Header Ads

APRILE PAG. 11 - I Piloti tra passato e futuro: i valori non cambiano


Nessun no a prescindere circa la discussione sul futuro del comparto ma una serie di paletti considerati insuperabili per garantire la natura della professione. Alla presenza di una nutrita rappresentanza del cluster marittimo alla 72° Assemblea Generale di Fedepiloti (I Piloti tra passato e futuro: i valori non cambiano) le ragioni di categoria si sono confrontate con le esigenze più generali del settore logistico italiano. Tra analisi sullo state dell’arte e proposte per il futuro.

Danilo Toninelli (Ministro MIT). Pollice verso a qualsiasi ipotesi di privatizzazione dei servizi. “E’ giusto e legittimo che ci sia concorrenza tra gli armatori ma quest’ultima non deve entrare in contraddizione con la sicurezza”. Piena disponibilità del MIT al dialogo con la Corporazione per “le competenze straordinarie di una categoria che ha permesso di evitare chissà quanti incidenti. Se parliamo di sicurezza i nostri piloti hanno e avranno sempre il nostro governo dalla loro parte”.

Paolo Uggè (Vice presidente, Confcommercio). “La logistica è un’insieme e come Confcommercio stiamo cercando di elaborare risposte d’insieme”. Oltre il tema della rappresentanza c’è la necessità di investimenti per garantire sostenibilità e sicurezza e la capacità di “giudicare il valore strategico delle infrastrutture su cui puntare”. “I porti non possono essere considerati ‘cavalli di Troia’ per la conquista dei nostri mercati”. Allo stesso tempo non si può guardare solo agli scali e alla loro competitività. “Questa è garantita anche dalla chiarezza delle regole. Sull’autotrasporto, ad esempio: aspettiamo da tempo la pubblicazione dei costi minimi di sicurezza, indicatore fondamentale per gli investimenti delle aziende”.

Raffaella Paita (IX Commissione Trasporti della Camera). Anche i cambiamenti climatici influenzeranno l’efficienza delle nostre infrastrutture. “I prossimi anni saranno difficili. Eventi catastrofici potrebbero mettere in difficoltà la rete logistica del Paese, bisogna approntare una politica di prevenzione per evitare conseguenze che potrebbero risultare disastrose”. Sui temi della sicurezza non far venir meno la continuità istituzionale, “puntando senza indecisioni al rafforzamento del modello attuale”. Sbloccare gli investimenti infrastrutturali: “inutile firmare Mou sulla BRI se poi il sistema non può contare sulla TAV, sullo sportello unico doganale, una lotta efficace alla contraffazione”.

Rodolfo Giampieri (Vice presidente, Assoporti). “Il piano tariffario e la sua formulazione è uno strumento indifferibile per garantire la competitività del sistema. Al di là della discussione in atto sul miglioramento dei criteri da applicare Assoporti apprezza il processo di confronto tra le parti in causa, dimostrazione di un cluster che nel suo complesso vuole fare sintesi. Un metodo, quello della concertazione che andrebbe applicato anche in altri ambiti”. Automazione dei processi e gigantismo le sfide che bisognerà affrontare “già da oggi”.

Sergio M. Carbone (Docente, Università degli studi di Genova). “L’attuale modello dei servizi tecnico nautici è da salvaguardare perché assicura efficienza economica, attraverso trasparenza, chiarezza e proporzionalità. In parole povere è la chiave per l’accesso ai porti, tra l’altro ricalcando un modello organizzativo che va per la maggiore a livello europeo”.

Edoardo Rixi (Vice ministro, MIT). In un mercato in profonda evoluzione i servizi rappresentano un’ancora per la sicurezza del sistema purché siano regolamentati “in modo lineare e conseguente dalla mano pubblica”. “Sulle richieste di autoproduzione rimango scettico, la ristrutturazione e l’adeguamento di un sistema deve fondarsi sulla formazione continua. Il patrimonio presente va preservato per investire sul futuro”. Attenzione all’eccessiva conflittualità tra gli attori in campo. “Uniti si può valorizzare la nostra specificità territoriale in Europa. Le regole portuali dell’Ue vanno cambiate e il Mediterraneo deve essere portatore di un modello in grado di influenzarle. O l’Italia si fa carico di questa missione o perderemo l’occasione della crescita dei traffici nel bacino”.

RedMar
Immagini dei temi di Bim. Powered by Blogger.