MAGGIO 2019 PAG.62 - Festival-sistema: “Ravello Palcoscenico d’Italia”
La direzione artistica affidata al Teatro di San Carlo apre ad una crescente cooperazione fra le istituzioni culturali di Napoli e della Campania
Il Ravello Festival 2019, alla sua 67esima edizione, propone un programma musicale articolato in cinque sezioni per un periodo che abbraccia più mesi e più stagioni, dalla primavera all’autunno.
“Orchestra Italia”, omaggio a compositori e orchestre del Bel Paese, è la proposta sinfonica concentrata nei mesi di luglio e agosto che avrà come suggestivo scenario il palco a strapiombo sul mare del Belvedere di Villa Rufolo, spettacolo nello spettacolo.
Per la prima volta il programma, curato in collaborazione con il Teatro di San Carlo di Napoli, partner istituzionale della Fondazione Ravello, offre la possibilità di apprezzare in un’unica stagione il suono e la personalità di prestigiose compagini orchestrali italiane.
Già l’apertura (30 giugno), affidata al maestro Juraj Valčuha che dirigerà l’Orchestra del Teatro di San Carlo, omaggia come da tradizione il nume tutelare del Festival, Richard Wagner, affiancandolo a Giuseppe Martucci, uno dei più insigni musicisti del nostro Paese. E anche nei successivi appuntamenti il repertorio internazionale si unisce alla riscoperta di partiture poco eseguite di compositori italiani e meritevoli di renaissance, in un itinerario che va dal Barocco al Novecento (Vivaldi, Cimarosa, Ghedini, Smareglia, Respighi, Casella, Sgambati, Rossini, Puccini, Salviucci e Rota, di cui quest’anno ricorre il trentennale della scomparsa).
“Le note di Sigilgaita” è la sezione organistica, prevede un ciclo di concerti che si svolgeranno nel Duomo di Ravello dove è conservato il busto marmoreo della nobildonna sposa di Nicola Rufolo, una copia del quale, con animazione digitale, accompagna i visitatori nella Torre museo di Villa Rufolo. Protagonisti Bernard Foccroulle (24 luglio), Olivier Latry (29 agosto), Andrea Macinanti (12 settembre), Michel Bouvard (20 settembre) e Luca Scandali (11 ottobre).
Gli appuntamenti di musica da camera arricchiscono il cartellone con una terza sezione, “Nel Giardino di Wagner”, che accoglierà il pubblico nella Sala dei Cavalieri, tra i fiori dei colori mediterranei che incantarono il genio di Lipsia (sono tutti concerti di mezzanotte con una maratona del pianista Pierre Laurent Aimard tra Scala e Ravello. Ad esibirsi il Quartetto Guadagnini, l’Odhecaton Ensemble, il duo Cimmino, Ferro, il Gruppo Ocarinistico Budriese, Simone Rubino, il Quintetto di Fiati e il Quartetto d’archi del Teatro di San Carlo di Napoli con al pianoforte Giuseppe Albanese).
Grande novità, già partita il 17 aprile scorso, è l’occasione offerta ai giovani allievi dei Conservatori campani e di altre città ospiti di esibirsi a Ravello, luogo privilegiato, che diventa così incontro tra alta formazione accademica e attività professionale. “La meglio gioventù”, questo il titolo della sezione curata da Antonio Marzullo, Segretario artistico del teatro Verdi di Salerno, altro partner della Fondazione, che ospiterà (ad eccezione dei mesi di luglio e agosto) solisti, cori e orchestre dei conservatori per un repertorio classico, con incursioni jazz, che porteranno il Festival fuori dalle mura di Villa Rufolo disseminando il talento emergente nelle piazze, negli slarghi, nei giardini, nell’auditorium e nelle tante splendide storiche chiese di Ravello.
In cartellone incursioni giovanili anche nei mesi estivi con i concerti de La choeur et orchestre de la Sorbonne universitè diretti da Sébastien Taillard (11 luglio); dell’Orchestra Giovanile Luigi Cherubini diretta da Jean Efflam Bavouzet (14 luglio) e dell’Orchestra Giovanile Italiana diretta da Jérémie Rhorer (18 agosto).
