FEBBRAIO 2019 PAG. 21 - Emerge la consapevolezza del settore logistico in Italia
L’efficienza e la connessione delle infrastrutture sono il presupposto indispensabile per una circolazione delle persone e delle merci in grado di generare sviluppo per il Paese. Mezzo e non fine, “il loro stato di salute influisce su tutta la nazione e non su questa o quella Regione, su questo o quel distretto, su questa o quella specifica area economica”. A parlare, Andrea Gentile, presidente di Assologistica, che pone l’attenzione sullo stato dell’arte della dotazione trasportistica nazionale. “Una cosa deve essere chiara, il crollo del ponte Morandi non ha danneggiato solo Genova e la Liguria, ma l’Italia intera e conseguentemente la sua economia”.
Cosa chiedere allo “scheletro” che regge i trasporti italiani?
La consapevolezza di quello che il settore logistico può fare per l’Italia sta finalmente emergendo. Sono ottimista per il futuro ma, proprio in merito alla dotazione infrastrutturale, si tratti di nuovi progetti o di manutenzioni dell’esistente, è arrivato il momento di darci una svegliata. È da qui che passa l’internazionalizzazione del nostro sistema produttivo e la sua integrazione nella cornice della rete dei corridoi transeuropei e nell’area mediterranea. Basti riflettere sulla molteplice natura della Belt and Road Initiative, il cui scopo non è unicamente quello di collegare fisicamente la Cina alle città dell’Eurasia, ma favorire l’export, ampliare il suo accesso a materie prime e mercati, accrescendo il peso finanziario e istituzionale della Cina in aree strategiche del globo.
Questo significa anche più attenzione per l’esistente…
Certo. Sotto questo aspetto trovo positiva l’iniziativa del MIT per la costituzione di un archivio informatico delle opere pubbliche che prevede un codice fiscale identificativo di tutte le infrastrutture italiane. È importante poter monitorare e mettere in condivisione i dati relative a tutti i ponti, viadotti, gallerie, cavalcavia, dighe e acquedotti, porti e infrastrutture portuali, aeroporti, edilizia residenziale pubblica e altre opere presenti sul territorio italiano. Dopo quanto avvenuto a Genova lo scorso agosto e adesso il blocco della Orte-Ravenna, il tema centrale per il nostro Paese diventa la messa in sicurezza e la manutenzione delle opere infrastrutturali esistenti.
Quali sarà il ruolo di Assologistica?
Intanto porre l’attenzione su alcuni punti – polarizzazione del trasporto su alcuni grandi assi; concentrazione sul traffico via gomma rispetto a quello su rotaia; inefficienze organizzative del sistema ferroviario; difficile e faticosa mobilità nel Meridione nonostante la dinamicità dei suoi porti; scarsa propensione alla programmazione – che rappresentano i mali infrastrutturali dell’Italia. Insieme a Confetra porteremo avanti un ragionamento articolato sui vantaggi della logistica: sul suo essere arma vincente nel contesto della competizione internazionale.
In che modo?
I nostri operatori devono imparare a stare sul mercato, o consolidare le proprie posizioni, guardando anche alle opportunità offerte dall’applicazione delle nuove tecnologie. Si stanno allineando tutta una serie di condizioni, dallo sviluppo della BRI al raddoppio di Suez, per attrarre verso il nostro Paese importanti flussi di traffici. Per geografia siamo lo sbocco più conveniente verso per l’Europa e dobbiamo mettere mano, lo ribadisco, ad una seria programmazione. Sulla ferrovia, ad esempio, siamo ancora in ritardo. Se un porto è efficiente ma il suo retroporto non è equipaggiato per movimentare la merce velocemente verso i punti di consumo, allora tutto il sistema ne risente. E’ arrivato il momento di parlare di meno e fare di più.