GIUGNO 2018 PAG. 26 - Nuovi carburanti: regole certe e stabilità regolativa
Si consolida in Italia, come nel resto del mondo, il ruolo del gas naturale come fonte primaria del sistema energetico. Consumi in crescita per il terzo anno consecutivo, a fronte di una diminuzione di quelli petroliferi (che negli ultimi dieci anni registrano una flessione di quasi dieci punti percentuali), dimostrano che la transizione è in atto anche nella penisola. Aprendo una fase di opportunità per la logistica di settore che vede in Assocostieri uno dei soggetti più attivi nella valorizzazione di questa particolare filiera industriale.
La conferma di un quadro in fermento che arriva da Napoli, dove l’associazione guidata da Marika Venturi ha tenuto per il secondo anno consecutivo la sua assemblea annuale. “Un’occasione per fare il punto della situazione e delineare le linee di indirizzo per supportare la necessaria evoluzione nel raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità ambientale ormai non più procrastinabili”.
Con un orizzonte di riferimento fissato dai target che saranno inseriti nella revisione della direttiva RED II, il messaggio di fondo che arriva dagli associati può essere racchiuso in due punti: “regole certe e stabilità regolativa”. Condizioni considerate imprescindibili per favorire gli investimenti infrastrutturali necessari per dotare il paese di una rete che, partendo dal GPL e GNL, fornirà la base di partenza anche per la produzione di biocarburanti e biometano.
Quattro le proposte avanzate dal direttore generale di Assocostieri, Dario Soria, in merito alla RED II. “Evitare soluzioni drastiche, come una riduzione eccessiva, sotto il 7% o addirittura il phasing out dei biocarburanti tradizionali, ai fini del raggiungimento del target di energia da fonti rinnovabili nel settore dei trasporti, valorizzando la possibilità, per tutte le tipologie di biocarburanti sostenibili, di contribuire al perseguimento degli obiettivi di energia rinnovabile nei trasporti; mantenere un buon grado di flessibilità al livello di singoli Stati Membri sulle modalità di raggiungimento dei target; sostenere la posizione del Consiglio di eliminare limiti al biodiesel prodotto da oli da cucina usati e grassi animali; valorizzare la certificazione di sostenibilità della catena di produzione dei biocarburanti con un numero minore, ma più approfondito, di controlli e con un meccanismo di tipo name and shame”.
Al centro della discussione anche lo sviluppo delle infrastrutture del GNL in Italia, con la necessità di favorire l’utilizzo del gas liquefatto come carburante sia nel settore dei trasporti, marittimi e terrestri, sia nel settore industriale e per gli altri usi finali, anche grazie alla recente semplificazione del procedimento autorizzativo, e l’IVA per i depositi fiscali e i biocarburanti avanzati.
“In un contesto di mercato sempre più difficile e competitivo – ha sottolineato la Venturi – l’aggravio di obblighi ed adempimenti a carico dei depositi fiscali non solo in tema di accise, ma in materia di biocarburanti, scorte ed adesso anche in tema di IVA, dovrà necessariamente essere contemperato da meccanismi di salvaguardia o, in determinati casi, da meccanismi di almeno tentata preventiva escussione del soggetto obbligato secondo quanto ad esempio, in campo ambientale avviene ai sensi dell’art.24, comma 3 in tema di bonifica dei siti inquinati per il caso dell’obbligazione del proprietario del sito incolpevole”.
Uno sguardo anche all’operatività portuale e all’esigenza di sbloccare le questioni relative alla distribuzione del GNL tramite bettoline. “Un settore quello del bunkeraggio marino fermo ormai da tempo sulla soglia dei 3 milioni di tonnellate – ha denunciato il presidente di Assocostieri – e le cui criticità in termini di obblighi e vincoli amministrativi e costi superiori rispetto a molti porti concorrenti continuano a limitare lo sviluppo di un settore dalle ampie potenzialità”.
Giovanni Grande