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GENNAIO 2020 PAG. 32 - Ricomincio da due - EAV punta al rinnovo della sua offerta


Chiusura del piano triennale di risanamento e accordo da 68 milioni con la BEI


“A desso possiamo affrontare in modo adeguato la grande sfida della sostenibilità ambientale. Stiamo ragionando concretamente sull’immissione in tempi brevi di bus elettrici, i primi dei quali saranno impiegati sull’isola di Procida, e verificando alcune opzioni tecnologiche innovative: incontreremo a breve una multinazionale americana specializzata nella riconversione di vecchi motori diesel in apparati elettrici. L’obiettivo è capire se la soluzione sia vantaggiosa sotto l’aspetto operativo ed economico”.

Umberto De Gregorio, Presidente di EAV – Ente Autonomo del Volturno, è già proiettato sulla prossima fase di rilancio dell’azienda di trasporto della Regione Campania. Ripartendo dalla chiusura ufficiale del percorso triennale di risanamento, sancito dalla Legge di Bilancio, e dalla recente firma dell’accordo con la Banca Europea degli Investimenti per un investimento di 68 milioni di euro.

“In questi ultimi tre anni abbiamo gestito una bad company all’interno di Eav perfezionando ben 800 transazioni e pagando debiti per circa 700 milioni. Abbiamo prodotto utili di esercizio per ben 90 milioni nel periodo 2016-18, contro perdite di 330 milioni prodotte nel periodo 2012-15, ed il patrimonio netto è passato da 10 a 152 milioni. Quest’ultimo dato è particolarmente rilevante perché ci mette nelle condizioni di affrontare le scelte strutturali e strategiche che determineranno il nostro futuro. Oggi Eav è un’azienda sana che investe ed assume. Inizia una nuova epoca. Il finanziamento ottenuto da BEI è la prova di questo lavoro”.

L’intervento della BEI, con la garanzia del Fondo europeo per gli investimenti strategici (FEIS), uno dei pilastri del Piano Juncker, alimenterà un ingente piano di rinnovo dei mezzi per un valore complessivo di 220 milioni: una nuova flotta di 40 nuovi treni elettrici per le linee ferroviarie di Napoli e provincia, la cosiddetta Circumvesuviana, che porterà a un significativo decongestionamento del traffico e a una sensibile riduzione dell’inquinamento nell’intera area. I nuovi treni saranno impiegati nelle sei linee che servono un territorio con una delle più alte densità di popolazione in Europa: 47 comuni e circa 2,5 milioni di abitanti. La direttrice più importante è la Napoli-Sorrento che, oltre al traffico pendolare, serve un numero significativo di destinazioni turistiche e siti del patrimonio culturale come Ercolano e Pompei.

“Si tratta di una scelta in linea con le priorità aziendali. Servirà ancora un po’ di tempo ma il servizio migliorerà nella misura in cui l’implementazione di treni, linee e personale entrerà a regime. Tra gli effetti positivi dei bilanci in ordine – vorrei sottolineare che EAV era un’azienda fallita che è stata ricomprata pezzo per pezzo – anche l’aumento dei piani previsti per nuove assunzioni che passeranno da 350 a 700, con un rinnovo della forza lavorativa pari al 25% e un abbassamento della età media da 55 a 45 anni”.

La ripresa di un cammino che, ad ogni modo, dovrà fare i conti con un assetto rinnovato del sistema e inaspettati, quanto paradossali, effetti indesiderati.

“I prossimi anni saranno complicati sotto vari aspetti. Da pochi mesi con il passaggio all’Agenzia della sicurezza ferroviaria è cambiato il soggetto controllore che prima faceva capo ad un’altra sezione del MIT. Questo ha comportato misure riguardanti rallentamenti di velocità, una serie di mitigazioni e una frenata nelle procedure amministrative: cinque treni revampati, ad esempio, sono già pronti ma non sono ancora in servizio per mancate autorizzazioni. Discorso simile per quanto riguarda le procedure per i percorsi di formazione dei neoassunti. Ciononostate guardiamo avanti con fiducia e responsabilità: il traguardo principale è quello di portare vantaggi allo sviluppo del territorio”.
                                                                                                                                                    G.G.

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