All’Orchestra del teatro di San Carlo, guidata da Juraj Valčuha che torna a Ravello dopo la prima di tre anni fa, oltre al concerto inaugurale è affidato il concerto del 18 luglio mentre la chiusura sarà nelle note dell’Orchestra Filarmonica della Scala, diretta da Lorenzo Viotti (31 agosto). Nel mezzo: l’Orchestra del Teatro Carlo Felice, diretta da Wayne Marshall (21 luglio), l’Orchestra del Teatro Massimo di Palermo diretta da Gabriele Ferro (28 luglio), l’Orchestra del Teatro comunale di Bologna diretta da Pietari Inkinen (4 agosto), l’Orchestra filarmonica “Giuseppe Verdi” di Salerno sul palco per il Concerto all’Alba dell’11 agosto diretta da Lorenzo Passerini e da Ryan McAdmas il 20 agosto, l’Orchestra sinfonica “Giuseppe Verdi” di Milano diretta da Claus Peter Flor (23 agosto) e l’Orchestra Filarmonica “Gioachino Rossini” diretta da Donato Renzetti (25 agosto).
Tra tante formazioni sinfoniche appuntamento anche con l’Accademia barocca di Santa Cecilia diretta da Federico Maria Sardelli (7 luglio).
A rafforzare il cartellone di quest’anno anche la sezione “Potenza del diletto” che prevede tre concerti con formazioni corali amatoriali con la collaborazione dell’Arcc, l’Associazione regionale cori campani, che torna a Ravello dopo l’esperienza della scorsa edizione.
Fuori programma due appuntamenti extra con la collaborazione della Città della Scienza di Napoli che propone due incontri di grande attualità interattivi con il pubblico. Il primo incontro (16 luglio), omaggio all’allunaggio di cui quest’anno ricorre il cinquantenario, sarà una serata di osservazione del cielo con una maratona notturna di musica, poesia e telescopi. La seconda serata (23 luglio), invece, guarda al tema dell’intelligenza artificiale e alla robotica, tra scienza e fantascienza.
Il Ravello Festival si presenta quest’anno con una nuova identità visiva, curata da Pino Grimaldi. Il progetto è impostato su un doppio protagonismo, il logotipo “Ravello” e la sintesi monogrammatica della “R” inscritta nel pittogramma dell’infinito, (tratto dall’ambone del 1130 presente nella Cattedrale). Il brand completo accorpa tre soggetti: la Fondazione, la Villa Rufolo, il Festival. Il senso che si è voluto dare al progetto (documentato in un ampio brand book) è la valorizzazione del tema Ravello.
Eugenia De Cesare
La Campania in questi anni ha fatto registrare un importante incremento dei flussi turistici. Un’onda lunga che ha diverse motivazioni ma che va accompagnata e incrementata.
La Regione sta consolidando questi risultati dal punto di vista infrastrutturale ed organizzativo. Ci sono luoghi che per nostra fortuna partono con un vantaggio enorme e un potenziale straordinario. Ravello è uno di questi.
Il governo regionale è in campo con misure di sostegno in tutto il territorio perché la capacità competitiva delle eccellenze turistiche, paesaggistiche e culturali resti alta. E potendo contare su beni culturali e paesaggistici unici al mondo siamo convinti che quello che finora è mancato, l’organizzazione, è il principale obiettivo da perseguire.
Per questo motivo continuiamo a sostenere con convinzione il Ravello Festival che quest’anno si avvale di due preziose collaborazioni, quella del Teatro di San Carlo di Napoli e quella del Teatro Verdi di Salerno. Significa mettere a sistema competenze, programmazione, expertise. Lavoriamo per promuovere e far crescere la Campania.
Il mio augurio è che tutti condividano, ognuno per il suo ruolo, pari impegno per che la nostra regione si ritagli lo spazio che merita al centro della scena culturale europea.
Buon festival e un benvenuto in Campania ai molti ospiti stranieri che attendiamo.
Vincenzo De Luca
Presidente della Regione Campania