OTTOBRE 2018 PAG. 6 - NEWS DAL MONDO
UNCTAD, previsioni di crescita per i traffici marittimi
Nel 2017 il trasporto mondiale di merci via mare è cresciuto del +4,0% segnando l’incremento più elevato degli ultimi cinque anni. È il dato rilevante dell’ultima edizione annuale di “UNCTAD Review of Maritime Transport”, l’analisi sul trasporto marittimo elaborata dalla Conferenza delle Nazioni Unite sul Commercio e lo Sviluppo (UNCTAD) giunta alla cinquantesima edizione. Lo scorso anno la flotta mondiale ha trasportato complessivamente 10,7 miliardi di tonnellate di carichi, con una crescita di 411 milioni di tonnellate sul 2016 di cui quasi la metà costituita da rinfuse secche. Dopo due anni in cui sono state segnate le percentuali più contenute di aumento del traffico containerizzato mai registrate, con un +1,1% nel 2015 ed un +3,1% nel 2016, il trasporto di “scatoloni” ha registrato nel 2017 un +6,1%, la percentuale più elevata dal 2011, per un totale di 148 milioni di Teu. Nel settore delle rinfuse liquide, lo scorso anno il trend di crescita dei trasporti marittimi di petrolio grezzo è risultato meno sostenuto con un aumento del +2,4% sul 2016, mentre i trasporti di prodotti petroliferi raffinati e di gas hanno segnato un incremento del +3,9%. L’UNCTAD prevede che nel 2018 il trasporto di merci per via marittima registrerà nuovamente un aumento del +4,0%, con un rialzo dei volumi in tutti i principali segmenti merceologici e in particolare in quelli dei container e delle rinfuse secche che risulteranno superiori alla crescita delle rinfuse liquide. Quanto alla proprietà della flotta mondiale, nel 2017 la Grecia si è confermata in testa alla classifica con una flotta di 4.371 navi (+5,7% sul 2016) per una capacità di stiva di 330,2 milioni di tonnellate di portata lorda (+12,7%), seguita da Giappone, Cina e Germania.
Guida autonoma, a Rotterdam un laboratorio galleggiante
L’Autorità portuale i Rotterdam considera l’introduzione della navigazione autonoma solo una questione di tempi. Nasce da qui la decisione dell’ente di dotarsi di un laboratorio galleggiante tramite la conversione di una motovedetta dotata di telecamere, sensori e apparecchiature di misurazione. L’obiettivo è raccogliere dati sulle condizioni ambientali e sul comportamento e la propulsione dell’imbarcazione per poi mettere a punto possibile modello di navigazione autonoma in ambito portuale. La Port of Rotterdam Authority, conferma il direttore operativo Ronald Paul, “punta a rendere lo scalo più sicuro”. “Attraverso la collaborazione, mettendo anche a disposizione i nostri dati, vogliamo promuovere lo sviluppo di nuove tecnologie e studiarne l’impatto sul porto e le sue infrastrutture. Prevediamo che l’introduzione della navigazione autonoma aumenterà ulteriormente la sicurezza e l’accessibilità nello scalo costituendo un aiuto efficace per i comandanti delle navi e per i controllori del traffico”. Il laboratorio sarà usato anche per sviluppare, in combinazione con la sensoristica montata a terra, una vera e propria infrastruttura intelligente. Al via anche lo studio per la formazione dei primi comandati “in remoto” attraverso la sottoscrizione di un accordo con la start-up Captain AI.
Impianto di cold ironing nel porto di Bergen
Sarà in grado di fornire contemporaneamente energia elettrica a tre navi da crociere il nuovo impianto di alimentazione shore-to-ship annunciato dal porto di Bergen, principale scalo crocieristico della Norvegia. Il dispositivo sarà operativo per l’avvio della stagione turistica 2020 ma già dall’anno prossimo le banchine scandinave saranno equipaggiate da un impianto di cold ironing di minore capacità che fornirà energia a una nave alla volta. L’investimento previsto dalla joint venture Port of Bergen – BKK ammonta a circa 12,5 milioni di euro, di cui una parte a carico del fondo governativo Enova costituito da Oslo per sostenere la transizione energetica e la riduzione dei gas serra. Non mancherà il coinvolgimento degli stessi armatori. “Le compagnie crocieristiche e le navi che inquinano – spiega l’ente portuale – devono essere disposte, nel tempo, a farsi carico della maggior parte dei costi, anche se il porto di Bergen dipende ancora dai finanziamenti di Enova”.
