GENNAIO 2019 PAG. 24 - Alis, rendere sostenibile il trasporto intermodale
L’Italia e l’Europa. Il futuro della logistica tra nuove tecnologie e rispetto dell’ambiente. Sviluppo e consolidamento di un innovativo modello di rappresentanza. Di questo ed altro parliamo con Marcello Di Caterina, Direttore Generale di ALIS – Associazione Logistica dell’Intermodalità Sostenibile.
Il 2018 è stato un anno importante in termini di consolidamento e articolazione di Alis. Sviluppo di servizi, iniziative, interlocuzioni: quali sono quelle che rispecchiano meglio la natura innovativa dell’associazione?
Oggi ALIS è un cluster formato da numerose eccellenze del Paese nel comparto del trasporto e della logistica e tale crescita, sia in termini numerici che di forza rappresentativa, ci rende molto orgogliosi. Un processo che punta ad un continuo e sempre maggiore sviluppo delle aziende a noi associate, anche grazie a nuove leve finanziarie annunciate nella recente Assemblea Generale di fine anno e che mirano ad agevolare l’accesso al credito dei nostri associati. Mi riferisco all’accordo raggiunto con due prestigiosi istituti bancari a capitale pubblico, il Medio Credito Centrale ed il Monte dei Paschi di Siena, con cui abbiamo messo a punto uno strumento finanziario che eleverà le garanzie a copertura dei prestiti ottenuti. Le imprese associate ad ALIS potranno beneficiare con grande velocità di finanziamenti per progetti di crescita e sviluppo grazie all’adozione di Tranched Cover per complessivi 500 milioni, di cui la prima parte per 100 milioni di euro già operativa. Uno dei punti vincenti di questa operazione risiede nel vantaggio per le imprese di poter sfruttare il rating consolidato della logistica intermodale. Il sistema bancario infatti ripone massima fiducia nel cluster ALIS ed individua il suo settore di appartenenza come primario per lo sviluppo del Paese. Su questa linea, abbiamo ottenuto anche una convenzione con condizioni di mercato assolutamente competitive. Siamo per un’Italia attiva, produttiva e dedita agli investimenti, un’Italia che vuole crescere.
Oltre al consolidamento dei temi strategici di Alis, quali saranno le priorità del 2019? L’associazione punterà ad un’ulteriore modulazione della sua attività ?
ALIS vuole contribuire a tracciare la giusta rotta per il Paese e per farlo sono necessari entusiasmo, ambizione e abnegazione nei confronti di questo meraviglioso progetto associativo. Il settore nel quale operiamo necessita di uno snellimento e dell’abbattimento dei numerosi processi che ne rallentano lo sviluppo. Un esempio: negli ultimi mesi ci siamo concentrati molto sui processi di sburocratizzazione e abbiamo sensibilizzato tanto il mondo istituzionale quanto quello imprenditoriale ad una maggiore digitalizzazione di alcuni processi operativi. Stiamo lavorando alla sperimentazione e all’implementazione del CMR elettronico, che certamente consentirà lo scambio armonizzato di informazioni e di dati nella catena logistica. Abbiamo sottoposto all’attenzione dei decisori pubblici la necessità di avviare iter normativi per la validazione di questo sistema come mezzo di prova di idoneità del trasporto merci e contiamo nel corso dell’anno di raggiungere l’obiettivo. Ma non solo. La nostra azione ovviamente continuerà ad offrire un forte impulso alla sostenibilità ambientale. Nel 2019 intendiamo migliorare ulteriormente i già ragguardevoli risultati ottenuti nel corso dell’ultimo anno dove, grazie al trasporto marittimo su direttrici superiori ai 600 chilometri e di cabotaggio, abbiamo sottratto alle autostrade un milione e mezzo di camion, con la conseguente diminuzione di un milione e 200mila tonnellate di emissioni di Co2 nell’ambiente.
Alis riconosce nelle politiche comunitarie un punto di riferimento essenziale per lo sviluppo del settore, tanto da prevedere una sede operativa a Bruxelles. In vista delle prossime elezioni europee, considerando i tanti dossier aperti, quali provvedimenti in via di discussione andrebbero senza dubbio approvati? Su quali punti la nuova Commissione e il nuovo Parlamento dovrebbero concentrare la loro futura azione?
