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MARZO 2020 PAG. 36 - Incoraggiare giovani e donne ad entrare nell’autotrasporto






Nel 2020 si aggraverà in tutta Europa la penuria di conducenti nel settore del trasporto su strada. È la denuncia dell’IRU, l’organizzazione mondiale dell’autotrasporto con sede a Ginevra. Secondo una ricerca condotta su piccole e medie imprese di trasporto e logistica la carenza di autisti nel continente passerà, in particolare, dal 23% registrato l’anno scorso al 26% di quest’anno. Polonia e Romania i paesi più colpiti con un incremento rispettivamente del 15% e del 62%.

Tra gli elementi che determinano la difficoltà a reperire personale, secondo i dati emersi, anche i bassissimi tassi di coinvolgimento femminile – solo il 2% della forza lavoro. Non dissimili da quelli maschili i motivi che scoraggiano le donne dall’intraprendere una carriera nel settore: difficili condizioni lavorative, mancanza di aree di parcheggio sicure, lunghi periodi da trascorrere lontano da casa. 

Secondo l’associazione per incoraggiare un maggior numero di donne e di giovani ad intraprendere la professione sarebbe essenziale apportare miglioramenti alle condizioni lavorative. “Sarebbe necessario un maggiore coinvolgimento dello Stato nell’agevolare i potenziali candidati a diventare autisti qualificati e aiutarli a superare gli elevati costi necessari per la formazione e le qualifiche. È inoltre necessario modificare le norme sui trasporti. Per utilizzare le qualifiche acquisite, gli studenti devono essere in grado di lavorare. Tuttavia, il regolamento consente loro di farlo solo dopo i 21 anni di età. C’è il rischio che prima di raggiungere questa età, essi comincino a lavorare altrove e non ritornino a questa professione”.

La riprova nella bassa media europea (7%) degli autisti con meno di 25 anni, appena compensata dai risultati più alti, ancora questa volta registrati da Polonia e Romania (11%). L’età media degli autisti commerciali nel continente è di 45 anni.

Una delle soluzioni indicate dall’associazione sarebbe un maggior impegno per la riconversione professionale del personale disoccupato di altri settori, la riduzione dell’età minima per gli autisti nel Paese da 21 a 18 anni e l’importazione di una forza lavoro qualificata non comunitaria.
Tra le altre azioni indicate dall’IRU anche lo sviluppo di una Carta congiunta con l’European Shipping Council per il miglioramento delle condizione di accoglienza dei conducenti nei punti di interscambio e la creazione di un fondo comunitario per migliorare le aree di parcheggio e ricovero per i camion. 

Sotto questo aspetto l’azione condotta presso l’Ue si è tramutata in una serie di iniziative concrete. Grazie allo stanziamento di 60 milioni di euro da parte di Bruxelles sono state lanciate le iniziative SSTS - Safe & Secure Truck Parking Areas e avviata la Women in Trasport Talks, per incoraggiare un maggior numero di donne ad avvicinarsi alla professione. “Anche se abbiamo ottenuto successi e stabilito un importante lavoro di base – sottolinea il segretario generale di IRU,  Umberto de Pretto – sono urgentemente necessarie ulteriori azioni, compresa la cooperazione tra pubblico e privato, per garantire che la nostra industria continui a sforzarsi e a fornire, come linfa vitale dell’economia globale”.
                                                                                                                             Paola Martino
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