Scrubber per la flotta mediterranea di DFDS
Il gruppo armatoriale danese DFDS investirà 40 milioni di euro per l’installazione di scrubber su 12 traghetti merci impiegati nel Mediterraneo sulle rotte che collegano Turchia, Italia e Francia. Il piano punta a conformare alle nuove norme sul tenore di zolfo che entreranno in vigore nel 2020 le unità impiegate nella regione attraverso la compagnia di navigazione turca U.N. Ro-Ro acquisita recentemente. DFDS ha specificato che l’intervento è stato deciso sulla base del piano di adozione di sistemi scrubber avviato nel 2015 dal gruppo per il passaggio al limite massimo dello 0,1% del tenore di zolfo nel fuel relativamente ai traghetti del gruppo impiegati in Nord Europa.
MSC sviluppa la sua rete ferroviaria iberica
MSC investe ulteriormente nei servizi ferroviari spagnoli. Il gruppo ginevrino ha attivato un nuovo servizio ferroviario al servizio della produzione agricola che connetterà l’inland port di Siviglia e il terminal ferroviario cargo di Cordova con il porto di Valencia. La frequenza prevista è di almeno due viaggi alla settimana in entrambe le direzioni. Il servizio è stato programmato anche a completamento del collegamento ferroviario tra Siviglia e Sines, in Portogallo, che MSC ha avviato all’inizio di quest’anno.
Il fuel surchage non piace a caricatori e spedizionieri
L’introduzione di soprannoli per far fronte ai maggiori costi dei combustibili conformi alle nuove norme internazionali sul limite di zolfo non piacciono alle associazioni internazionali degli spedizionieri e caricatori. European Shippers’ Council e Global Shippers’ Forum contestano ai giganti del settore (a cominciare da Maersk, MSC e CMA CGM che hanno annunciato l’introduzione di “global fuel surchage” fino a 160 dollari/teu) la mancanza di trasparenza nella determinazione dei costi. GSF, in particolare, denuncia che il meccanismo di applicazione del soprannolo al singolo contenitore determinerà costi superiori alla media sulle rotte marittime più redditizie. “La rotta dall’Estremo Oriente al Nord Europa – spiega in una nota – ha un fattore commerciale di 1,3, mentre quella dal Nord Europa all’Estremo Oriente di 0,7”. Sotto accusa anche la decisione di applicare la misura “ben 12 mesi prima che entrino in vigore le norme”. “C’è da aspettarsi – ha sottolineato il segretario generale del Global Shippers’ Forum, James Hookham – la richiesta ai clienti di contribuire ai nuovi costi ambientali, ma questo rincaro manca di trasparenza: non sono disponibili dati per consentire ai clienti di capire come è stato calcolato l’addebito. GSF analizzerà attentamente questo pezzo di ingegneria finanziaria dato che sospettiamo che abbia più a che fare con una aumento generalizzato dei noli piuttosto che con la conservazione dell’ambiente”.
Germania, traffico merci in crescita nel prossimo triennio
Secondo uno studio condotto dal Ministero federale dei Trasporti tedesco nel triennio 2018-2020 i volumi di traffico delle merci e dei passeggeri in Germania continueranno a registrare una crescita sostenuta. Una tendenza sostenuta dal quadro macroeconomico favorevole (nel 2017 il trasporto merci è ammontato a 4,40 miliardi di tonnellate, con un incremento del +1,9% sull’anno precedente mentre nel 2018 è previsto un totale di 4,49 miliardi di tonnellate, con una crescita del +2,0% sul 2017) che contempla per il 2019 4,59 miliardi di tonnellate (+2,3%) e per il 2020 4,68 miliardi di tonnellate (+2,0%). Lo scorso anno i trasporti sulle vie d’acqua interne hanno registrato 222,7 milioni di tonnellate, con una crescita del +0,6% sul 2016, e un analogo incremento è atteso nel 2018 con 224,0 milioni di tonnellate, mentre nel 2019 è prevista una crescita del +1,5% con 227,4 milioni di tonnellate e nel 2020 del +0,2% con 227,9 milioni di tonnellate. Performance in chiaroscuro per il trasporto marittimo con un +1,0% relativo all’anno scorso e una movimentazione di 294,9 milioni di tonnellate. Quest’anno è previsto un totale di 291,6 milioni di tonnellate, con una flessione del -1,1% sul 2017. Lo studio prevede inoltre che nel 2019 i trasporti marittimi torneranno a crescere del +0,8% con un totale di 294,0 milioni di tonnellate e la crescita, anche se più contenuta (+0,6%), proseguirà anche l’anno successivo quando secondo le stime verranno movimentate 295,7 milioni di tonnellate.
