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FEBBRAIO 2019 PAG. 34 - Porti di Roma e del Lazio 8,2 mln di euro dal gettito IVA


Con un gettito annuo di circa 580 milioni di Euro, il porto di Civitavecchia è risultato sesto nella classifica dell’Iva sulle merci in importazione assicurata allo Stato dai vari scali marittimi.
“Pochi giorni fa è pervenuta all’Ente la nota del Ministero sulla disponibilità delle quote del Fondo spettanti ai Porti di Roma e del Lazio”, dichiara il presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Centro Settentrionale, Francesco Maria di Majo.

“E’ di 8,2 milioni di euro la cifra complessiva che possiamo, da subito, impegnare in opere di infrastrutturazione portuale. Di questi, 2,8 milioni di euro riguardano la percentuale spettante al porto di Civitavecchia in quanto sesto porto in Italia ad aver versato più denaro nella casse dell’erario e 5,4 milioni la quota ripartita proporzionalmente tra le 15 Autorità di Sistema Portuale in base ai progetti che il MIT ha ritenuto di dover finanziare per la loro importanza a livello di infrastrutture nazionali”, sottolinea il Presidente dell’AdSP. “A tal proposito, ringrazio il nostro ufficio tecnico che ha redatto i progetti ritenuti meritevoli dal MIT, che ci hanno permesso di ottenere circa il 45% dei 12,5 milioni della restante quota del Fondo”, sottolinea il numero uno di Molo Vespucci.

I 5,4 milioni di euro saranno impegnati interamente sul porto di Civitavecchia, principalmente sulla viabilità di raccordo a servizio della darsena traghetti. “Il progetto, inserito all’interno delle opere di urbanizzazione dei piazzali del Terminal Traghetti (I stralcio), rappresenta un necessario e naturale completamento delle opere marittime realizzate e ultimate nell’ambito del I Lotto delle Opere Strategiche, nonché del nuovo pennello (pontile 2) della Darsena Traghetti, la cui realizzazione sarà avviata nel corso del 2019”, spiega di Majo.

I 2,8 milioni di euro saranno, invece, destinati ad opere di efficientamento infrastrutturale dei tre porti del network laziale. “Presumibilmente – continua di Majo - sulla riorganizzazione del Sistema ferro nell’area portuale di Civitavecchia, per il quale abbiamo anche ottenuto un finanziamento di 300.000 euro dalla Regione Lazio e interventi sulla banchina polifunzionale n.23, mentre sul porto di Gaeta procederemo con la progettazione per la delocalizzazione della cantieristica (c.d. Piano Frattasi) e, insieme al Comune, con il finanziamento per rifacimento waterfront cittadino”.

“I tre porti del network laziale non solo hanno contribuito, in maniera determinante, alla determinazione del gettito IVA prodotto dalla portualità  italiana, ma hanno anche beneficiato, grazie alla bontà dei progetti infrastrutturali presentati, dell’equilibrato e giusto sistema di ripartizione del fondo perequativo di tale gettito IVA che tiene conto dell’esigenze infrastrutturali dei singoli porti”, conclude di Majo.

Nel complesso, la manovra sull’IVA ha fatto arrivare ai porti italiani 63 milioni di euro – poco meno dell’1% -  dei 10,5 miliardi versati all’erario dai porti italiani per l’anno 2016. 50,8 milioni si dividono secondo la percentuale di IVA prodotta, mentre i restanti 12,7 milioni vengono suddivisi in maniera inversamente proporzionale, per premiare i progetti prioritari di rilevanza nazionale e, inoltre, per favorire gli scali minori che si trovano in fondo alla graduatoria.

Porto di Civitavecchia e CAR di Roma
Fabio Massimo Pallottini, Direttore Generale del CAR (Centro Agroalimentare Roma) e Francesco Maria di Majo, Presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Centro Settentrionale si sono incontrati per dar seguito ai contenuti del protocollo d’intesa siglato nel 2018 e condividere le strategie per lo sviluppo dei traffici dell’AdSP e della società consortile romana.

“Da oggi parte un piano di azione per incrementare l’utilizzo del Porto di Civitavecchia per il trasporto delle merci in importazione ed esportazione che hanno come punto di partenza e/o destinazione il CAR - afferma di Majo - Nonostante il traffico di merci che dal porto di Civitavecchia arriva al CAR sia aumentato, ancora una parte importante di tale traffico ne rimane fuori. Civitavecchia ha tutte le caratteristiche per diventare, ancor di più, il gateway dell’import - export intercettando, in particolar modo, le merci provenienti e dirette in Spagna e in nord Africa”, continua il Presidente dell’AdSP.

“E il CAR si è reso disponibile a condividere queste strategie al fine di mettere in atto una politica di incentivazione per promuovere l’economia della Regione Lazio e, allo stesso tempo, soddisfare gli obiettivi di contenimento dell’impatto ambientale nei trasporti”, dichiara di Majo. “Infatti intercettare, utilizzando il porto di Civitavecchia e, quindi, il trasporto marittimo, le merci in entrata e in uscita dal CAR porterebbe un risparmio sia in termini di tempo sia in termini di abbassamento dei livelli di inquinamento atmosferico. L’AdSP ha, così, puntato sulle “autostrade del mare” per gli indubitabili vantaggi che comportano in termini di riduzione delle emissioni nocive e per la sicurezza di persone e merci. È necessario far conoscere agli operatori italiani e stranieri l’offerta di logistica integrata di cui dispone il porto di Civitavecchia; offerta che potrebbe essere ulteriormente essere messa a servizio per lo stoccaggio delle merci e per l’approvvigionamento delle navi da crociera”, sottolinea il numero uno di Molo Vespucci.

Il Direttore Generale del Centro Agroalimentare Roma Fabio Massimo Pallottini ha confermato l’interesse strategico dell’Agromercato romano e delle aziende attive al suo interno per lo sviluppo  ulteriore dei rapporti con il Porto di Civitavecchia anche attraverso l’attuazione dei programmi concordati nel recente Protocollo d’intesa sottoscritto tra il CAR e l’Autorità di Sistema Portuale.  “Dobbiamo attrarre maggiori traffici e nuove aziende, per questo, con l’AdSP, lavoreremo insieme per raggiungere gli obiettivi che ci siamo prefissati - dichiara Pallottini - Abbiamo, quindi, convenuto di farci promotori dell’istituzione di un Gruppo di Lavoro che, con il coinvolgimento delle istituzioni e delle imprese, individui, entro il mese di febbraio, criticità, strumenti e soluzioni, per aprire dei canali commerciali con i paesi dell’area mediterranea, a partire da Spagna ed Egitto con i quali abbiamo già dei rapporti consolidati”, conclude il Direttore Generale del CAR.

Sandro Minardo
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