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NOVEMBRE 2018 PAG. 4 - NEWS ITALIA

Nuovo regolamento per le concessioni per l’AdSP del Mar Tirreno Centrale
L’AdSP del Mar Tirreno Centrale ha approvato il suo regolamento sulle concessioni. “Uno strumento che armonizza le regole tra gli scali del sistema campano, recepisce nel suo schema organizzativo i criteri stabiliti in materia dal MIT e dall’Autorità Regolazione Trasporti e punta decisamente sull’informatizzazione del demanio, processo essenziale per garantire la massima efficienza nella sua gestione”. È quanto annunciato dal presidente Pietro Spirito a margine del Seminario “Concessioni demaniali marittime e principi di evidenza pubblica”, evento promosso dalla Commissione di Diritto della Navigazione del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Napoli. Secondo appuntamento di una serie dedicata alle implicazioni giuridiche della “blue economy”, il seminario ha affrontato la delicata materia delle concessioni marittime tra le novità introdotte dalla riforma portuale e un quadro di riferimento europeo ed italiano non sempre coerente. “Il sistema di controlli in Italia – ha spiegato Spirito – sembra essere teso a minimizzare le responsabilità dei decisori. Tra normative ambientali e Codice degli appalti si perde qualsiasi elemento di competitività rispetto alle altre realtà europee. L’esempio tipico i criteri per la regolazione delle concessioni. Da nessun principio si è passato a due differenti fonti di riferimento in contrasto tra di loro”. Situazione che deriva in parte da una definizione di “bene demaniale marittimo” che risale al Codice della Navigazione del 1942, “epoca in cui – ha sottolineato Sergio Zeuli, magistrato presso Consiglio di Presidenza della Giustizia Amministrativa – le destinazioni non erano caratterizzate delle specializzazioni delle funzioni”. “Tre i problemi da affrontare per adeguare la normativa: la ricezione del concetto di evidenza pubblica, così come formulata in ambito comunitario; l’articolazione delle competenze in ambito paesaggistico; il riparto della competenza legislativa”.   

Veneto, nuova gestione per ferrovie e navigazione interna
La Regione Veneto ha presentato il disegno di legge per l’istituzione della società “Infrastrutture Venete Srl” per la gestione degli assi ferroviari e di navigazione interna. Oggi Sistemi Territoriali gestisce la ferroviaria regionale Adria - Mestre e svolge attività di servizio ferroviario anche per le tratte di competenza di RFI Verona - Rovigo e Rovigo – Chioggia. La stessa società gestisce inoltre le funzioni relative alla manutenzione e gestione delle linee navigabili ricadenti nel territorio regionale. In applicazione della normativa europea il testo di legge prevede la scissione societaria fra il soggetto gestore dell’infrastruttura ferroviaria ed il soggetto gestore del servizio ferroviario. Attualmente le due funzioni sono svolte entrambe da Sistemi Territoriali, pur con una organizzazione interna societaria che mantiene separate le due funzioni svolte. Oltre alla gestione delle infrastrutture ferroviarie e di navigazione interna, è previsto che la nuova società Infrastrutture Venete Srl subentri alla Regione come stazione appaltante nei confronti dei gestori del servizio ferroviario regionale e locale. “La nuova società – spiega l’assessore alle infrastrutture Elisa De Berti – diventerà strategica per il sostegno e la promozione della mobilità intervenendo direttamente nel campo del biglietto unico, dell’integrazione ferro-gomma, degli investimenti infrastrutturali. 

Il porto turistico di Capri rimane all’amministrazione comunale
Il Consiglio di Stato (sentenza numero 6.088) ha rigettato l’appello della società Navigazione Libera del Golfo s.r.l. con cui si chiedeva l’annullamento dell’acquisto da parte del Comune di Capri del 49% delle quote della Porto Turistico di Capri spa, che appartenevano al socio di minoranza Invitalia e che erano state messe a bando. La compagnia si era aggiudicata le quote per divenire socio di minoranza, ma il Comune di Capri ha deciso di esercitare il suo diritto di prelazione, diventando di fatto nel 2016 proprietario del 100% delle azioni. “Dopo l’acquisto, effettuato con un importo di 5 milioni di euro – sottolinea l’amministrazione comunale - gli utili della società Porto Turistico hanno visto un incremento di circa il 100%, ripagando già per intero l’investimento fatto dall’ente pubblico”. 

Brexit, Federazione del Mare chiede accordo equo e vantaggioso per tutti
La Federazione del Mare chiede il massimo impegno per un accordo sostenibile e reciprocamente vantaggioso tra Gran Bretagna e Ue per la Brexit. Un appello lanciato in occasione dell’assemblea annuale dell’European Network of Maritime Clusters (ENMC) che si è tenuta a Malta. L’export di beni e servizi dall’UE a 27 verso la Gran Bretagna vale 365 miliardi di euro, pari al 54% di tutte le importazioni effettuate dal Regno Unito, mentre l’export britannico verso l’Ue vale 274 miliardi, pari al 43% delle esportazioni totali del Paese. Gli scambi commerciali tra Italia e Gran Bretagna hanno raggiunto nel 2017 quota 34,5 miliardi di euro, di cui 23,1 miliardi di esportazioni verso la Gran Bretagna e 11,4 miliardi di euro di importazioni verso l’Italia. Per la Federazione del Mare l’intesa dovrà ridurre al minimo le difficoltà per le imprese marittime, evitando interruzioni nei porti e nei flussi lungo le complesse catene di approvvigionamento pan-europee. La Federazione ha evidenziato anche come le persone, che si tratti di naviganti o dei tanti altri che lavorano nel settore marittimo, siano spesso trascurate in questo dibattito e che l’accordo deve far sì che le popolazioni possano lavorare, vivere e muoversi in tutta Europa.