Il 2019, con le elezioni che si terranno dal 23 al 26 maggio, si preannuncia come un anno dove il mondo associazionistico avrà il dovere di offrire il proprio contributo di idee, in termini di proposte e contenuti tecnici, a chi avrà l’onere e l’onore di governare un’Europa che, per dare realmente una svolta, necessita di ritrovare la propria identità e di recuperare i propri valori. In questo scenario l’associazione mira a continuare l’opera meritoria che ci ha visti protagonisti con incontri mirati con i massimi vertici istituzionali comunitari, come la Commissaria Europea alla Mobilità e ai Trasporti Violeta Bulç e il Presidente del Parlamento Europeo Antonio Tajani, e con gli specialisti delle istituzioni (DG Move, Rappresentanza Italiana, comitati e commissioni tecniche) chiamati ad incidere sui processi legislativi in corso. La Commissione Tecnica Affari Europei di ALIS, coadiuvata dai nostri tecnici, ha seguito con estrema attenzione i singoli dossier e, in materia di trasporto, i punti di vista degli Stati membri sono e restano fortemente divergenti su molti temi in quanto si fronteggiano troppi interessi contrapposti. In relazione al Pacchetto Mobilità è nostra convinzione che le proposte in esso contenute debbano essere adottate in maniera organica e ALIS porta avanti la propria azione di monitoraggio dei negoziati. Ci siamo spesi molto sull’analisi e sulle evoluzioni legislative della Proposta Modifica Direttiva Combinato 106/1992, che ha la finalità di favorire al meglio il passaggio modale dalla strada alle altre modalità e noi siamo fortemente convinti che sia necessario porre la doverosa attenzione ad alcune anomalie che abbiamo rilevato nei testi analizzati dal Parlamento Europeo e dal Consiglio dell’UE. Mi auguro che il prossimo esecutivo comunitario e le due istituzioni chiamate in codecisione possano mettere ordine e definire regole chiare per un settore che incide in maniera determinante sull’intera economia europea. Noi siamo e saremo sempre molto attenti ai processi comunitari e nei prossimi giorni provvederemo a fissare i meeting tecnico-istituzionali a Bruxelles.
La rappresentanza orizzontale, in grado di guardare non al singolo settore ma a un intero cluster produttivo, ha dimostrato con Alis di non essere solo una scommessa. In che misura sta contribuendo al cambiamento del quadro delle relazioni industriali del Paese? Può rappresentare anche uno strumento valido per un nuovo modo, più proficuo, di difendere gli interessi del sistema Paese in Europa?
ALIS ha offerto agli imprenditori – grandi e strutturati ma anche piccole e medie imprese – un sistema di rappresentanza trasversale in grado di rifuggire da un sistema campanilistico. La nostra aggregazione oggi è forte e porta avanti un’azione di programma che risponde al motto “Logistics is power”, la logistica è potere. Potere inteso come possibilità ed opportunità di far crescere il Paese attraverso una sana ed efficiente logistica, dialogando costruttivamente con le istituzioni nazionali ed europee, creando sinergie utili allo sviluppo, connettendo sempre più efficacemente i nostri territori, armonizzando maggiormente le regole che disciplinano le modalità con le quali si trasportano beni per terra e per mare, garantendo una sempre maggior sicurezza, migliorando costantemente gli standard riguardanti le emissioni. Ponendo al centro della nostra agenda lo sviluppo della cultura trasportistica sostenibile favoriamo inevitabilmente la creazione di relazioni industriali tra gli associati creando opportunità e nuove dialettiche che si riflettono nello sviluppo dell’economia italiana. Un cluster produttivo di tale portata può e deve contare su un nuovo concetto di rappresentanza in grado di rispettare, nella diversità , le varie esigenze di operatori. L’ho già detto, la politica dei trasporti non può avere una visione unicamente nazionale, anzi, è un settore che sicuramente può trarre rinnovati benefici e nuovi strumenti di sviluppo solo da politiche trans-nazionali. Noi di ALIS siamo stati gli unici ad interloquire con costanza a Bruxelles e, dall’attenta analisi della legislazione europea, abbiamo evinto chiaramente che l’Europa premia chi offre una visione plurale ma coesa, nonché servizi efficienti ponendo attenzione anche alla riduzione delle emissioni di gas serra e dunque alla salute di tutti i cittadini”.
Lo sviluppo della intermodalità , con tutti i vantaggi associati, si gioca su più tavoli: infrastrutture, materiali e immateriali, formazio- ne, informazione presso aziende e cittadini. In breve, quali sono i punti strategici su cui bisognerà lavorare?
I nostri associati stanno affrontando in modo pragmatico importanti cambiamenti, legati all’introduzione di nuove tecnologie, tanto a livello hardware che software. Alcune nostre società di trasporto sono all’avanguardia nella trasformazione del proprio parco auto veicolare verso l’ibrido e l’elettrico, e notevolissimi passi avanti sono stati fatti specie nel trasporto via mare dove un nostro primario associato metterà in esercizio dal 2020 navi ro-ro alimentate da batterie al litio che ridurranno a zero le emissioni inquinanti in prossimità ed all’interno degli scali portuali. Una forte spinta all’innovazione tecnologica che non vogliamo però si traduca in un boomerang dal punto di vista occupazionale. Per questo abbiamo investito anche sulla “digital transformation” con un impatto sempre maggiore nel settore della formazione. Abbiamo immesso sul panorama digitale l’App “Alis – Italia in movimento”, che offre servizi di informazione, interconnette gli operatori e gli stakeholders che beneficiano di una vasta gamma di servizi associativi e, grazie alla nuova sezione Job’s line, permette ai giovani di inserire i propri curriculum consentendo alle aziende nostre associate di selezionare direttamente risorse umane qualificate. A questo dobbiamo aggiungere l’importante partnership con l’Università Telematica Pegaso ed un rapporto di collaborazione consolidata con gli ITS per una moderna formazione di giovani che vogliono entrare nel mondo dell’intermodalità .
Giovanni Grande