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AGOSTO 2018 PAG 54 - Un viaggio nel tempo “tra arrivi e partenze”

L’aeroporto di Napoli nelle immagini dello storico Archivio Fotografico Carbone

 Benvenuti a Napoli!!! Capodichino quale porta d’ingresso della città: un luogo dove storia e storie s’incontrano, s’intrecciano, si sovrappongono.

La storia dell’aeroporto e del suo ammodernamento strutturale: è il 1955 quando Frank Sinatra atterra a Napoli e alle sue spalle la struttura dell’aeroporto ci appare quasi come una stazione ferroviaria. Solo anni dopo inizia a prendere corpo l’aeroporto come lo conosciamo oggi: sono eleganti gli arredi che si scorgono già nei primi anni ’60, gli anni della “Dolce Vita” che vedono arrivare a Capodichino anche viaggiatori dal “sangue blu”.

Le storie delle tante persone cha arrivano e partono da Napoli: traversate intercontinentali portano nel capoluogo partenopeo Myrna Loy e Peggy Crumming nel 1948, il Generale Eisenower nel 1952 e gli Harlem Globetrotter nel 1966. C’è chi arriva… Ma anche chi torna a casa, come Renato Carosone nel 1957 ed Aurelio Fierro nel 1960.

E c’è anche una Capodichino luogo dei sogni, quelli dei tifosi, che il 10 luglio del 1965 trasformano l’aeroporto in una curva dello stadio per applaudire l’arrivo di Josè Altafini. Curiosando tra le immagini, scopriamo la pista d’atterraggio che diventa set fotografico per un gruppo di modelle: siamo nel 1947. Vent’anni dopo (1966) è, invece, set cinematografico per Gigliola Cinquetti, impegnata nelle riprese del film “Dio come ti amo”.

Un viaggio nel tempo reso possibile grazie agli scatti di Riccardo Carbone (1897-1973), pioniere del fotogiornalismo a Napoli: immagini riemerse grazie all’impegno dell’Associazione Riccardo Carbone ONLUS ed al contributo dell’Aeroporto Internazionale di Napoli che ha supportato il lavoro di digitalizzazione di circa 80 servizi fotografici relativi all’aeroporto ed ha messo a disposizione questi spazi per promuovere il progetto dell’Associazione Riccardo Carbone ONLUS che culla il sogno di rendere fruibili le circa 500mila immagini che compongono l’intero fondo attraverso la digitalizzazione e messa online sul portale www.archiviofotograficocarbone.it, realizzato grazie al contributo gratuito della società Regesta.exe.

Le immagini, circa 50, selezionate per arricchire gli spazi espositivi al primo piano, nelle immediate vicinanze degli imbarchi, saranno in mostra per tutta l’estate ed accompagneranno i tantissimi viaggiatori in partenza da Capodichino; non solo, alcune di esse sono state inserite in appendice al libro “Quando Napoli vola”, pubblicato da Guida Editori, in cui 12 autori raccontano l’aeroporto di Napoli da diversi angoli d’osservazione. Gli scatti di Riccardo Carbone, circa 30mila servizi realizzati in 50 anni di attività ed una lunga collaborazione con il Mattino di Napoli, ci riconsegnano una coralità di volti, avvenimenti, situazioni, episodi, fenomeni e spicciola, ma altamente descrittiva, quotidianità. Una produzione composita, costruita negli anni, dalle diverse sfaccettature e frutto di un impegno quotidiano sul campo del fotoreporter. Si tratta di una ricchissima, e in massima parte ancora inesplorata, fonte iconografica per la ricostruzione della storia non solo di Napoli ma dell’intero Paese. Un patrimonio che rischiava di perdersi, con i negativi attaccati dalle muffe, oggi tutelato dall’Associazione Riccardo Carbone ONLUS che, dopo aver messo in sicurezza le pellicole, ha lanciato la campagna “adotta un servizio”. Ad oggi sono già online, sul portale realizzato da Regesta.exe, quasi 20mila immagini: “siamo arrivati ad oltre 400 servizi adottati per un totale di 20mila immagini già fruibili online”, spiega Letizia Del Pero, VicePresidente dell’Associazione. “L’archivio è un po’ come una scatola magica dei ricordi: riceviamo contributi di gente comune che ritrova la propria emozione di un luogo, di un vecchio mestiere o di una partita di calcio; accanto ai tanti napoletani iniziano ad affiancarsi enti, come l’Aeroporto, che recuperano un pezzo importante della loro storia. Ci auguriamo che altre aziende, istituzioni, aziende, possano accompagnarci in questo lungo viaggio”.
RedMar
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