DICEMBRE 2018 PAG. 14 - Gli armatori italiani favorevoli a ZES e ZLS
Siamo tutti consapevoli dei punti di debolezza del sistema nazionale e siamo tutti d’accordo sulla necessità di affrontarli. Il gap logistico, quantificato in 40 miliardi di Euro l’anno, la complessità della nostra burocrazia, persino la geografia, che costringe molti nostri porti in spazi oramai angusti, limitano lo sviluppo del nostro sistema portuale.
Nell’ottica di favorire lo sviluppo della nostra portualità e, di conseguenza, la competitività del nostro sistema logistico, una condivisione di sistema fra tutti gli attori pubblici e privati può contribuire a farci fare il salto di qualità così tanto auspicato.
Per questo gli armatori italiani guardano con favore l’istituzione delle Zone Economiche Speciali (ZES) e delle Zone Logistiche Semplificate (ZLS) in analogia a quanto già avviene in altri Paesi. Infatti, l’obiettivo di tutti gli attori del cluster è creare le condizioni che consentano alle merci di muoversi rapidamente e nel modo più economico nel porto, cambiare modalità di trasporto e raggiungere la loro destinazione.
L’auspicio infatti è che ZES e ZLS rappresentino in concreto un importante passo avanti sulla strada del rafforzamento del sistema logistico che ruota intorno ai porti italiani: le porte di accesso naturali all’Europa attraverso i corridoi TEN-T.
Inoltre, l’istituzione di ZES e ZLS potrebbe determinare nel lungo periodo il miglioramento dell’infrastrutturazione portuale, restituendo slancio all’economia del mare, asse portante dello sviluppo economico in primis del Mezzogiorno e in generale di tutto il Paese
Il progetto europeo delle “Autostrade del Mare” sviluppato nell’ambito dello Short Sea Shipping, da un lato, e il grande progetto cinese delle nuove “Vie della Seta”, dall’altro, ridisegneranno completamente la portualità e lo shipping nel Mediterraneo. Si prospetta, dunque, una grande opportunità per l’Italia di rilanciare i porti e con essi l’economia del mare.
Dobbiamo avere la capacità di individuare i punti di forza di oggi e valorizzarli a vantaggio del Paese, riavvicinando e creando sinergia tra portualità e armamento nazionale.
ZES e ZLS hanno come fulcro i porti nei quali si intende valorizzare gli insediamenti imprenditoriali e i progetti di investimento che trainano i settori di punta dell’economia italiana e meridionale
La recente riforma della governance portuale ha ridefinito le modalità di partecipazione degli stakeholder nei processi decisionali delle Autorità di Sistema Portuale, di fatto allontanando l’armamento nazionale nella definizione della politica portuale.
Tutte le navi sono “clienti” dei porti italiani, ma non è irrilevante la bandiera che esse battono. Le nostre navi restano comunque gli utenti più numerosi, quelli più preziosi, più fidelizzati e che conoscono i nostri porti meglio di tutti gli altri.
Vorremmo che la voce dell’armamento nazionale tornasse ad avere la giusta attenzione nella politica portuale, considerato il contributo che le navi possono offrire allo sviluppo del Paese.
Luca Sisto
Direttore Generale Confitarma