell’importanza del coinvolgimento degli stakeholders, è andata oltre l’analisi relativa al proprio ente, coinvolgendo i terminal portuali per individuare le azioni da porre in essere per aumentare l’efficienza energetica degli edifici, della rete portuale e dei mezzi di banchina. Grazie a un’attività di benchmark, sono state identificate una serie di best practice a livello internazionale relative a misure e interventi per rendere le operazioni portuali sostenibili ed efficienti dal punto di vista energetico. Inoltre, è stato sviluppato, anche in questo caso in cooperazione con i terminal portuali, uno strumento per l’analisi dei consumi attuali e futuri, con l’obiettivo di monitorare e condividere i progressi rilevati anno per anno. Nove i passaggi identificati per svolgere l’analisi della riduzione delle emissioni di CO2 prodotte dalla navigazione e dalle operazioni portuali a terra. Tre le macro aree di intervento su cui si sono focalizzate le linee guida: riduzione di consumi energetici dei natanti, riduzione di consumi energetici degli edifici e delle strutture portuali, incentivazione a sostegno degli operatori terminalisti che investano in impianti/attrezzature meno energivore e/o a fonti energetiche rinnovabili.
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