Know how tecnologico giapponese per Yangzijiang Shipbuilding
Con un investimento previsto fino a 299 milioni di dollari è stata siglata una joint venture tra le giapponesi Mitsui E&S Shipbuilding Co. e Mitsui & Co. e la società navalmeccanica cinese Yangzijiang Shipbuilding (YZJ) attiva nel settore delle costruzioni navali civili a Taicang, nella provincia cinese di Jiangsu. L’accordo serve a consolidare la posizione della compagine cinese (che deterrà il 51% del capitale sociale) attraverso l’iniezione di know how tecnologico garantito da MES-SC. “Siamo ottimisti circa la domanda della Cina di importazione di gas naturale liquefatto e di navi per il trasporto di GNL,” ha commentato il presidente esecutivo della Yangzijiang Shipbuilding, Ren Yuanlin. La costituzione della nuova joint venture accrescerà la competitività del gruppo YZJ e salvaguarderà la posizione dominante dei costruttori navali cinesi nell’attuale fase di consolidamento dell’industria cantieristica globale”.
Know how tecnologico giapponese per Yangzijiang Shipbuilding
Con un investimento previsto fino a 299 milioni di dollari è stata siglata una joint venture tra le giapponesi Mitsui E&S Shipbuilding Co. e Mitsui & Co. e la società navalmeccanica cinese Yangzijiang Shipbuilding (YZJ) attiva nel settore delle costruzioni navali civili a Taicang, nella provincia cinese di Jiangsu. L’accordo serve a consolidare la posizione della compagine cinese (che deterrà il 51% del capitale sociale) attraverso l’iniezione di know how tecnologico garantito da MES-SC. “Siamo ottimisti circa la domanda della Cina di importazione di gas naturale liquefatto e di navi per il trasporto di GNL,” ha commentato il presidente esecutivo della Yangzijiang Shipbuilding, Ren Yuanlin. La costituzione della nuova joint venture accrescerà la competitività del gruppo YZJ e salvaguarderà la posizione dominante dei costruttori navali cinesi nell’attuale fase di consolidamento dell’industria cantieristica globale”.
Nel 2017 il trasporto mondiale di merci via mare è cresciuto del +4,0% segnando l’incremento più elevato degli ultimi cinque anni. È il dato rilevante dell’ultima edizione annuale di “UNCTAD Review of Maritime Transport”, l’analisi sul trasporto marittimo elaborata dalla Conferenza delle Nazioni Unite sul Commercio e lo Sviluppo (UNCTAD) giunta alla cinquantesima edizione. Lo scorso anno la flotta mondiale ha trasportato complessivamente 10,7 miliardi di tonnellate di carichi, con una crescita di 411 milioni di tonnellate sul 2016 di cui quasi la metà costituita da rinfuse secche. Dopo due anni in cui sono state segnate le percentuali più contenute di aumento del traffico containerizzato mai registrate, con un +1,1% nel 2015 ed un +3,1% nel 2016, il trasporto di “scatoloni” ha registrato nel 2017 un +6,1%, la percentuale più elevata dal 2011, per un totale di 148 milioni di Teu. Nel settore delle rinfuse liquide, lo scorso anno il trend di crescita dei trasporti marittimi di petrolio grezzo è risultato meno sostenuto con un aumento del +2,4% sul 2016, mentre i trasporti di prodotti petroliferi raffinati e di gas hanno segnato un incremento del +3,9%. L’UNCTAD prevede che nel 2018 il trasporto di merci per via marittima registrerà nuovamente un aumento del +4,0%, con un rialzo dei volumi in tutti i principali segmenti merceologici e in particolare in quelli dei container e delle rinfuse secche che risulteranno superiori alla crescita delle rinfuse liquide. Quanto alla proprietà della flotta mondiale, nel 2017 la Grecia si è confermata in testa alla classifica con una flotta di 4.371 navi (+5,7% sul 2016) per una capacità di stiva di 330,2 milioni di tonnellate di portata lorda (+12,7%), seguita da Giappone, Cina e Germania.
