SETTEMBRE 2019 PAG. 63 - Rigoni di Asiago e il grande sogno per Matera
A febbraio 2019, una promessa: quella di riconsegnare alla città di Matera, entro il mese di settembre, la Chiesa di San Giovanni in Monterrone in tutta la sua bellezza. E le promesse per un imprenditore come Andrea Rigoni non sono solo un impegno, ma sono la filosofia con cui conduce la sua vita e il suo lavoro.
Così, il 12 settembre, nella città dei Sassi, Patrimonio dell’Unesco e Capitale della Cultura 2019, cittadini, stampa, critici d’arte, addetti ai lavori e tutti coloro che hanno partecipato al restauro hanno potuto finalmente godere del grande spettacolo che un’opera d’arte sa offrire quando si mostra in tutto il suo splendore. Per Rigoni di Asiago l’attenzione e la responsabilità verso la valorizzazione del patrimonio artistico del nostro Paese non sono una novità .
Ricordiamo infatti il primo importante intervento del 2015, quello del restauro dell’Atrio dei Gesuiti del Palazzo di Brera seguito da quello della statua di San Teodoro di Palazzo Ducale, a Venezia e, poi, dal recupero della fontana “Venezia sposa il mare”, nel cortile di Palazzo Venezia a Roma. “Ritengo che fare impresa oggi - dichiara Andrea Rigoni, Presidente e AD Rigoni di Asiago - significhi avere una visione più ampia rispetto a quella che limita l’attività dell’imprenditore al puro e semplice sviluppo della sua azienda. Ci sono ambiti, quali, ad esempio, l’arte e la cultura che un’industria illuminata deve fare propri”. Un senso di responsabilità dunque, di cui il nostro Paese ha veramente bisogno, perché sono tante le bellezze trascurate, simbolo dell’eccellenza artistica italiana, che il mondo ammira e ci invidia.
Rigoni di Asiago ha sempre dimostrato un forte legame con il suo territorio, scegliendo di mantenere la sua attività là dove è nata, tra le montagne dell’Altopiano di Asiago. Fedele a principi legati alla qualità e all’attenzione verso l’ambiente, con orgoglio porta avanti un connubio importante che lega le logiche imprenditoriali a quelle della cultura e dell’arte.
“Ringrazio la città per la calda accoglienza che ha riservato a me e ai miei collaboratori - continua Rigoni - Ci tengo a citare l’Arcidiocesi di Matera-Irsina e la Cooperativa Sociale Oltre l’Arte, che mi hanno supportato con energia e mi hanno regalato profonde emozioni. Un grazie anche a tutti i professionisti, in primis a Fondaco, che hanno condiviso con me questo progetto e mi hanno coinvolto, tenendomi aggiornato via webcam. Tanti momenti magici che abbiamo vissuto come un sogno, giorno dopo giorno, con passione”.
L’aspetto caratteristico di Matera per il quale la città è oggi nota in tutto il mondo consiste nella particolare conformazione delle abitazioni, degli opifici e delle chiese degli antichi rioni, in particolare dei Sassi, ricavati in parte nella roccia e in parte costruiti in blocchi di calcarenite, pietra comunemente nota come tufo.
La chiesa rupestre di San Giovanni in Monterrone, totalmente ricavata nel masso roccioso ad eccezione della facciata e l’adiacente Santa Maria de Idris sono ricavate nel Monterrone, un pittoresco promontorio che si erge tra il Sasso Caveoso e l’antica contrada del Casalnuovo.
Dedicata a San Giovanni Battista, la chiesa si presenta ad unica navata e alterata, rispetto all’aspetto originario, dalla realizzazione di ambienti laterali ricavati soprattutto a scopo funerario come evidenziato, tra l’altro, nel corso degli scavi archeologici condotti alla fine degli anni ’90 del secolo scorso.
Probabilmente risalente all’XI secolo, doveva presentarsi interamente decorata da affreschi realizzati a partire dal momento dell’escavazione e nei secoli successivi ma senza grandi rilievi di tipo architettonico.
Carolina Sinnopoli