DICEMBRE 2019 PAG. 44 - Emergenza autostrade liguri è un problema nazionale
Non è stato un anno facile. Non sarà un anno facile. Dopo la tragedia del Ponte Morandi, il maggior porto italiano, quello di Genova e, più in generale il sistema dei porti liguri, si è trovato e si trova ad affrontare un’emergenza ancora più grave, perché globale e non concentrata in un solo e determinato nodo della rete logistica.
L’emergenza autostrade, con il moltiplicarsi degli allarmi sulla tenuta di alcuni fra i principali viadotti e con l’allarme frane che incombe sulle arterie che consentono il collegamento fra porti e mercato, è un problema nazionale, non ligure, non genovese.
In quest’ottica Federagenti e tutti gli Agenti Marittimi che, per professione e ruolo, svolgono il delicato ruolo di congiunzione fra mare e terra, fra Sistema Italia e mercati internazionali non possono non esprimere quotidianamente una preoccupazione motivata.
In primis sappiamo con chiarezza che questa emergenza non sarà di breve periodo, e che non esistono soluzioni miracolistiche. Sappiamo con altrettanta chiarezza che l’unico sistema per attenuare gli effetti devastanti del crescente isolamento dei porti liguri, consta nella definizione di un’unica governance di emergenza, esattamente come avvenuto con il Ponte Morandi e in una vera e propria azione di “forzatura” nei confronti dello Stato: mettere fuori gioco i porti liguri significa per il Paese porre sulla bilancia numerosi punti di Pil e incidere negativamente sulla capacità dell’apparato produttivo nazionale di esportare e generare valore aggiunto.
L’emergenza isolamento ha tutte le caratteristiche per innescare una reazione a catena che solo interventi coerenti, coesi e immediati, potranno consentire di stoppare in partenza.
Esistono e sono tutte applicabili, a patto di proclamare e ufficializzare lo stato di emergenza, misure di razionalizzazione nel funzionamento e nei costi dei porti che consentano di mantenere vivo e aperto il canale con i mercati internazionali e quindi, in prima battuta, con i grandi gruppi armatoriali.
Tante misure, di piccola e media portata, da implementare una dopo l’altra possono consentire al sistema portuale ma anche a quello logistico di sopravvivere, di galleggiare sulle onde di una emergenza che non ha precedenti.
Gian Enzo Duci
Presidente Federagenti