MAGGIO 2020 PAG. 58 - Lo shipping, nell’emergenza, ha confermato la sua centralità
Prepararsi alla “nuova normalità”. Dalla crisi economica al cambiamento, radicale, delle interazione sociali la pandemia da Coronavirus modificherà a fondo i nostri comportamenti e l’operatività di un settore come lo shipping che, nell’emergenza, ha confermato la sua centralità per lo sviluppo del Paese. Una nuova realtà è alle porte. E richiede nuovi approcci, soprattutto nell’affrontare le criticità che a breve emergeranno nel trasporto marittimo delle merci e delle persone. In un incontro organizzato on line dal Propeller di Napoli con ATENA (Sez. Napoli e Roma) si è proposto di verificare, con alcuni dei principali esperti e protagonisti del settore, quali prospettive e scenari si apriranno e cosa cambierà nel prossimo futuro sulle nostre navi.
Contrammiraglio Pierpaolo Ribuffo (Capo di Stato Maggiore di CINCNAV). La Marina Militare è riuscita a garantire la continuità del suo impegno nel Mediterraneo e nelle altre aree in cui è impegnata nelle missioni internazionali. «L’impatto del Covid è stato limitato, solo 63 casi, ed è stato contenuto grazie alla rapidità delle direttive emanate». Notevole, in un quadro di rarefazione di tutte le interazioni operative, il contributo delle nuove tecnologie. «Di particolare rilievo l’intervento manutentivo a bordo della nave Bergamini impegnata nella missione Atalanta. L’impossibilità di far arrivare il personale tecnico in Oman è stata risolta con l’uso di un prototipo di casco virtuale che ha permesso l’effettuazione dell’operazione in remoto. Una soluzione che sarà sicuramente implementata nel prossimo futuro».
Nello Sulfaro (RINA SPA, Direttore Generale). Dalle considerazioni sul “ritorno alla normalità” nell’impiego delle navi traghetto adibite ad ospedale e delle unità crocieristiche sottoposte a lockdown nasce lo sviluppo del Biosafety Trust Certification, il primo schema certificativo dei sistemi di gestione per prevenire e mitigare il propagarsi delle infezioni a tutela della salute delle persone da agenti biologici. «La nuova certificazione valorizza un insieme di best practice di riferimento per minimizzare i rischi di diffusione delle epidemie nei luoghi di aggregazione pubblici e privati. Inoltre, l’inserimento dei certificati emessi di Biosafety Trust Certification su blockchain di tipo pubblico garantisce a chiunque la possibilità di visionarli, nonché l’integrità e la veridicità degli stessi».
Marcello Pica (Grimaldi Group, HR Director). La crisi sanitaria ha evidenziato la difficoltà delle normative internazionali a tenere il passo con i cambiamenti tecnologici. «E’ necessaria una armonizzazione strategica tra azienda, programma di formazione e istituzioni, per la creazione di un bagaglio di competenze al passo con i tempi». In difesa del capitale umano va risolto in tempi rapidi la problematica dei cambi di equipaggio che coinvolge olte 150mila marittimi a livello mondiale e oltre 3mila in Italia. «Cresce il disagio tra chi è a bordo e nel personale a terra». Servono misure e procedure da parte di governi e istituzioni internazionali. «Con un approccio fatto su misura e incentrato su procedure di contenimento del rischio, sicurezza per passeggeri e merci, omologazione dei certificati professionali, libera circolazione».
Franco Porcellacchia (Costa Crociere, VP Sustainable Innovation and Infrastructural Development Costa Group). Le unità di Costa Crociere sono state poste in posizione di “hot lay up” che prevede un livello minimo di armamento. «La flotta è quindi in grado di riprendere la navigazione in un arco di tempo relativamente breve, meno di due settimane. Tutte le nostre 14 navi, che battono bandiera italiana sono ferme, tre di queste si trovano in Asia». Confermato il cambiamento radicale per il prodotto crociera dopo anni di crescità a casua dell’adeguamento ai nuovi tempi e ai protocolli messi in atto per imbarco/sbarco dei passeggeri. «La strategia “hot lay up” si tradurrà in navi dedicate ad un solo mercato, in modo da ridurre le criticità nel caso dovessero sorgere eventuali problemi. Cambieranno gli itinerari nel Mediterraneo finché le condizioni non lo permetteranno».
Red.Mar.