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SETTEMBRE 2019 PAG. 39 - TEN-T, riconoscere i porti come nodi strategici multimodali







A deguare le reti TEN-T al processo di modernizzazione. L’emergere di nuove realtà di mercato – aumento dei volumi, crescita delle dimensioni di scala – l’esigenza di affrontare inedite sfide sociali – clima, inquinamneto, urbanizzazione – le risposte alle pressioni tecnologiche – digitalizzazione, automatizzazione, e-commerce – chiamano in causa anche i porti e il ruolo crescente che hanno assunto nella strategia di sviluppo delle rete transeuropea a partire dal 2013. Non più (e non solo) “componente delle infrastrutture di trasporto” ma veri e propri “punti di attacco” per affrontare i cambi di paradigma legati a questioni cruciali come la decarbonizzazione della società o la digitalizzazione delle catene di approvigionamento.

La risposta di ESPO (European Seaport Organization) alla consultazione pubblica avviata in previsione delle modifiche al Regolamento Ue 1315/2013 sugli orientamenti comunitari (la Commissione dovrebbe presentare una proposta entro il primo semestre del 2021) è sintetizzabile nel commento del segretario generale dell’associazione, Isabelle Ryckbost: “È giunto il momento di adattare il quadro normativo alle nuove realtà di mercato, alle nuove sfide e alle nuove esigenze”. “I nuovi orientamenti TEN-T dovrebbero essere adattati per riconoscere il ruolo che molti porti marittimi svolgono come nodi strategici multimodali, nodi dell’energia e hub digitali, oltre al loro ruolo classico di componenti dell’infrastruttura di trasporto marittimo. Il loro ruolo unico fa di ciascun porto europeo un partner strategico per rispondere alle principali sfide dell’attualità”.

Nel giudicare positivamente i processi di cooperazione, raggruppamento e fusione, sia dal basso verso l’alto che dall’alto verso il basso degli scali europei, “la nuova politica in materia di TEN-T – secondo ESPO – dovrebbe tener conto di questi sviluppi” senza però modificare l’identificazione iniziale dei porti “core” e “comprehensive”: “I singoli progetti – questa la posizione – dovrebbero essere valutati in termini di pertinenza per il cluster e quindi per la rete in quanto tale”.

Tra le proposte avanzate la determinazione di nuovi criteri per l’inclusione nella rete transeuropea, anche a partire dal numero di passeggeri che transitano in uno scalo (attualmente vige solo il parametro legato al volume delle merci). “Ogni anno – sostiene l’associazione – circa 400 milioni di passeggeri attraversano i porti europei utilizzando i servizi di traghetto e di crociera. In molti casi i collegamenti via traghetto sono vere e proprie linee vitali che collegano aree remote e isole alla terraferma e alle aree di crescita economica e industriale. Possono quindi essere considerati un importante contributo al miglioramento della connettività e dell’accessibilità di tutte le regioni dell’Unione, e quindi della coesione economica e sociale, uno dei principali obiettivi comunitari”.
Da qui anche l’importanza delle autostrade del mare (MoS) come parte integrante della rete TEN-T la cui dimensione marittima dovrebbe avere pari dignità rispetto a quella terrestre. “Per sfruttare appieno il potenziale dei collegamenti marittimi della rete, il trasporto marittimo a corto raggio dovrebbe essere fortemente agevolato in quanto modo di trasporto di pari importanza per il trasporto intraeuropeo, accanto agli altri modi di trasporto. A tale riguardo, i requisiti del protocollo di Kyoto dovrebbero essere riesaminati e i collegamenti marittimi tra due paesi dovrebbero essere pienamente riconosciuti e classificati come transfrontalieri”.

Infine, la questione finanziamenti per il completamento della rete. Su questo punto ESPO ribadisce quanto evidenziato da un suo studio sul fabbisogno per il settore portuale: 48 miliardi di euro nei prossimi dieci anni. E qui bisognerà ottenere di più dalla prossima Commissione. “Nel periodo 2014-2017 – rileva ESPO – gli enti di gestione dei porti hanno potuto ottenere solo il 4% del bilancio del CEF per i trasporti”.

                                                                                                                                         Paola Martino

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