APRILE 2018 PAG. 55 - Rilancio della Pilkington concessione fino al 2024
L’AdSP e la vetreria industriale concludono l’iter
autorizzativo per il pieno rilancio dello stabilimento a Porto Marghera
Si è concluso positivamente l’iter che ha condotto alla
stipula della concessione pluriennale che l’Autorità di Sistema Portuale del
Mare Adriatico Settentrionale ha assegnato fino al 2024 alla Pilkington Italia
Spa, la storica vetreria industriale operante a Porto Marghera.
La Pilkington è fortemente legata alla storia di Marghera e
del porto: lo stabilimento vetrario risale infatti al 1924, per conto della
Società Italiana Vetri e Cristalli. Da allora il sito produttivo ha subìto
diverse vicende societarie. A seguito di ristrutturazioni a livello globale, il
16 giugno 2006, il Gruppo Pilkington viene acquistato dall’azienda Giapponese
Nippon Sheet Glass (NSG) mantenendo “Pilkington” un marchio primario
all’avanguardia dell’industria.
Lo scorso ottobre nello stabilimento di Porto Marghera è
stato acceso il nuovo forno per la produzione di vetro float. Un nuovo impianto
nato in un luogo storico per la produzione del vetro a Venezia, che opera dal
lontano 1932 e in cui la tecnologia float è iniziata nel 1987 che, dopo un
primo rifacimento nel 2002, non ha interrotto la produzione fino al 2012.
L’innovazione è stata possibile anche grazie al rinnovamento di una buona parte
degli impianti preesistenti, con importanti ricadute sulle performance di
crescita, consentendo, tra l’altro, anche la produzione di Pilkington
Optiwhite™, un prodotto altamente innovativo ottenuto grazie all’attenta
selezione di materie prime che rendono il prodotto finale, il vetro,
particolarmente trasparente e adatto alle moderne richieste dell’industria e
dell’arredamento di alta gamma.
“Oggi siamo soddisfatti e orgogliosi di rilanciare
ufficialmente un modello aziendale che ha dimostrato solidità e concretezza:
sono queste le aziende che fanno crescere il nostro Porto e il nostro
territorio” ha affermato il Presidente dell’Autorità di Sistema Pino Musolino.
“Siamo a fianco della Pilkington, che nella sua decisiva fase di rilancio torna
a investire a Porto Marghera puntando sull’innovazione: innovazione che guarda
caso, ancora una volta, parte da qui. Mentre molte voci parlano, spesso a
sproposito, di Porto Marghera, diamo un segnale concreto e reale del rilancio
di Porto Marghera e del futuro possibile, che comincia oggi”.
Venezia è sempre stata, nella sua storia, uno dei centri
fondamentali dell’industria vetraria, per la rete di trasporti navali che ieri
come oggi la collega con i luoghi di produzione della materia prima, per la sua
vocazione commerciale ma soprattutto per le capacità tecniche che qui prima che
altrove si sono espresse in questo settore.
“Con la firma di oggi confermiamo la volontà di andare
avanti, e continuare nel futuro a investire nella sede di Marghera, che per la
sua posizione strategica ci consente di ricevere via mare la materia prima, e
dall’altro di essere collegati con tutti i maggiori mercati europei” ha
affermato al termine della stipula il Direttore Generale della Pilkington,
Alessandro Michetti.
Il periodo di rilancio ha avuto impatti positivi anche sul
fronte occupazionale: la Pilkington Italia di Porto Marghera conta 192
dipendenti, di cui sessanta sono stati assunti recentemente a seguito della
riaccensione del forno di produzione. Il fatturato dell’azienda nell’esercizio
chiuso al 31 marzo 2017 è stato di circa 60 milioni di euro.
In chiusura, il Presidente Musolino ha voluto
sottolineare che “l’iter amministrativo - procedurale per il rilascio della
concessione pluriennale è stato concluso in tempi record, e ottimizzato dall’integrazione
in un unico atto dell’autorizzazione e della concessione, entrambe necessarie
ai sensi di legge per svolgere attività imprenditoriale: un’ottimizzazione che
è stata possibile da un lato grazie a una performance procedurale innovativa
condotta in sinergia dagli Uffici competenti dell’Autorità di Sistema Portuale
e dall’altro dalla piena operatività della Pilkington nei vari step che hanno
condotto alla firma”.
Stefano Meroggi