Guida autonoma, a Rotterdam un laboratorio galleggiante
L’Autorità portuale i Rotterdam considera l’introduzione della navigazione autonoma solo una questione di tempi. Nasce da qui la decisione dell’ente di dotarsi di un laboratorio galleggiante tramite la conversione di una motovedetta dotata di telecamere, sensori e apparecchiature di misurazione. L’obiettivo è raccogliere dati sulle condizioni ambientali e sul comportamento e la propulsione dell’imbarcazione per poi mettere a punto possibile modello di navigazione autonoma in ambito portuale. La Port of Rotterdam Authority, conferma il direttore operativo Ronald Paul, “punta a rendere lo scalo più sicuro”. “Attraverso la collaborazione, mettendo anche a disposizione i nostri dati, vogliamo promuovere lo sviluppo di nuove tecnologie e studiarne l’impatto sul porto e le sue infrastrutture. Prevediamo che l’introduzione della navigazione autonoma aumenterà ulteriormente la sicurezza e l’accessibilità nello scalo costituendo un aiuto efficace per i comandanti delle navi e per i controllori del traffico”. Il laboratorio sarà usato anche per sviluppare, in combinazione con la sensoristica montata a terra, una vera e propria infrastruttura intelligente. Al via anche lo studio per la formazione dei primi comandati “in remoto” attraverso la sottoscrizione di un accordo con la start-up Captain AI.
Impianto di cold ironing nel porto di Bergen
Sarà in grado di fornire contemporaneamente energia elettrica a tre navi da crociere il nuovo impianto di alimentazione shore-to-ship annunciato dal porto di Bergen, principale scalo crocieristico della Norvegia. Il dispositivo sarà operativo per l’avvio della stagione turistica 2020 ma già dall’anno prossimo le banchine scandinave saranno equipaggiate da un impianto di cold ironing di minore capacità che fornirà energia a una nave alla volta. L’investimento previsto dalla joint venture Port of Bergen – BKK ammonta a circa 12,5 milioni di euro, di cui una parte a carico del fondo governativo Enova costituito da Oslo per sostenere la transizione energetica e la riduzione dei gas serra. Non mancherà il coinvolgimento degli stessi armatori. “Le compagnie crocieristiche e le navi che inquinano – spiega l’ente portuale – devono essere disposte, nel tempo, a farsi carico della maggior parte dei costi, anche se il porto di Bergen dipende ancora dai finanziamenti di Enova”.
Scrubber per la flotta mediterranea di DFDS
Il gruppo armatoriale danese DFDS investirà 40 milioni di euro per l’installazione di scrubber su 12 traghetti merci impiegati nel Mediterraneo sulle rotte che collegano Turchia, Italia e Francia. Il piano punta a conformare alle nuove norme sul tenore di zolfo che entreranno in vigore nel 2020 le unità impiegate nella regione attraverso la compagnia di navigazione turca U.N. Ro-Ro acquisita recentemente. DFDS ha specificato che l’intervento è stato deciso sulla base del piano di adozione di sistemi scrubber avviato nel 2015 dal gruppo per il passaggio al limite massimo dello 0,1% del tenore di zolfo nel fuel relativamente ai traghetti del gruppo impiegati in Nord Europa.
MSC sviluppa la sua rete ferroviaria iberica
MSC investe ulteriormente nei servizi ferroviari spagnoli. Il gruppo ginevrino ha attivato un nuovo servizio ferroviario al servizio della produzione agricola che connetterà l’inland port di Siviglia e il terminal ferroviario cargo di Cordova con il porto di Valencia. La frequenza prevista è di almeno due viaggi alla settimana in entrambe le direzioni. Il servizio è stato programmato anche a completamento del collegamento ferroviario tra Siviglia e Sines, in Portogallo, che MSC ha avviato all’inizio di quest’anno.
Il fuel surchage non piace a caricatori e spedizionieri
L’introduzione di soprannoli per far fronte ai maggiori costi dei combustibili conformi alle nuove norme internazionali sul limite di zolfo non piacciono alle associazioni internazionali degli spedizionieri e caricatori. European Shippers’ Council e Global Shippers’ Forum contestano ai giganti del settore (a cominciare da Maersk, MSC e CMA CGM che hanno annunciato l’introduzione di “global fuel surchage” fino a 160 dollari/teu) la mancanza di trasparenza nella determinazione dei costi. GSF, in particolare, denuncia che il meccanismo di applicazione del soprannolo al singolo contenitore determinerà costi superiori alla media sulle rotte marittime più redditizie. “La rotta dall’Estremo Oriente al Nord Europa – spiega in una nota – ha un fattore commerciale di 1,3, mentre quella dal Nord Europa all’Estremo Oriente di 0,7”. Sotto accusa anche la decisione di applicare la misura “ben 12 mesi prima che entrino in vigore le norme”. “C’è da aspettarsi – ha sottolineato il segretario generale del Global Shippers’ Forum, James Hookham – la richiesta ai clienti di contribuire ai nuovi costi ambientali, ma questo rincaro manca di trasparenza: non sono disponibili dati per consentire ai clienti di capire come è stato calcolato l’addebito. GSF analizzerà attentamente questo pezzo di ingegneria finanziaria dato che sospettiamo che abbia più a che fare con una aumento generalizzato dei noli piuttosto che con la conservazione dell’ambiente”.
