APRILE 2018 PAG. 34 - Silk Road punta ai 100.000 teus su ferro entro il 2020
Dal Convegno “Un Mare di Svizzera” Antonio Maneschi (Sisam
Lugano) afferma: “Valutare per tempo le conseguenze sul mercato”
Centomila container all’anno, contenenti merci ad alto
valore aggiunto e quindi in grado di pagare noli più remunerativi per il
trasporto con destinazione e provenienza il centro Europa. È questo l’obiettivo
ormai ufficializzato dalla Cina per la linea ferroviaria merci che sarà l’asse
terrestre della nuova Via della Seta.
Dal 2011 a oggi – sottolinea Antonio Maneschi, chairman
della società svizzera Sisam Lugano (specializzata nella logistica di
impiantistica), che fa parte della multinazionale Sisam, con interessi in
Italia, Turchia, paesi del Mar Nero, Medio ed Estremo Oriente e che è
intervenuto come relatore al Convegno “Un Mare di Svizzera” svoltosi a Lugano -
5000 treni container hanno percorso le linee ferroviarie dal Sud-Ovest della
Cina per essere sbarcati in una serie di terminali ferroviari che dalla Polonia
e Cecoslovacchia arriva ad attestarsi su Duisburg, in Germania. A oggi esistono
52 rotte ferroviarie fra 32 città cinesi e 12 paesi europei.
Gran parte dei carichi trasportati via treno sulla nuova Via
della Seta è rappresentato da prodotti elettronici. Per altro Duisburg,
inizialmente pensato come terminal per il traffico locale, ha assunto le
caratteristiche di un hub di consolidamento e distribuzione per il Centro e
l’Est Europa.
E non casualmente il Presidente cinese Xi Jinping già nel
2014 effettuò, in questa ottica, la sua prima visita finalizzata alla
riapertura della Silk Road proprio a Duisburg .
Secondo una previsione delle ferrovie Deutsche Bahn
confermata dalle Ferrovie cinesi, il traffico ferroviario di container su
questa direttrice raggiungerà i 100.000 teu nel 2020, ma considerando i tassi
di crescita (in 55 mesi il traffico è salito da 1.000 teu a 100.000) è
difficile porre limiti allo sviluppo di questa direttrice ferroviaria
considerata “la seconda gamba” della nuova Via della Seta.
Se è vero che, vista la portata delle nuove portacontainer
superiore ai 20.000 teu, il traffico via mare continuerà a svolgere
quantitativamente un ruolo assolutamente primario, è altrettanto vero che la
nicchia dell’alto valore aggiunto, relativa a traffici come la componentistica
e i prodotti finiti elettronici, la componentistica del settore automotive e i
prodotti dell’industria della moda e del lusso, potrebbero in modo sempre più
massiccio concentrarsi sulla tratta ferroviaria (lunga 12.000 chilometri) Est-Ovest.
Una linea, questa, che prima di giungere a Duisburg, situato strategicamente al
centro del mercato europeo, attraversa Kazakistan, Russia, Bielorussia e
Polonia, prima di penetrare in Germania.
“Sino a oggi – commenta Maneschi, approfondendo i temi
illustrati a Lugano – l’Europa ha
concentrato la sua attenzione sulla direttrice Nord-Sud che finalmente per
quanto riguarda il collegamento fra Mediterraneo (porti liguri) e Reno, sembra
aver superato il punto di non ritorno. Credo sia indispensabile oggi e in
prospezione futura valutare il valore dell’incrocio fra queste due direttrici Nord-Sud
ed Est-Ovest e valutare per tempo anche i vantaggi che potrebbero derivarne per
il mondo italiano dei trasporti e della produzione”
RED MAR