Bandita la gara per la nuova Stazione Marittima di La Spezia
E’ stata bandita dall’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Orientale la gara per l’affidamento in concessione, mediante project financing, del servizio di assistenza passeggeri e realizzazione della nuova Stazione Marittima nel porto della Spezia. A base della gara è stata posta la proposta inizialmente presentata da Royal Caribean e MSC, compagnie alle quali, in un secondo momento si è aggiunta Costa Crociere. I servizi crocieristici verranno svolti dall’aggiudicatario della gara, dapprima sul Molo Garibaldi ovest e nel Terminal II di Largo Fiorillo, così come già avviene oggi; in seguito, una volta realizzato il nuovo Molo Crociere sulla Calata Paita a cura della AdSP, oltre a poter contare sui due ulteriori accosti disponibili sul nuovo molo, verrà realizzata dall’aggiudicatario della gara una nuova Stazione Marittima, per offrire adeguati servizi ai passeggeri. La proposta comprende anche la realizzazione di un “edificio polifunzionale” annesso al terminal e di una grande piazza pubblica coperta, tra i due edifici. Gli investimenti infrastrutturali previsti nella proposta ammontano ad oltre 35 milioni di Euro. I proponenti hanno stimato un fatturato di 415 milioni di Euro per tutta la durata della concessione, che potrà avere una lunghezza massima di 37 anni.

Piattaforma Vado Ligure, Consiglio di Stato boccia le istanze di Italia Nostra
Il Consiglio di Stato ha confermato la sentenza emessa a metà 2017 dal Tribunale Amministrativo Regionale per la Liguria con cui erano stati dichiarati in parte inammissibili e in parte erano stati respinti i ricorsi presentati dall’associazione ambientalista Italia Nostra contro il progetto di variante della piattaforma multifunzionale del porto di Vado Ligure, infrastruttura portuale che sarà gestita dalla società terminalista che fa capo all’olandese APM Terminals del gruppo armatoriale danese A.P. Møller-Mærsk. La variante modifica il progetto originario di costruzione del terminal portuale multifunzionale, che prevedeva la realizzazione della piattaforma su un impalcato, con un nuovo intervento consistente nella costruzione dell’opera portuale su un terrapieno. Italia Nostra aveva contestato le modalità di approvazione del nuovo progetto poiché con la costruzione di un terrapieno si sarebbe determinato un blocco della circolazione delle acque e dei sedimenti verso la spiaggia di Savona con evidenti ripercussioni ambientali. Il Consiglio di Stato ha ribadito l’infondatezza e l’inammissibilità dei rilievi mossi.

Sindacati: “Chiarimenti dal MIT su movimentazione merci in ambito portuale”
“Un incontro di chiarimento approfondito su presupposti, contenuti e inevitabili ricadute sui lavoratori, di un recente parere espresso dal Ministero della Infrastrutture e dei Trasporti sulla movimentazione di materiali ferrosi in ambito portuale”. Lo chiedono Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti al Direttore Generale del Mit, Mauro Coletta, spiegando che: “tale parere non ci trova d’accordo, in quanto insinua pericolose dinamiche di concorrenza sleale sulle banchine, modificando di fatto l’impostazione della norma che sovrintende il mercato del lavoro nell’ambito dei porti e delle operazioni portuali”.

Porto Marghera, approvato l’adeguamento al PRP
La Regione Veneto ha approvato l’adeguamento tecnico-funzionale del Piano Regolatore Portuale dell’AdSP del Mare Adriatico Settentrionale, che riguarda i lavori di arretramento della banchina del Canale Industriale Ovest di Marghera, in corrispondenza dell’ex Area Montesyndial. L’avvio dell’operazione risale al 2009 quando la Capitaneria di Porto di Venezia ha manifestato all’Autorità Portuale la necessità di porre in atto un intervento per la messa in sicurezza del Canale Industriale Ovest di Marghera, così da “prevedere che la somma della larghezza tra nave transitante e nave ferma all’ormeggio sia tale da lasciare almeno 30 metri di franco su ogni lato della nave transitante”. Successivamente l’Autorità marittima, segnalando la necessità di allargare il canale a 190 metri, ha predisposto l’arretramento della sponda sud del Canale Industriale, in corrispondenza dell’area ex Montesyndial, per garantire il transito in sicurezza alle navi portacontainer e portarinfuse solide e liquide che devono raggiungere le aree più interne alla zona industriale ovest. Le prescrizioni della Capitaneria di Porto sono state recepite dal progetto generale di realizzazione del terminal container “Montesyndial”. Dal punto di vista finanziario l’intervento è stato inserito nell’Accordo di Programma, siglato tra Ministero dello Sviluppo Economico, Regione del Veneto, Comune di Venezia e Autorità Portuale di Venezia (ora Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Settentrionale), e finanziato con un importo di 55.404.503 euro, di cui 51.404.503 a carico del MISE e 4.000.000 di euro a carico dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Settentrionale. Lo stesso accordo prevede l’avvio dei lavori entro giugno 2019”. 




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