OTTOBRE 2019 PAG. 27 - Cagliari: una nuova rotta per il futuro di Porto Canale
“L’accoglienza della nave MSC nel terminal Grendi di Cagliari è un’ulteriore manifestazione della volontà della nostra compagnia di investire sul rilancio di Porto Canale. Questo nuovo accordo con le navi dell’armatore Aponte è l’espressione concreta di che cosa vuol dire fare sistema per dare nuova linfa ai traffici sardi e non fare estinguere definitivamente la possibilità per le imprese sarde di avere un collegamento diretto con i mercati internazionali” afferma Antonio Musso, AD di Grendi Trasporti Marittimi.
In particolare la nave Avra Miteras di MSC su cui ha lavorato Grendi occupandosi della movimentazione di 305 pezzi (184 per lo sbarco e 121 per l’imbarco) è ripartita il 3 ottobre.
“Grendi fa la sua parte per la soluzione del problema del porto di Cagliari come altri operatori e in linea con l’Autorità di Sistema Portuale del Mare di Sardegna, la Capitaneria di Porto e la Dogana. Più in dettaglio mettiamo a disposizione di MSC e di eventuali altri operatori i servizi di FDS Feeder and Domestic Service srl, la società terminalistica nel porto di Cagliari che partecipiamo al 75% e di cui Cacip, il Consorzio Industriale Provinciale di Cagliari, detiene il restante 25%. Perché si possa parlare di un vero rilancio di Porto Canale, però,” sottolinea Musso, “non bastano queste soluzioni temporanee. Occorrono soluzioni più stabili che permettano di sfruttare le infrastrutture presenti, dando la possibilità al mercato sardo di poter contare, in maniera duratura, su una rete efficiente di trasporto container rivolta al mercato estero. In passato questo traffico a Cagliari ha raggiunto il valore di 50.000 TEU e questi sono numeri che non possono essere trascurati. La mancanza di un collegamento diretto con le reti di distribuzione internazionale porterebbe un handicap significativo, sia economico che in termini di tempo, allo sviluppo del tessuto produttivo sardo. Il gruppo Grendi da ora raccoglie la sfida per gestire questo traffico.
Il Gruppo Grendi, ad esempio, che ha già investito in un magazzino a Porto Canale di 10.000 mq che è divenuto un hub per il deposito e la distribuzione dei prodotti Barilla in Sardegna, da tempo manifesta la volontà di raddoppiare l’impegno a Cagliari e di costruire un secondo magazzino che avrebbe importanti ricadute occupazionali ma, per ora, è tutto fermo a causa di desueti vincoli paesaggistici”.