Germania, traffico merci in crescita nel prossimo triennio
Secondo uno studio condotto dal Ministero federale dei Trasporti tedesco nel triennio 2018-2020 i volumi di traffico delle merci e dei passeggeri in Germania continueranno a registrare una crescita sostenuta. Una tendenza sostenuta dal quadro macroeconomico favorevole (nel 2017 il trasporto merci è ammontato a 4,40 miliardi di tonnellate, con un incremento del +1,9% sull’anno precedente mentre nel 2018 è previsto un totale di 4,49 miliardi di tonnellate, con una crescita del +2,0% sul 2017) che contempla per il 2019 4,59 miliardi di tonnellate (+2,3%) e per il 2020 4,68 miliardi di tonnellate (+2,0%). Lo scorso anno i trasporti sulle vie d’acqua interne hanno registrato 222,7 milioni di tonnellate, con una crescita del +0,6% sul 2016, e un analogo incremento è atteso nel 2018 con 224,0 milioni di tonnellate, mentre nel 2019 è prevista una crescita del +1,5% con 227,4 milioni di tonnellate e nel 2020 del +0,2% con 227,9 milioni di tonnellate. Performance in chiaroscuro per il trasporto marittimo con un +1,0% relativo all’anno scorso e una movimentazione di 294,9 milioni di tonnellate. Quest’anno è previsto un totale di 291,6 milioni di tonnellate, con una flessione del -1,1% sul 2017. Lo studio prevede inoltre che nel 2019 i trasporti marittimi torneranno a crescere del +0,8% con un totale di 294,0 milioni di tonnellate e la crescita, anche se più contenuta (+0,6%), proseguirà anche l’anno successivo quando secondo le stime verranno movimentate 295,7 milioni di tonnellate.
Know how tecnologico giapponese per Yangzijiang Shipbuilding
Con un investimento previsto fino a 299 milioni di dollari è stata siglata una joint venture tra le giapponesi Mitsui E&S Shipbuilding Co. e Mitsui & Co. e la società navalmeccanica cinese Yangzijiang Shipbuilding (YZJ) attiva nel settore delle costruzioni navali civili a Taicang, nella provincia cinese di Jiangsu. L’accordo serve a consolidare la posizione della compagine cinese (che deterrà il 51% del capitale sociale) attraverso l’iniezione di know how tecnologico garantito da MES-SC. “Siamo ottimisti circa la domanda della Cina di importazione di gas naturale liquefatto e di navi per il trasporto di GNL,” ha commentato il presidente esecutivo della Yangzijiang Shipbuilding, Ren Yuanlin. La costituzione della nuova joint venture accrescerà la competitività del gruppo YZJ e salvaguarderà la posizione dominante dei costruttori navali cinesi nell’attuale fase di consolidamento dell’industria cantieristica globale”.
Know how tecnologico giapponese per Yangzijiang Shipbuilding
Con un investimento previsto fino a 299 milioni di dollari è stata siglata una joint venture tra le giapponesi Mitsui E&S Shipbuilding Co. e Mitsui & Co. e la società navalmeccanica cinese Yangzijiang Shipbuilding (YZJ) attiva nel settore delle costruzioni navali civili a Taicang, nella provincia cinese di Jiangsu. L’accordo serve a consolidare la posizione della compagine cinese (che deterrà il 51% del capitale sociale) attraverso l’iniezione di know how tecnologico garantito da MES-SC. “Siamo ottimisti circa la domanda della Cina di importazione di gas naturale liquefatto e di navi per il trasporto di GNL,” ha commentato il presidente esecutivo della Yangzijiang Shipbuilding, Ren Yuanlin. La costituzione della nuova joint venture accrescerà la competitività del gruppo YZJ e salvaguarderà la posizione dominante dei costruttori navali cinesi nell’attuale fase di consolidamento dell’industria cantieristica globale”.