MARZO 2019 PAG. 48 - Pilotaggio servizio essenziale per la sicurezza nei porti
La Federazione Italiana Piloti dei porti si appropinqua al suo appuntamento annuale, quello con l’Assemblea Nazionale, la numero 72, in programma il prossimo 9 aprile a Roma.
“Si tratta del momento democratico più alto dal punto di vista partecipativo alla vita federale - ci tiene a sottolineare il presidente Francesco Bandiera - e determinerà gli indirizzi generali dell’azione della nostra organizzazione”.
Il futuro della categoria, nel contesto della “blu economy” e delle evoluzioni strutturali e tecnologiche previste e attese, con uno sguardo al passato per non perdere di vista i valori e la tradizione di una professione del mare tra le più delicate.
“Il pilotaggio del nuovo millennio ha rinnovati profili - precisa Bandiera - non più legati solamente alla manovra nel porto, ma grazie alla costante collaborazione con le Autorità competenti, è una risorsa che partecipa attivamente alla protezione ambientale ed alla sicurezza in mare intesa anche come security. Siamo in una fase di evoluzione della professione grazie ad un nuovo percorso di formazione più complesso e completo.
E cerchiamo il riconoscimento di alcuni principi giuridici fondamentali per il ruolo di alta responsabilità che ricopriamo”.
Come sancito dal Consiglio di Stato con la sentenza Boskalis, con cui è stato respinto il ricorso della filiale del gruppo marittimo olandese Royal Boskalis Westminster che chiedeva di venire meno all’obbligo del servizio di pilotaggio nel porto di Taranto per una draga in funzione in questo porto, e “che descrive il pilotaggio come servizio unico ed imprescindibile per la sicurezza delle acque, delle strutture e del traffico portuale”.
Punti di partenza che saranno al centro della 72a Assemblea Nazionale agli obiettivi da raggiungere nel 2019: “Per la prima volta accade che il procedimento pubblico dell’istruttoria che disciplina l’andamento tariffario del pilotaggio in Italia non si è conclusa nei tempi previsti dalla legge.
La necessità di introdurre all’interno della formula una corretta rappresentazione degli effetti dei cosiddetti “grandi tonnellaggi”, che pur essendo sottotraccia da moltissimi anni è stato sollevato per la prima volta ufficialmente dalla Federazione nel corso dell’anno appena concluso, ha innescato una reazione degli altri soggetti partecipi all’istruttoria che ha investito altri profili relativi a criteri e meccanismi tariffari”. Obiettivi raggiungibili “ristabilendo i ruoli e gli interessi quale precondizione per il confronto e il dialogo con tutti gli stakeholders. Noi chiaramente possiamo e dobbiamo solo parlare della Federazione dei Piloti, o meglio, attraverso di lei dobbiamo parlare del pilotaggio Italiano e restituirgli quel ruolo ed interesse unico che è la sicurezza in ambito portuale coordinata sempre e solo dalla Guardia Costiera. Troviamo assurdo che dopo tanti anni siamo ancora qui a ripeterci su chi fa cosa e come lo deve fare. Con il Consiglio Direttivo punteremo l’obiettivo sul modo di poter superare la “necessità ” tutta italiana di mettere sempre in discussione le stesse cose.
Il pilotaggio è portatore di interesse generale a tutela della collettività e si regge su di un impianto economico sostenuto da chi usufruisce del servizio stesso. Guardando avanti, come diceva sempre il mio predecessore, tutto è perfettibile”.
Chi saranno gli interlocutori?
“Chi si adopererà per migliorare il sistema di pilotaggio per il bene di tutti, in primis per l’armamento per il quale siamo un investimento, non un costo, non un competitor. Ognuno di noi Piloti è nato e cresciuto sulle navi come ufficiale con spirito di sacrificio, infondendo e ricevendo fiducia dal proprio armatore. Oggi lo spirito è sempre lo stesso con l’unico e solo obiettivo di ricevere e fare partire la navi dai porti nazionali con la garanzia di operare per il massimo livello di sicurezza possibile”.
L’Assemblea vivrà , altresì, di un momento di confronto pubblico per focalizzare il tema del pilotaggio oggi. Una tavola rotonda dedicata al rinnovo dei valori del pilotaggio nel nostro Paese e del ruolo a garanzia dell’interesse generale scevro da coinvolgimenti nel mercato, oggi più globale che mai.
Seguirà il momento di tirare le somme: “Il 2018 - dice il presidente di Fedepiloti - è stato certamente caratterizzato da un’attività intensa in un contesto del tutto nuovo ed a tratti confuso. Le elezioni hanno consegnato al Paese un nuovo corso politico e per quanto riguarda il mondo del mare sarà un impegno stimolante arrivare come sempre agli obiettivi prefissati. In questa cornice anche la Federazione Italiana Piloti dei Porti ha subito profondi cambiamenti a livello direttivo, con una dirigenza che ha raccolto un’eredità di tanti progetti messi in cantiere che, nell’idea di continuità , sono stati portati avanti e molti dei quali a compimento”.
Tra i risultati conseguiti sicuramente il nuovo percorso formativo e di aggiornamento dei piloti di oggi e di domani, “figlio di una direttiva dell’IMO di molti anni fa che ha trovato la sua sintesi in un decreto interdirigenziale a cui si è lavorato senza sosta per diversi mesi con la consapevolezza che avrebbe certamente comportato un impegno diretto di ogni singolo pilota, ma credendo di fare cosa buona per il pilota del futuro o, come diceva lo slogan della nostra ultima assemblea, del Terzo millennio”.