MAGGIO 2018 PAG 6 - Brevi dal Mondo
Canale di Suez, ad
aprile record di transiti
Picco mensile record, lo scorso aprile, delle merci
transitate nel Canale di Suez: 80,9 milioni di tonnellate, superiore al
precedente primato del dicembre 2017 con 80,4 milioni di tonnellate. Nelle due
direzioni sono transitate un totale di 1.483 navi (+2,3% sull’aprile 2017) per
complessive 92,5 milioni di tonnellate di stazza netta (+7,3%), di cui 364
petroliere (-0,5%) per 15,6 milioni di tonnellate di stazza netta (+3,2%) e
1.119 navi di altro tipo (+3,3%) per 76,8 milioni di tonnellate di stazza netta
(+8,3%) incluse 473 portacontainer (+6,3%) per 52,2 milioni di tonnellate di
stazza netta (+12,2%) e 298 rinfusiere (+17,3%) per 10,7 milioni di tonnellate
di stazza netta (+15,9%). Nel primo quadrimestre di quest’anno nel canale sono
transitate complessivamente 5.657 navi per 352,7 milioni di tonnellate di
stazza netta, con incrementi rispettivamente del +0,5% e del +8,6% sui primi
quattro mesi del 2017. Le petroliere sono state 1.433 (-4,0%) per 59,8 milioni
di tonnellate di stazza netta (-1,6%) e le navi di altro tipo 4.224 (+2,2%) per
292,8 milioni di tonnellate di stazza netta (+10,9%). Il volume totale delle
merci ammonta a 304,6 milioni di tonnellate (+4,6%), di cui 157,7 milioni di
tonnellate di carichi imbarcati sulle navi dirette a sud (+2,4%) e 146,8
milioni di tonnellate su quelle dirette a nord (+7,1%). Tra i principali volumi
di carico imbarcati sulle navi transitate in entrambe le direzioni figuravano i
container con 158,7 milioni di tonnellate (+5,0%), il petrolio grezzo con 33,7
milioni di tonnellate (-3,7%), i cereali con 13,4 milioni di tonnellate
(+1,5%), il carbone e la lignite con 10,3 milioni di tonnellate (+119,5%), i
gasoli con 9,5 milioni di tonnellate (+44,3%) e le benzine con 9,3 milioni di
tonnellate (+16,2%).
Leasing container
in fase positiva
Le condizioni di mercato nel noleggio e vendita di contenitori
rimarranno favorevoli. È quanto annunciato da Brian Sondey, Ad della Triton
International Limited, la più grande azienda del settore con una flotta di 5,7
milioni di “scatoloni”. “Si prevede che proseguirà la crescita degli scambi
commerciali e molti dei nostri clienti continueranno a fare molto affidamento
sull’immissione nelle loro flotte di nuovi container presi a noleggio. Nel
periodo che precede la stagione di picco del trasporto marittimo le scorte di
nuovi container sono aumentate, mentre la disponibilità di container usati per
i noleggi è eccezionalmente bassa”. Una situazione che ha preservato un
equilibrio ottimale tra domanda e offerta, testimoniata dalle buone performance
dell’azienda: utile netto a 82,9 milioni di dollari su ricavi pari a 315,1
milioni di dollari, con incrementi rispettivamente del +128,3% e del +18,6% sui
primi tre mesi dello scorso anno.
MSC gestirà nuovo
terminal container negli Emirati Arabi
MSC gestirà un nuovo container terminal nel porto di
Khalifa, negli Emirati Arabi Uniti, in seguito ad un contratto di concessione
con la Abu Dhabi Ports della durata di 30 anni che prevede investimenti pari a
1,1 miliardi di dollari. Il gruppo con sede a Ginevra prevede di trasferire
gran parte del suo traffico nella regione a partire dal prossimo luglio: entro
il 2020 le previsioni accreditano lo scalo emiratino di un traffico di 5,3
milioni di teu dai 2,5 milioni registrati nel 2017. L’intesa fa il paio con il
piano di sviluppo dello scalo per l’acquisizione di mezzi di movimentazione, 13
gru ship-to-shore, che si aggiungeranno alle 12 già operative nel Khalifa Port
Container Terminal (KPCT), gestito dalla Abu Dhabi Terminals (ADT).
Limassol,
inaugurato il terminal passeggeri
Inaugurato a Cipro il nuovo terminal passeggeri del porto
di Limassol. L’infrastruttura è stata realizzata da Cyprus Ports Authority e
gestito da DP World Limassol, controllata del gruppo terminalista DP World di
Dubai, aggiudicataria di una concessione della durata di 25 anni. Il nuovo
terminal occupa superfici per un totale di 8.205 metri quadri ed ha una
banchina di 480 metri lineari con una profondità del fondale di -11 metri. Gli
accordi con il gruppo mediorientale sono stati giudicati dal presidente della
Repubblica di Cipro, Nico Anastasiades, “il culmine di un progetto vitale per
lo sviluppo e per le prospettive di crescita del nostro Paese attraverso il
rilancio del ruolo di Cipro, promuovendolo quale importante centro regionale
turistico, marittimo e commerciale nel Mediterraneo sudorientale e oltre”.
Gobal Port
Development, aumenteranno i servizi di linea diretti
Nel 2017 il traffico containerizzato complessivo ha
registrato il record degli ultimi sei anni con 740 milioni di Teu movimentati
(+6% rispetto al 2016). Un trend che
secondo l’ultimo “Global Port Development (2017)” dello Shanghai International
Shipping Institute (SISI) si consoliderà nel corso del 2018. “Per mantenere il
ritmo di spedizioni door-to-door sempre più rapide – rivela l’istituto cinese –
l’industria armatoriale farà un ricorso maggiore ai servizi di linea diretta”.
