APRILE PAG.55 - Le fiere come strumento promozionale del made in Italy
E’ stata presentata venerdì 29 marzo presso la Deloitte GreenHouse di Milano, la ricerca “Le fiere come strumento di internazionalizzazione del Made in Italy” realizzata da Deloitte per La Fondazione Costruiamo Il Futuro, con il supporto di UCINA Confindustria Nautica, FederlegnoArredo e ANCMA Associazione Nazionale Ciclo Motociclo e Accessori.
La ricerca, presentata dall’Onorevole Maurizio Lupi e da Antonio Cattaneo - partner Deloitte e Ernesto Lanzillo, Partner DCM Deloitte Private Leader, si è concentrata su alcuni dei settori più rappresentativi del bello e ben fatto italiano (BBF), quali l’arredo design, il ciclo e motociclo, le macchine utensili e la nautica, settori che nell’ultimo triennio hanno registrato una crescita significativa di valore nella produzione, nell’export e nel numero degli addetti mostrando come l’internazionalizzazione, attraverso le fiere, sia un fattore di crescita e sviluppo della competitività delle imprese.
“La ricerca auspica, attraverso anche un raffronto con le altre manifestazioni di settore a livello globale, che le fiere del Made in Italy tornino a fare sistema e valorizzare le eccellenze del territorio - ha detto l’On. Maurizio Lupi – Lo strumento della fiera, e la sua internazionalizzazione, è diventato strumento primario per la crescita delle aziende. Il Salone Nautico a Genova, ne è un grande esempio perché, attraverso l’internazionalizzazione, è cresciuto ed è riuscito a far fiorire nuovamente l’eccellenza della nautica da diporto italiana. La richiesta che viene rivolta al Governo è quindi quella di favorire il processo di sviluppo delle aziende, attraverso il riconoscimento di un credito di imposta alle PMI italiane per la partecipazione alle fiere internazionali di settore”.
“Grazie anche al Piano Straordinario per il Made in Italy sviluppato dal Ministero dello Sviluppo Economico e reso operativo da ICE Agenzia– ha dichiarato la Presidente Demaria –, le nostre imprese riescono a essere competitive all’estero partecipando alle più importanti rassegne internazionali tramite le collettive di aziende italiane organizzate da UCINA Confindustria Nautica e le attività di incoming in occasione del Salone Nautico. In ragione di ciò, il Piano Made in Italy da piano straordinario dovrebbe trasformarsi in uno strumento strutturato a sostegno dell’attività di internazionalizzazione delle aziende e delle manifestazioni di settore. Le fiere rimangono strumento strategico per la crescita delle aziende, pur in presenza di profondi cambiamenti dei modelli di sviluppo di business. Per questo motivo, è importante evitare la frammentazione delle risorse pubbliche concentrandole nelle manifestazioni di riferimento di settore individuate attraverso precisi criteri di rappresentatività “.
La conferma arriva dalla 59° edizione del Salone Nautico, a Genova dal 19 al 24 settembre, che nei primi 10 giorni di apertura iscrizioni, registra già una redemption del +31% superiore rispetto al 2018. Anche le richieste di nuove partecipazioni sono aumentate del +12%, per la maggior parte provenienti dall’estero, in particolare UK, Germania e Polonia.
Missione a Hong Kong
Andrea Razeto, Vice Presidente di UCINA Confindustria Nautica e Presidente dell’International Council of Marine Industry Associations (ICOMIA), ha incontrato il 28 marzo scorso, presso il Royal Hong Kong Yacht Club, i rappresentanti della neonata Hong Kong Boat Industry Association.
La Hong Kong BIA, recentemente entrata in ICOMIA, è una delle 35 associazioni nazionali che fanno parte dell’organizzazione mondiale di settore.
Quello di Hong Kong è considerato uno dei mercati asiatici più maturi per la nautica da diporto. “Come riportato da una recente analisi di ICOMIA in merito all’Asia – commenta da Hong Kong Andrea Razeto – i paesi asiatici rappresentano la principale area di crescita al mondo per l’industria della nautica da diporto. Negli ultimi 30 anni, la maggior parte delle economie asiatiche sono cresciute e, negli ultimi dieci anni, il PIL dei paesi asiatici è cresciuto del 5-10 per cento all’anno, molto più alto di quello dell’Europa e degli Stati Uniti. Di conseguenza, un tenore di vita in rapido aumento sta creando una nuova classe media in Asia che ha un reddito disponibile crescente da spendere per le attività del tempo libero “.
Francesco S. Salieri