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GENNAIO 2020 PAG. 50 - UCINA: per i porti turistici ora si spera nella “1000 proroghe”


Tanto tuonò ma…  ancora non piove! Così, smentendo l’antico adagio, per la portualità turistica rappresentata da UCINA e Assomarinas, forti anche dei contributi della stessa Assonautica nazionale non v’è luce alla fine del tunnel ma ancora unicamente speranze, promesse, e perché no… forse anche illusioni! Dopo i tanti incontri, convegni, autorevolissimi pareri legali di Stefano Zunarelli e sentenze, perfino della Corte Roma Costituzionale, dopo i coloratissimi  flash mob di Rimini e , per ultimo, quello di Roma, non si è i riusciti ancora a far entrare nella Legge di Bilancio la soluzione per il contenzioso dei porti turistici con lo Stato, contro l’applicazione retroattiva dell’aumento dei canoni demaniali, dichiarato non perseguibile dalla stessa Corte Costituzionale. “Apprendo con soddisfazione – dichiara il presidente di UCINA Confindustria Nautica Cecchi - delle iniziative messe in campo dalla ministra Paola De Micheli, che ringrazio per la sua sensibilità, affinché, in collaborazione con il MEF, si riesca a concludere la vicenda già nel prossimo provvedimento Milleproroghe”. E che avrebbe dovuto dire alla ministra il buon e garbato Cecchi sempre presente nei flash mob di Assomarinas? Chi scrive ben conosce i viaggi  di giorni e notti e perché no, anche i costi e le spese sopportate dal presidente di Assomarinas Roberto Perocchio per relazionare nelle varie sedi di istituzioni, associazioni ecc.ecc. che alla nefasta notizia sui canoni  non perde la speranza e commenta: “Confidiamo che si ponga rimedio a questa grossa ingiustizia che ha aggravato la situazione di decine di porti turistici che hanno già sofferto 10 anni  di crisi economica di settore e 12 anni di battaglie legali”. Non osiamo contattare Luigi Ferretti proprietario del porto di Rimini uno dei più colpiti dall’applicazione retroattiva dei canoni.

Ne immaginiamo la rabbia e le probabili, ipotetiche, plateali contromisure che vorrà adottare per denunciare l’oblio del governo relativamente alle richieste sul contenzioso che vede 25 porti turistici a rischio fallimento travolgendo i 2.200 addetti delle strutture interessate.

Dunque in assenza di una specifica norma a nulla sono valse le sentenze del Consiglio di Stato e quella della Corte Costituzionale, che ha sancito che i canoni possono essere aumentati, ma non retroattivamente, dovendosi distinguere fra i contratti di concessione in corso e quelli stipulati successivamente all’entrata in vigore degli aumenti. Va quindi ricordato che in Italia le infrastrutture della nautica da diporto sono state costruite interamente con capitali privati e, a conclusione dei contratti di concessione delle superfici libere, saranno gratuitamente devolute al patrimonio pubblico dello Stato.

Altro che “Pacta sunt servanda” implorato dal presidente di Assomarinas Perocchio! In questo incredibile scenario la realtà è che non si vogliono o non si possono dare concrete certezze di sviluppo e, per certi casi, di  sopravvivenza a quei generatori economici, oggi purtroppo in stand by,  che sono i porti turistici. Per alcuni, addirittura impegnati in un doppio fronte, quello come detto dei canoni retroattivi e l’altro relativo all’entrata in vigore della Bolkestein che dal 2020 sarà operativa assicurando il diritto ad ogni cittadino europeo a ottenere concessioni di servizi in tutto l’ambito comunitario.

“Per ciò che riguarda il nostro settore - come dichiarato dal presidente di Assonautica Nazionale  Alfredo Malcarne - essa mette a rischio il rinnovo delle concessioni su demanio pubblico, comunale e specialmente sul demanio marittimo. Per questo le conferme di molte concessioni, oltretutto alcune in grosse difficoltà economiche, sono a rischio”.
Dunque per tanti importanti porti turistici e, comunque, migliaia di ormeggi, la situazione resta d’emergenza. Basteranno altri convegni, altri partecipatissimi flash mob, magari come è avvenuto sotto il diluvio universale coi sindaci di Rimini e di Cattolica a Rimini o tra i palazzi del potere  nella Città Eterna, per non far naufragare la portualità turistica del bel Paese? Se saremo salvi con la “1000 proroghe”  solo allora si leverà alta la voce del comparto nautico italiano gridando a squarciagola “Tanto tuonò che finalmente piovve”.

Massimo Bernardo

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