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SETTEMBRE2018 PAG. 18 - Outlook: le relazioni tra porti ed energia


SRM ha iniziato ad approfondire le dinamiche marittime delle rinfuse liquide, uno dei settori più “business” per i porti italiani. Nell’ultimo rapporto presentato a Napoli una sezione specifica è stata dedicata a questo argomento; di seguito se ne offre una sintesi.

In generale, con riferimento alle rinfuse liquide, a un elevato livello di specializzazione corrisponde la presenza, in prossimità degli scali portuali, di impianti di raffinazione o di punti di accesso a infrastrutture di trasporto di idrocarburi. Alcuni studi condotti su Rotterdam dimostrano che le rinfuse liquide possono essere importanti per il porto per tre ragioni: la produzione, la capacità di stoccaggio e il commercio.

Riguardo all’Italia i principali porti per movimentazione di rinfuse liquide hanno sperimentato tra il 2013 e il 2017 un andamento altalenante che li ha portati a gestire 187 milioni di tonnellate, pari al 38% del totale del traffico italiano. Tale categoria di merci si conferma quindi la principale gestita dagli scali italiani ed anche strategica (elevati introiti per le attività portuali). Allo stato attuale vi è una netta prevalenza dell’import, principalmente correlato alla domanda di raffinazione dei prodotti petroliferi e alla domanda energetica da soddisfare. Il mercato è prevalentemente caratterizzato da grossi volumi di merce gestiti da un numero contenuto di caricatori, con una geografia localizzata nei punti di origine dei flussi di estrazione/raffinazione delle materie prime e dei flussi di approvvigionamento ad impianti di raffinazione e depositi costieri. I principali porti italiani per rinfuse liquide hanno registrato tutti un incremento rispetto al 2016.

I primi 5 porti rappresentano il 71% dell’intero traffico liquido nazionale e Trieste, con 43,7 milioni di tonnellate, si conferma lo scalo italiano che movimenta i volumi più elevati; lo scalo giuliano, infatti, rappresenta il punto di approvvigionamento dell’Oleodotto TAL (Oleodotto Transalpino che collega Trieste con la Baviera). Seguono Cagliari ed Augusta, terzo per volumi, ma che è il porto che evidenzia il maggior grado di specializzazione, dedicando alle rinfuse liquide il 95,7% della movimentazione complessiva del 2017.

Entrando nel dettaglio territoriale, il grafico che segue mostra la concentrazione del traffico di rinfuse liquide proprio nel Sud Italia che ne rappresenta quasi la metà e nel Nord-Est che ne esprime il 31%.
Il traffico di rinfuse liquide rappresenta una quota molto importante del trasporto marittimo complessivo e il suo andamento dipende da fattori collegati alle politiche energetiche perseguite dai principali Paesi nonché dalle normative ambientali che stanno sortendo effetti sia in termini di fonti energetiche utilizzate sia anche di emissioni delle stesse navi e che stanno diventando più restrittive. Naturalmente occorre tener conto anche delle situazioni politico-sociali dei Paesi principali esportatori di Oil& gas che possono condizionare gli equilibri e le relazioni internazionali.

In tal senso, si osservano già i segnali di trend di lungo periodo, con previsioni di aumento del fabbisogno energetico mondiale del 35% nel 2040, come conseguenza, principalmente, del raddoppiato fabbisogno di Cina e India. D’altra parte, anche il mix energetico dei singoli Paesi sta subendo variazioni potenzialmente rilevanti per il trasporto marittimo (ad es. gli USA non sono più prevalenti importatori di gas metano, ma esportatori). Inoltre, nel settore petrolifero la tendenza in atto è quella di trasportare maggiormente prodotto raffinato (refinery capacity shift), e si registrerà una crescita di domanda per il LNG (Liquified Natural Gas) a causa della diversificazione degli approvvigionamenti e al suo utilizzo come carburante (per la navigazione e per autotrazione).
Il mare, nello spostamento dei flussi energetici, assume un ruolo rilevante e quindi anche le rotte prescelte perché una qualunque variazione potrebbe generare variazione nei costi e nell’uso dell’energia, e quindi avere immediate ripercussioni economiche.

Il porto diventa quindi una infrastruttura importante per il regolare funzionamento di questo mercato in quanto diventa luogo prioritario per la stessa produzione, stoccaggio e commercio dell’Oil&Gas.
Il Mediterraneo ancora una volta si trova su una delle rotte privilegiate per questi prodotti perché il Canale di Suez rappresenta uno snodo cruciale attraverso il quale passa il 9% del traffico totale del mondo. Per l’Italia le rinfuse liquide rappresentano la categoria di merce più rilevante e il nostro Paese vanta la presenza di porti specializzati in questo tipo di traffico come Cagliari, Augusta, Milazzo e naturalmente Trieste che è il terminal di un importante pipeline che collega il nostro Paese con la Baviera.

Con questo outlook, SRM intende iniziare un nuovo percorso di studi e approfondimenti su questo settore che è prioritario per la nostra economia e per il nostro sistema marittimo. Così come rilevato da uno studio di Confcommercio, le nostre navi portano in Italia quasi il triplo del volume di merce che viaggia verso l’estero. La spiegazione risiede nel tipo di carico trasportato: le merci sbarcate nei nostri porti sono per la maggior parte rinfuse liquide, ossia, in gran parte, petrolio e gas liquidi che vengono utilizzate nel nostro Paese dalle industrie di processo per produrre semilavorati che, a loro volta, vengono utilizzati dall’industria manifatturiera.

Lo sviluppo di prodotti alternativi come il GNL sia per rigassificazione e immissione nella rete gas nazionale, sia per il settore dello shipping e in prospettiva per autotrazione, potrebbe modificare la struttura della domanda e aprire a nuove sfide per i nostri porti e nuove opportunità per le economie del territorio.

                                                                                                                                                       SRM
                                                                                                            Studi e Ricerche Mezzoggiorno
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