Fenomeno che si tradurrà “in un calo delle attività di trasbordo e un aumento
dei container vuoti movimentati”. Dai dati del SISI emerge come i principali
scali europei abbiano registrato un aumento del +4,9%; gli scali statunitensi, interrotta la fase di
flessione per entrare in una di ripresa, del +7,1%; i porti asiatici del +7,2%
(16,64 miliardi di tonnellate di merci movimentate dai soli porti cinesi,
+6,9%, di cui 400 milioni di tonnellate di scambio marittimo con l’estero,
+6,4%). Crescita anche nei porti africani (+3,5%). Fanalino di coda l’Australia
con una crescita della movimentazione pari solo al +2,3%.
Imo, dimezzare le
emissioni dello shipping del 50% entro il 2050
Il 72° meeting del Marine Environment Protection
Committee (MEPC 72) dell’International Maritime Organization (IMO) ha raggiunto
un accordo sulla strategia iniziale per ridurre le emissioni di gas ad effetto
serra prodotte dalle navi, in base alla quale entro il 2050 dovrà essere
realizzato un taglio pari ad almeno il 50% rispetto ai livelli del 2008.
L’accordo prevede che le emissioni di anidride carbonica per attività di
trasporto, come media del trasporto marittimo internazionale, vengano ridotte
entro il 2030 di almeno il 40% rispetto al 2008, con il traguardo di diminuirle
del 70% entro il 2050. Pieno sostegno alla strategia è arrivato
dall’associazione degli armatori europei. “L’industria dello shipping – ha
evidenziato il segretario generale dell’ECSA, Martin Dorsman – è ora il primo settore
globale con cifre concrete per la riduzione delle emissioni di gas serra. Ed
inoltre, che l’obiettivo finale sia la totale decarbonizzazione è un risultato
per il quale l’IMO dovrebbe essere lodata”.
Terminal container
in Nigeria per CMA CGM
Il gruppo CMA CGM ha sottoscritto un MOU per il nuovo
container terminal del porto di Lekki. L’accordo è stato siglato con la Lekki
Port LFTZ Enterprise (LPLE), la joint venture che gestirà il nuovo porto
nigeriano e che è partecipata dal gruppo Tolaram di Singapore, dal governo del
Lagos e dalla Nigerian Ports Authority. L’accordo prevede che CMA Terminals,
filiale terminalista del gruppo francese, si occupi della gestione, della
manutenzione e della commercializzazione delle attività . Unica infrastruttura
in acque profonde del paese, il terminal
sarà ultimato alle fine del 2020 e avrà due banchine per un totale di
1.200 metri lineari di accosti con profondità del fondale di -16 metri
attrezzate con 13 gru di banchina. La capacità di traffico annua del terminal sarÃ
pari a 2,5 milioni di Teu.
Cina,
liberalizzazioni in vista anche nel settore navale
La National Development and Reform Commission (NDRC) ha
confermato un’ulteriore giro di liberalizzazioni per l’industria manifatturiera
cinese. I principali settori interessati saranno auto, navi e aeronautica. In
particolare, nel comparto navalmeccanico saranno annullate le attuali
restrizioni all’apporto di capitale straniero, sia per le attività di
progettazione sia per la costruzione e la riparazione. Un’analoga liberalizzazione
riguarderà il settore aeronautico. Nel settore automobilistico, invece, il
processo sarà scansionato: quest’anno verranno tolti i vincoli alle
partecipazioni estere nelle società che producono veicoli elettrici; nel 2020
verranno rimossi i limiti alle partecipazioni estere nelle società produttrici
di veicoli commerciali e nel 2022 sarà la volta delle aziende cinesi che
producono veicoli per il trasporto di passeggeri.
NYK lancia il
primo green bond dello shipping
Il gruppo armatoriale giapponese Nippon Yusen Kaisha
(NYK) sarà la prima shipping company ad
emettere green bond certificati. L’emissione di obbligazioni verdi sul mercato
giapponese avrà un valore di dieci miliardi di yen (93 milioni di dollari). I
titoli di debito, con scadenza quinquennale, saranno destinati a finanziare
progetti di sviluppo sostenibile, tra cui la realizzazione di navi con
propulsione alimentata a gas naturale liquefatto, sistemi per il trattamento
delle acque di zavorra e sistemi con scrubber per la desolforazione dei fumi
delle navi.
Rastatt, perdite
per oltre due miliardi di euro
Il cedimento della linea ferroviaria a Rastatt, in
Germania, ha determinato perdite per la catena logistica ferroviaria del
trasporto merci pari a 2.048 milioni di euro. È la cifra iperbolica consegnata
da uno studio della Hanseatic Transport Consultancy (HTC) realizzato per conto
delle associazioni ferroviarie European Rail Freight Association (ERFA),
Netzwerk Europäischer Eisenbahnen (NEE) e International Union for Rail-Road
Combined Transport (UIRR). Nello specifico, 969 milioni per le societÃ
ferroviarie e logistiche; 771 milioni per il settore manifatturiero; 308
milioni di euro in altri comparti d’attività , tra cui quelli delle società di
gestione delle infrastrutture e degli operatori dei terminal. Secondo il
rapporto i danni principali sono stati causati dalla necessità di individuare
linee alternative di trasporto e dalla crescita dei costi legata alla mancanza
di piani di emergenza alternativi praticabili. “Benché molti flussi di traffico
ferroviario merci siano internazionali i gestori delle infrastrutture si
comportano ancora, prima di tutto, come se le regole del gioco fossero
nazionali”. L’interruzione ha avuto un impatto immediato sulle economie di
Germania, Svizzera e Italia, aggravato dalle incertezze sui tempi di
rispristino del traffico.