MARZO 2019 PAG. 32 - Noleggio a lungo termine evoluzione dell’autotrasporto
Uno degli aspetti più interessanti che caratterizzano il mondo delle aziende di trasporto è certamente la gestione delle flotte dei mezzi pesanti.
Parliamo spesso di container e Teu in relazione al movimentato nei porti o negli interporti e sempre più spesso discutiamo delle problematiche dell’ultimo miglio, ovvero la movimentazione delle merci dagli hub al cliente finale, ma raramente focalizziamo il semplice concetto che ogni container o merce pallettizzata o pacchetto singolo viene spostato da mezzi commerciali di varie dimensioni.
Banale? I numeri del comparto rispondono di no.
In Italia le immatricolazioni ogni anno sono oltre 24.000 tra mezzi pesanti oltre le 3,5 tonnellate e trattori stradali, mentre per il comparto dei furgoni, cassoni, cisterne, ecc. si registrano ogni anno circa 180.000 immatricolazioni. Numeri importanti che però si inseriscono in un contesto di crisi del mercato delle vendite, condizionato dalle scelte di Governo che preme il freno in tema di incentivi, provocando l’inevitabile rallentamento degli investimenti.
Se confermata la tendenza, il mancato rinnovamento delle flotte comporterebbe una serie di conseguenze con effetto domino sull’economia peggiorando la qualità finale dell’intero comparto logistico nazionale che sarebbe sempre meno competitivo nel mercato globale.
In questo scenario, quale risposta alle esigenze di un settore che necessita in ogni caso di costanti aggiornamenti si sta affermando il noleggio a lungo termine. Porto&interporto intervista Fabio Telese fondatore della V-rent, un’azienda tutta italiana che in pochi anni non solo ha scalato il mercato nazionale del noleggio mezzi pesanti ma con meritato titolo lo domina con i suoi 997 mezzi circolanti (tutti noleggiati) ed altri 200 ordinati in attesa di progressiva consegna.
Facciamo una breve premessa a beneficio dei nostri lettori, un giovane imprenditore e un’azienda di soli dieci anni al primo posto del noleggio mezzi pesanti, un miracolo italiano?
In verità non parlerei affatto di miracolo. Nel trasporto sono un imprenditore di seconda generazione. Mio padre, un autentico self made man da operaio meccanico ha creato un colosso della raccolta rifiuti che negli anni ‘80 fatturava 70 miliardi di lire e aveva 1200 dipendenti, poi per ragioni di salute ha dovuto improvvisamente fermare tutto. Così a soli 18 anni mi sono trovato a gestire la chiusura di un’azienda grande quanto complessa e grazie al supporto di mia madre sono riuscito a venirne a capo con la stessa etica seguita per anni da mio padre, a testa alta, trovando accordi con sindacati e banche, senza lasciar debiti.
Certamente un’esperienza altamente formativa. La conoscenza così approfondita del settore poi l’ha portata a fondare la V-rent?
Esattamente, la conoscenza della complessità con la quale si affronta una gara di appalto nel settore del trasporto rifiuti mi ha portato a fare una lucida analisi che ha suggerito immediatamente la soluzione. Il settore dell’ecologia urbana richiede un notevole sforzo non solo organizzativo ma soprattutto finanziario. Per aggiudicarsi una gara in questo settore, bisogna possedere un parco mezzi necessariamente di ultima generazione per garantire il rispetto di norme in continuo aggiornamento e sempre più stringenti, senza contare poi la successiva continua manutenzione a causa di un “lavoro” del mezzo decisamente usurante.
La domanda era: cosa mi avrebbe consentito di creare velocemente una organizzazione tale da operare in tempi ristrettissimi soprattutto senza ricorrere massicciamente al finanziamento bancario? Semplicemente il noleggio!
Avevo ben chiaro quali fossero le esigenze del settore raccolta e trasporto rifiuti e siamo diventati subito dei partner efficienti ed efficaci.
Ma il settore dell’ecologia è solo parte del vostro business a chi altro vi rivolgete?
Attualmente lavoriamo su tutto il trasporto commerciale anche se possiamo dire di esser maggiormente concentrati sui settore mezzi pesanti, trattori e rimorchi e sui furgonati per la distribuzione, per esempio uno dei nostri cliente è TNT che in alcune città distribuisce Amazon.
Ma al di là dei tanti nomi importanti che ci hanno scelto, ci inorgoglisce particolarmente accompagnare nella crescita piccole e medie aziende di trasporto, adottando uno screening aziendale più soft di quello a cui sono tenute le banche.
Ovviamente non parlo di protesti o di insolvenza cronica ma le valutazioni diventano un po’ soft in presenza di aziende già “coperte a tappo” da banche o semplicemente di quelle che, pur sane, preferiscono non immobilizzare importanti capitali acquistando automezzi accollandosi inoltre una serie di variabili economiche nella gestione aziendale legate alla operatività dei vettori.
Grazie ad una offerta diversificata di servizi a corredo del rent offriamo la tranquillità di concentrarsi sul proprio core business lasciando a noi, che rimaniamo i proprietari, tutte le problematiche dei mezzi relativamente a manutenzione, aggiornamenti, assistenza stradale, assicurazioni ecc.
Quali i programmi per il futuro?
Siamo strutturati con un management, un consiglio di amministrazione ed un Presidente provenienti dai vertici commerciali delle strutture italiane delle case produttrici di Truck e questa concentrazione di competenze di alto livello ci permette la “mappatura” delle case di autotrasporto che ben recepiscono i potenziali vantaggi del noleggio soprattutto in un momento di incertezza sulle politiche del trasporto. Da questa base abbiamo in corso una forte strutturazione interna che ci darà a breve la possibilità di rispondere alle sollecitazioni che ci arrivano da grandi gruppi esteri che vorrebbero proiettarci in nazioni dinamiche nel trasporto come Germania, Spagna, Polonia. Non faremo passi affrettati e porteremo avanti sia la strutturazione interna sia il consolidamento del fatturato, solo successivamente allargheremo gli orizzonti.
Consolidare una crescita importante, con un fatturato in crescita a doppia cifra.
E’ vero nel 2016 fatturavamo circa 10 milioni di euro, l’anno successivo 15,3 milioni e nel 2018 ci siamo assestati a 23,5 milioni. Ciò è stato possibile grazie ad una forte politica di partnership con importanti case produttrici come la DAF che ha fortemente creduto nel nostro progetto e visti gli ottimi risultati ci dà spazi per crescere ed ambire a nuovi traguardi.
MDC