GENNAIO 2019 PAG. 45 - La Blue Economy al centro dell’attività Propeller Livorno
L’elica e il timone non sono solo i simboli del Propeller Club, ma sono anche la rappresentazione di un’attività dinamica e complessa: la difesa e la promozione dell’economia del mare.
Un capitano scrupoloso, pur disponendo di una buona nave, sa bene che per affrontare il mare in sicurezza e con profitto deve essere consapevole delle sue conoscenze, tenersi sempre aggiornato sulle condizioni meteo ed affrontare la grande massa delle acque in movimento col dovuto rispetto.
Allo stesso modo, i soci del Propeller - essendo operatori dell’economia del mare - sanno che la mera conoscenza delle procedure non basta, ma bisogna guardare oltre per capire in che direzione vanno le onde, senza mai dimenticare da dove si proviene.
E’ in quest’ottica di approfondimento, ascolto e memoria che si è orientato anche nell’ultimo anno l’International Propeller Club Port of Leghorn, il quale ha avuto anche l’onore di ospitare il direttivo Nazionale e la prolusione del Comandante Generale delle Capitanerie di Porto.
Sul finire del 2017 e nel gennaio 2018 il club si era dedicato alla Dogana: dapprima con un incontro sulle nuove tecnologie per la rilevazione remota delle merci e poi con un convegno dedicato alla contraffazione e al cybercrime. La programmazione successiva, voluta dalla presidente Maria Gloria Giani Pollastrini e dal suo Direttivo, ha proseguito il cammino di approfondimento, con una particolare attenzione alla leadership declinata al femminile. L’incontro di febbraio è stato quindi l’occasione per conoscere meglio lo stabilimento Solvay che si trova nel porto di Livorno e la sua direttrice Maria Cleofe Volpe. Non poteva neppure mancare il benvenuto all’equipaggio del Museo del Mare, che ha portato e imbarcato due squadre di futuri naviganti provenienti rispettivamente dai Nautici di Manfredonia e Marina di Carrara. Tutto questo perché al centro di tutto c’è l’essere umano, che nel caso del marittimo affronta spesso una vita di sacrifici e disagi. Non a caso, tornando a parlare di responsabilità sociale, il Club non poteva non ricordare la figura del compianto Federico Sgherri, stimatissimo Pilota del Porto ma anche promotore della Stella Maris di Livorno e del Welfare del mare.
Se la figura del marittimo come uomo è centrale, non bisogna però dimenticare che siamo tutti parte di un ecosistema che merita rispetto e che – citando Kenneth E. Boulding – la terra (e il suo mare) è fondamentalmente una “nave spaziale” con un sistema chiuso dove tutto si ricicla permanentemente. Su questa base il Club ha avuto l’onore di ospitare l’on. Simona Bonafè a pochi giorni dall’approvazione del pacchetto UE sull’Economia Circolare, del quale la parlamentare è stata promotrice.
Dall’ambiente all’energia sostenibile il passo è breve: quindi a maggio 2018 Port of Leghorn ha ospitato un convegno sul tema della pianificazione energetica e ambientale declinata sulla portualità; occasione nel quale si è parlato di GNL, scambio termico in acqua, depurazione dei fumi e sinergie tra logistica e green energy. Ampia la platea dei relatori, con Assarmatori, Confitarma, e stakeholders.
Dopo la pausa estiva e l’assemblea dei soci, che ha certificato una crescita di iscritti e di flusso di cassa, il Club ha avuto il piacere di ospitare la riunione del Direttivo Nazionale guidato dall’avvocato Umberto Masucci.
Per l’occasione, nella cornice della Fortezza Vecchia di Livorno, gli ospiti hanno potuto ascoltare la relazione del Comandante Generale del Corpo delle Capitanerie di Porto – Guardia Costiera, l’Ammiraglio (I.C.) Giovanni Pettorino invitato dalla Presidente Giani quale keynote speaker per la due giorni di Livorno.
Per il 2019 l’International Propeller Club Port of Leghorn intende continuare questa linea di approfondimento dei temi della Blue Economy e di incontro con i protagonisti dei vari settori. In programma per fine gennaio ci sarà un convegno sull’impatto economico della Nautica in Toscana. Il mondo di queste imbarcazioni muove infatti – solamente in Toscana – un indotto da 18mila persone che va dalla produzione artigianale sino ai giga-yacht e dai servizi generali sino alla rete di fornitori su misura che uniscono il tailored Made in Italy agli assemblaggi ad alta tecnologia.
Cosimo Brudetti