Header Ads

FEBBRAIO 2019 PAG. 20 - Alsea, processi decisionali rallentano lo sviluppo


Un appello ad accelerare i processi decisionali e a sciogliere i nodi di problematiche che si trascinano da anni. Per Betty Schiavoni, presidente ALSEA (Associazione Lombarda Spedizionieri e Autotrasportatori), è arrivato il momento di passare ai fatti.
“Ci sono questioni, penso all’attivazione del SUDOCO o la revisione del Codice degli appalti, che vanno affrontate subito. I cambiamenti a livello mondiale viaggiano ad un ritmo velocissimo e il sistema paese non può rischiare di rimanere impantanato perché ad ogni cambiamento di governo i dossier sul tavolo vengono azzerati. È una visione miope della realtà”.

Una miopia che riguarda anche il dibattito sulle analisi costi-benefici delle grandi opere? 
Personalmente credo sia giusto verificare l’adeguatezza dei costi di un’infrastruttura. Allo stesso tempo bisogna capire anche di cosa abbiamo bisogno da qui ai prossimi venti anni. La visione di un Paese più moderno non può essere ridotta in una formula. Purtroppo abbiamo un sistema infrastrutturale non adeguato, fragile: va messo in sicurezza e connesso. Sono azioni che non possono più essere procrastinate.   

Un gap che emerge anche rispetto alle ultime proposte europee sull’autotrasporto… 
Alcuni paesi come Francia e Belgio spingono per cambiare le normative e introdurre il riposo settimanale di 45 ore. La nostra rete autostradale già non possiede aree di servizio abbastanza capienti per il riposo di 9-8 ore, figuriamoci nel caso passasse questo orientamento. C’è il rischio di dover lasciare Tir pieni per strada. Stesso discorso per la strategia energetica che ci vede in enorme ritardo. Bisogna darci una mossa per dotare il sistema di distributori per i carburanti alternativi.

Quali sono le priorità per la crescita del comparto logistico?
Serve una strategia complessiva di programmazione che coinvolga tutta la supply chain e smetta di guardare a modelli irraggiungibili come Rotterdam. L’Italia è un paese con una orografia complicata, città storiche e pochi spazi a disposizione: c’è bisogno di soluzioni diverse e specifiche. Proprio per questo, la  spedizione non può più essere considerata una semplice intermediazione ma un servizio a valore aggiunto. Così come andrebbe superato l’eccessivo ricorso al contratto ex work che complessivamente toglie ricchezza al paese. Sotto questo aspetto trovo particolarmente negativo l’aumento continuo degli adempimenti burocratici. Spiace doversi ripetersi a distanza di anni ma si tratta di un freno effettivo per lo sviluppo di tutto il sistema.

Problemi con la recente introduzione della fatturazione elettronica?
Il nostro settore è abituato da anni a confrontarsi con sistemi digitali avanzati. Le criticità emergono più a livello delle piccole realtà commerciali, con conseguenze sulla resa complessiva delle operazioni: i documenti allegati che il comparto è chiamato a gesti-
re con la fatturazione sono molteplici ed è lì che si riscontrano le vere difficoltà.

Le azioni di Alsea per il prossimo futuro?
Sul territorio è cominciata l’interlocuzione con Comune e Regione per individuare aree e parcheggi da adattare alle eventuali future esigenze dell’autotrasporto. A livello nazionale siamo in piena sintonia con le conclusioni avanzate da Confetra nel corso della scorsa assemblea pubblica. La Confederazione ha individuato le 14 opere strategiche di cui il paese ha bisogno. Ci aspettiamo un’accelerazione sulla loro realizzazione.
Immagini dei temi di Bim. Powered by Blogger.